Stelle o stalle: Analisi della trama di Last Descendants - Parte 2
Markuz, 2 dicembre 2016

Eccoci qui, di ritorno con la nostra analisi della storia di Assassin's Creed: Last Descendants! Come accennato nella prima parte di questo articolo, vorremmo ricordare ancora una volta che ...

Il seguente articolo presenta contenuti SPOILER per coloro che non hanno ancora letto il primo romanzo della serie AC: Last Descendants. Siete avvisati.

Ora che ci siamo tolti di mezzo questa cosa (probabilmente non è più necessario visto che il libro è stato pubblicato tre mesi fa ...), possiamo subito ricominciare da dove ci eravamo fermati.



Varius VS Cudgel - Parte 2

La prima parte di questo articolo si è conclusa con lo scontro epico tra Varius e Cudgel Cormac sul tetto dell'Astor House, con Varius che stava apparentemente avendo il sopravvento per la maggior parte del combattimento e Cudgel che lo colpiva con il suo fucile ad aria compressa. Prima di parlare di quello che è successo subito dopo, però, il libro ci mostra il passato di Varius attraverso i ricordi di Owen e ciò che realmente lo ha portato all'Astor House (molto simile a quando ci sono state mostrate le ragioni di Cudgel nei capitoli precedenti).

L'ultimo Mentore Coloniale /
Americano conosciuto prima di quello
mostrato in Last Descendants
Vediamo, infatti, Varius il giorno prima dei Disordini seduto da solo ad un tavolo nella beer hall dell'Atlantic Garden a riflettere sul nuovo "status quo" tra le bande di strada di New York: aveva cercato di convincere i Bowery Boys a non partecipare ai disordini, senza riuscirci, e per questo è ora in attesa di nuovi ordini che incredibilmente gli arrivano niente meno che dal Mentore stesso che vuole parlare con lui.
E' già interessante vedere che nel 1863 gli Assassini americani hanno ristabilito il titolo e il ruolo di "Mentore" dopo che Agaté e Achille sono morti nel 1777 e nel 1781 (Connor era solo un Mentore "de facto"). La cosa più interessante è, però, come il nuovo Mentore viene presentato: è "un uomo di colore, in una città che odiava i neri", che ha una moneta cinese d'oro appesa a un foro all'orecchio sinistro, indossa una giacca di velluto blu con un cappello a cilindro blu sopra la testa rasata e porta con sé un bastone con la punta d'argento. Un ritratto molto specifico ma particolare, devo dire.

Il Mentore parla con Varius dei disordini che stanno per accadere, del fatto che sono un piano organizzato dai Templari per anni e soprattutto del fatto che Varius avrebbe dovuto aspettarselo e fare qualcosa. Varius naturalmente si vergogna di se stesso, dopo una tale osservazione da parte del Mentore, ma passa poi a chiedergli perché sia venuto di persona da Washington a New York (a quanto pare nel 1863 Washington è la base operativa per gli Assassini negli Stati Uniti). Il Mentore afferma che preferirebbe discutere più in privato da qualche altra parte, e mentre si dirigono verso il covo di Varius, i due hanno un brevissimo colloquio in cui troviamo il primo riferimento della seconda parte del libro.

Il Mentore dà un'occhiata di nuovo alle persone intorno a loro, in particolare ai membri della banda, e dice a Varius che pensa che un tumulto sia disordinato ma efficace nelle mani dei Templari, affermando che hanno cercato di fare una cosa simile a Parigi - il riferimento, naturalmente, è ad Assassin's Creed Unity e al modo in cui i Templari tentarono di utilizzare la Rivoluzione Francese per schiacciare "Corona e Chiesa" e risorgere dalle ceneri per guidare il futuro della Francia. Varius afferma che a New York la gente non si sta rivoltando contro la nobiltà, ma contro il presidente e contro una politica che disprezza, ma il Mentore risponde che se non si fosse trattato di una questione politica, sarebbe stato qualcos'altro, e i Templari avrebbero utilizzato la folla per i loro scopi comunque.

Quando raggiungono il covo di Varius al numero 42 sulla Bowery, il Mentore comincia finalmente a parlare di cose più interessanti. Afferma che l'ultima volta che era stato in quel rifugio era stato al tempo del padre di Varius, il che significa che anche il padre di Varius era un assassino che operava a New York. Dice anche che il retaggio di Varius è nobile, anche se non spiega se sia nobile in termini di rango nella società o in termini di prestigio all'interno della Confraternita (ne riparleremo più tardi, visto che potrebbe essere molto importante per i fan più accaniti).

All'interno del rifugio, i due discutono degli scontri imminenti, e mentre Varius vuole ancora tentare di rimediare al suo errore e porvi fine prima che effettivamente inizino, il Mentore gli dice che ormai sono inevitabili e che ha una missione molto più importante per lui. Naturalmente sta parlando del Frutto dell'Eden che Varius deve recuperare nelle stanze dell'Aztec Club all'interno dell'Astor House. Il Mentore sa che si tratta di un Pugnale e che era appartenuto a Hernán Cortés, ma a quanto pare gli Assassini ne hanno avuto la conferma "solo di recente" (ecco perché non lo avevano recuperato fino a quel momento). La missione di Varius è di rubare il Pugnale e portarlo in Mississippi al generale Ulysses S. Grant, che in realtà era un membro dell'Aztec Club, senza dirgli cosa sia effettivamente.
Da una bambina di fronte alla vendita
di uno schiavo ad un Mentore che combatte
per la libertà degli schiavi(Fonte: AC Wiki)
Il Mentore afferma che Grant è la loro migliore possibilità per una vittoria dell'Unione, perché altrimenti, se la Confederazione vincesse la guerra, i Templari prenderebbero il controllo del paese, rendendo inutile tutto ciò per cui la nonna ha combattuto a New Orleans. E sì, in una breve frase, che non sarà più menzionata nel libro, il Mentore rivela indirettamente di essere il nipote di Aveline de Grandpré, la protagonista di Assassin's Creed III: Liberation che visse a New Orleans e combatté per la liberazione degli schiavi (che è uno dei motivi per i quali l'Unione ha combattuto la guerra civile, ecco perché il Mentore ha riposto tutte le sue speranze in Ulysses Grant).

Varius ha finalmente la sua missione, con il Mentore che gli dice che se qualcuno gli si opporrà, dovrà dargli la pace eterna (richiamando le parole di Mirabeau in Assassin's Creed Unity "gli darai la pace eterna, in accordo con i nostri principi") e qui il libro torna a parlare di suo padre. Infatti, dopo che il Mentore se ne va, Varius pensa a suo padre e quello che è successo in passato a New York: a quanto pare il padre ha con successo e quasi da solo tenuto a bada i Templari in città per anni, e la sua morte aveva reso Varius l'unico Assassino operante nella metropoli (come ordinato dal Mentore, in modo simile a quanto accaduto a Henry Green più o meno negli stessi anni a Londra).

Antenaké:ton?
(Fonte: AC Wiki)
Il mistero del padre di Varius rimane irrisolto nel libro, forse per essere rivelato in futuro o per non essere rivelato affatto. Essendo Varius un Assassino americano che opera a New York, devo ammettere di aver pensato che ci *potesse* essere un collegamento a Connor ... Forse Varius potrebbe essere suo nipote? Si tratta solo di un'ipotesi però, considerando che la Tenuta Davenport (e quindi anche Connor) è scomparsa alla fine del 19° secolo. In ogni caso, il padre di Varius deve essere stato sicuramente un assassino molto importante considerando che ha combattuto da solo contro i Templari a New York, proprio come Connor, e tenendo conto quanto questi sia stato elogiato dal Mentore.

Tornando alla simulazione, Varius sente interamente sulle sue spalle la responsabilità di non essere stato in grado di fermare i disordini, ma allo stesso tempo è determinato a trarre il massimo dalla sua missione. Si reca poi al suo arsenale e si equipaggia di una dozzina di coltelli da lancio, un revolver, un paio di tirapugni, un set di grimaldelli e, naturalmente, la sua lama celata.

Alexander Graham Bell mentre fissa
il rope launcher al guanto di Evie
nel 1868 (Fonte: AC Wiki)
A proposito della lama celata di Varius, in questo momento il libro forse mostra la sua prima incoerenza. Varius, infatti, sceglie di usare una lama celata semplice, "anche se dei design più recenti del guanto che prevedevano l'utilizzo di dardi e lancia corda erano entrati in uso in Inghilterra". Come mostrato in Syndicate, i gemelli Frye ottengono i loro guanti da Assassino dotati di un lancia corda solo nel 1868, mentre gli eventi che coinvolgono Varius si svolgono nel 1863, quindi a meno che gli Assassini inglesi avessero già trovato un modo per utilizzare i lancia corda senza l'aiuto di Alexander Graham Bell (potrei sbagliarmi, ovviamente), forse ci troviamo davanti ad un errore.

Indipendentemente da questo, Varius è pronto per la sua missione e così, come già sappiamo, raggiunge l'Astor House. Qui dimostra di possedere l'Occhio dell'Aquila, anche se non così intenso come vorrebbe, e attraverso di esso è in grado di sentire una debole vibrazione emessa dal Frutto dell'Eden e di localizzarlo al quinto piano dell'edificio.

A questo punto la storia di Varius si sovrappone con quella di Cudgel che abbiamo già visto. Come sappiamo, Varius scala l'edificio, raggiunge il quinto piano ed entra nell'hotel da una finestra. Esplora le stanze dell'Aztec Club finché non trova il Pugnale e poi lo raccoglie e ispeziona, fornendo una descrizione molto dettagliata per fan ed artisti (di nuovo, PER FAVORE qualcuno crei una fanart!):

Non aveva la guardia, e la lama era un po' curva, con una punta affilata vicino all'elsa, quasi come lo spuntone di un arpione. L'impugnatura era rilegata in pelle e filo d'oro, ma la forma era piatta, come se fosse semplicemente un'estensione della lama che era stata adattata ad elsa. Il pomello era forse la sua caratteristica più distintiva, formando una specie di triangolo, con angoli acuti che suggerivano che fosse stato concepito per essere attaccato a qualcos'altro. Varius arrivò alla conclusione che non era affatto un pugnale, ma una parte di qualche arma più grande che si era rotta."

Questo il primo momento in cui i fan possono tracciare una collegamento con il Tridente dell'Eden, che era stato annunciato durante la "campagna di marketing" per Last Descendants. Non solo perché il Pugnale è descritto come una punta, ma anche perché in un modo o nell'altro ogni suo lato è tagliente, anche il manico, il che significa che il Frutto dell'Eden non è in realtà un pugnale. In più, la conclusione di Varius non lascia davvero spazio a dubbi ...
"L'aria è immobile.
E io sono un cacciatore."
In ogni caso, dopo aver recuperato il Frutto dell'Eden, Varius si volta verso la finestra per uscire dall'hotel ... ma si rende conto improvvisamente di essere stato scoperto (ovviamente stiamo parlando di Cudgel Cormac, come accennato nella prima parte di questo articolo). Non sentendo allarmi, ritiene che il suo inseguitore lo stia ancora osservando e utilizzando l'Occhio dell'Aquila i suoi dubbi trovano conferma. Varius individua Cudgel ma per riconoscere veramente chi sia il suo inseguitore, prende la giacca e la allunga verso la finestra. Come già sappiamo Cudgel ci casca e spara un dardo narcotizzante verso la giacca di Varius. L'assassino prende il dardo e analizzandolo si rende conto che il suo inseguitore è un Templare, e non un Templare qualunque, ma un "Cacciatore". Grazie a questo accenno, veniamo a sapere che nel 1863 il "Cacciatore" è una posizione / ruolo all'interno delle fila dei Templari, che descrive "qualcuno addestrato come un Assassino, un avversario estremamente temibile" (forse ricordate la frase di Shay "The air is still. And I am a hunter" / "L'aria è immobile. E io sono un cacciatore."). Come sappiamo dalla fine della prima parte di questo articolo, Varius si addentra sempre di più nelle stanze dell'Aztec Club proprio mentre Cudgel entra dalla finestra dopo aver lanciato una granata fumogena. Varius inganna Cudgel ed è in grado di raggiungere la prima stanza e di uscire dalla finestra per raggiungere il tetto.

"William Herschel" - Dipinto
di Lemuel Francis Abbot, 1785
Sappiamo già che cosa succede dopo: anche Cudgel sale sul tetto e i due hanno uno scambio di battute epico prima che Varius cerchi di scappare ... e che Cudgel lo colpisca con un dardo narcotizzante. Il dardo colpisce l'Assassino sul fianco proprio mentre scavalca il parapetto del tetto, costringendolo a tentare una discesa disperata per rallentare la caduta, e riesce a malapena a cavarsela senza un osso rotto. La tossina, però, lentamente si impossessa di lui e l'ultima cosa che può fare è quella di nascondersi nel buio di un vicolo vicino per evitare di essere notato dal Templare. Dopo la discesa, infatti, Cudgel non scopre dove sia finito ... fino a quando non tira fuori dalla giacca il cosiddetto cannocchiale Herschel, un dispositivo "in grado di rivelare il calore che gli esseri viventi emanavano nel buio". Il dispositivo è un riferimento a Sir William Herschel, l'astronomo e compositore britannico che scoprì la radiazione infrarossa nel 1800 e, a mio parere, si tratta un bel gadget nell'arsenale di Cudgel. Infatti, attraverso di esso, il templare è in grado di individuare facilmente Varius e di colpirlo di nuovo con il suo fucile ad aria compressa in modo che la tossina possa definitivamente prendere possesso del suo corpo, mentre questi si convince di aver deluso il padre e la Confraternita ancora una volta.

Quando Cudgel lo raggiunge, però, dopo aver finalmente ottenuto il Frutto dell'Eden, non lo uccide. Afferma che suo nonno, Shay, lo avrebbe fatto, ma preferisce che Varius viva con la vergogna. A mio parere Cudgel si comporta... in modo innaturale per un templare e fa un errore che gli si ritorcerà contro nel lungo periodo anche se, a dirla tutta, non è il primo Templare che risparmia la vita ad un Assassino (Haytham risparmiò Miko, per esempio). Ancora una volta, tenete a mente questo evento, perché ne parleremo di nuovo alla fine della storia.

Nota di colore, a questo punto viene introdotto un altro piccolo elemento di novità del presente. Owen, il protagonista nel presente e discendente di Varius, vede la sua simulazione diventare nera. Questa non collassa, ma sembra riempirsi di "totale assenza e vuoto". Come spiega Monroe, sta sperimentando lo stato d'incoscienza del suo antenato. Monroe potrebbe accelerare questa parte (un avanzamento rapido ad un ricordo più recente, se vogliamo), ma deve tenere Owen al passo con gli altri e con i loro ricordi.


Abraham e la brutale rappresentazione dei Disordini

Mentre Owen e Varius sono fuori gioco, questo è un buon momento per tornare alla storia di Abraham (arriveremo a quella di sua figlia Eliza in seguito, in quanto molto importante per la fine del libro). Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto Abraham lasciare l'Hole-in-a-Wall per dirigersi verso la casa di William Tweed grazie al viaggio di ritorno sicuro organizzato per lui da Cudgel Cormac e gestito da un membro di una gang chiamato Skinny Joe.

Visto che nessun antenato degli altri cinque ragazzi è nelle vicinanze, David (discendente di Abraham) è costretto a passare attraverso un altro set di ricordi estrapolati (le memorie calcolate dall'Animus di Monroe attraverso i dati storici e i ricordi di altre persone del tempo). A causa di ciò, come dice Monroe, David è in grado di avere un maggiore controllo sull'avatar del suo antenato, ma non troppo perché potrebbe ancora desincronizzarsi. Che è esattamente ciò che accade.
Il Corridoio Mnemonico,
l'unico luogo in cui David si sente
meglio dopo la desincronizzazione
Nella simulazione, infatti, Skinny Joe afferma che "domani sarà un giorno difficile per i negri" e David non può fare a meno di rispondere con stizza al suo interlocutore (cosa che Abraham non avrebbe mai fatto), il che causa il collasso della simulazione e questa è forse la prima volta in cui vediamo le conseguenze reali della desincronizzazione sull'utente Animus piuttosto che vedere semplicemente un riavvio del ricordo. Infatti, David viene immediatamente preso da una sensazione improvvisa di vertigine, ha dei conati e subito dopo vomita tre volte. Usando le parole di Monroe, "la desincronizzazione incasina i tuoi lobi parietali, la parte del cervello che ti tiene ancorato nel tempo e nello spazio".

E' la peggiore sensazione di vertigini e nausea mai sperimentata da David e solo tornare nella simulazione e riavviare il ricordo lo aiuta a sentirsi meglio. Questa volta Abraham non commenta le osservazioni di Skinny Joe e la sua corsa è per lo più sicura e tranquilla (in un breve momento vede anche un grosso poliziotto eliminare alcuni teppisti di strada, un riferimento a Tommy Greyling che salva Adelina Patti nei capitoli precedenti). Quando Abraham arriva a casa di Tweed, dopo che Skinny Joe se ne è andato, cerca di entrare, ma la porta è chiusa ed Eliza non risponde. Abraham si preoccupa e non sapendo cosa fare, decide di fermarsi sulla veranda della casa, come aveva detto a sua figlia. Durante l'attesa, si lascia andare ai ricordi e, a questo punto del libro, abbiamo una breve descrizione della sua vita passata.

Era stato uno schiavo anni prima e la notte peggiore della sua vita fu la notte in cui la sua prima moglie fu uccisa da un altro schiavo (Eliza nacque dalla sua seconda moglie) che era appena arrivato alla piantagione. Abraham uccise l'uomo per vendetta e poi, per paura di ripercussioni da parte dei suoi capi, scappò dalla piantagione e trascorse molti giorni nascosto nelle paludi "mangiato dagli insetti, tremante e bagnato, con le ferite che si infettavano nel fango".

Abraham viene distolto dai suoi pensieri quando sente un grido ed osserva una folla di passaggio. Questo fatto lo preoccupa ancora di più e decide di entrare comunque in casa, attraverso la porta della cantina. Quando entra, però, scopre che sua figlia non è in casa (era andata a cercarlo dopo aver letto la lettera di Tweed attraverso l'Occhio dell'Aquila, come abbiamo detto nella prima parte di questo articolo).

Abraham successivamente pensa che sua figlia possa essersi preoccupata per lui e che potrebbe aver cercato di seguirlo mentre era in missione per Tweed, così decide di scriverle una lettera (dandole nuove istruzioni per proteggerla dalla folla e addirittura suggerendole di prendere un traghetto per uscire dalla città), nel caso in cui decidesse di tornare. Dopo di che, ovviamente, lascia di nuovo la casa, alla ricerca di sua figlia lungo la strada per l'Hole-in-the-Wall, ogni passo sempre più doloroso e faticoso (viene anche indirettamente affrontato da un ragazzino, di non più di 12-13 anni, che lo fissa e si fa passare un dito sulla gola...).

Dopo una lunga e straziante camminata, Abraham raggiunge il saloon ... e la trova quasi vuoto. Vede Gallus Mag, però, che lo informa che sua figlia era stata lì qualche tempo prima, e che stava cercando suo padre. Gallus Mag le aveva detto del messaggio che Abraham aveva consegnato a Cudgel e che Cudgel aveva chiesto al padre di seguirlo (non sapendo che lo aveva fatto per garantirgli un ritorno sicuro verso la casa di Tweed). A questo punto Abraham (e David con lui) si sente perduto, non sa se sua figlia abbia cercato di tornare a casa di Tweed o se abbia cercato di trovare Cudgel sperando di ritrovarlo. Ciò di cui è sicuro, però, è che il suo corpo è troppo stanco e non può più continuare. Si rende conto che può solo sperare che Eliza abbia raggiunto la casa di Tweed e che ha bisogno di trovare in fretta un riparo dai disordini. Lo trova nella Colored Sailors' Home, un'istituzione che storicamente fu fondata nel 1839 per fornire cibo, vestiti e riparo ai marinai di colore e che faceva le veci di un'agenzia di collocamento per i marinai che desideravano tornare in mare (Fonte).

"The Sailors' Home for Colored Seamen” (New York Public Library Digital Collections)


Abraham viene accolto da William Powell, il fondatore dell'istituto e membro della Anti-Slavery Society, e sua moglie Mercy. Dopo aver chiacchierato per un po' con loro, Abraham va nella sua stanza per riposare e qui i fan possono vedere un'altra situazione particolare, che non è mai stata veramente esplorata nell'universo di AC. Abraham, infatti, sogna e David è in grado di "vedere immagini fugaci che entrano ed escono dal suo campo visivo" su Gallus Mag, Skinny Joe e le strade della città. Mentre Abraham si riposa, David ha del tempo per pensare e si rende conto che la preoccupazione di Abraham per la figlia Eliza ha in qualche modo modificato la sua preoccupazione per la sorella Grace. Mentre di solito è lei che si prende cura di lui, ora si rende conto di voler fare lo stesso e così è ancora più deciso a seguire i ricordi di Abraham e trovare Eliza.

Quando Abraham si sveglia, scopre di aver dormito fino all'una del pomeriggio e raggiunge la sala dove trova la signora Powell e i suoi figli. Pochi istanti dopo Powell entra in casa e spiega che la situazione è diventata ancora più pericolosa, con i rivoltosi che hanno assaltato diversi edifici e costretto molte famiglie di colore ad andarsene dalle loro case in fiamme, mentre la polizia è in inferiorità numerica. I Powell hanno rimosso l'insegna della Colored Sailors' Home dall'edificio, ma pensano di essere abbastanza noti per essere in pericolo ... ed è esattamente ciò che accade. L'edificio, infatti, viene attaccato e sia la famiglia Powell che Abraham corrono ai piani superiori. Tutti raggiungono il tetto e Abraham scopre che Powell si era preparato per questa situazione, dato che trova un ponticello di legno rimovibile sospeso sul vicolo sottostante e che si collega con l'edificio più vicino.

Powell aiuta la sua famiglia e Abraham a mettersi al sicuro, ma all'ultimo momento chiede ad Abraham di tirare via il ponticello sia perché sarebbero stati più al sicuro e sia perché, in un momento eroico, afferma che quella è la sua casa e lui non cederà alla folla e al suo odio. In un momento molto emozionante, Powell dice addio alla sua famiglia e torna nell'edificio. I bambini si riuniscono intorno alla signora Powell, ma per Abraham e David è già tempo di andare a cercare Eliza. Abraham si sente in colpa, ma anche senza bisogno di parole, la signora Powell capisce e lo spinge ad andare a cercare sua figlia e smettere di preoccuparsi per loro perché hanno pregato e perché sente che Dio li ha sentiti. Abraham promette loro che, quando i tumulti finiranno, tornerà da loro ... Una promessa che, come vedremo, non potrà mai mantenere...


Una storia d'amore tra gli orrori dei Disordini

Per quanto riguarda Tommy Greyling e Adelina Patti, li abbiamo lasciati mentre si dirigevano verso il Fifth Avenue Hotel per portate la donna al sicuro. Mentre camminano per New York durante la notte, Tommy osserva tutti i preparativi delle bande nelle strade e dice ad Adelina che il suo hotel potrebbe diventare un bersaglio per la folla. Per questo suggerisce di fare una deviazione verso la casa di suo fratello per trovare un rifugio immediato e controllare la situazione da lì. Tommy, come ho detto nella prima parte di questo articolo, è timido, si sente in dovere di dire ad Adelina che saranno soli in casa prima di raggiungerla e addirittura armeggia con la chiave per un certo tempo prima di riuscire ad entrare. Una volta entrati nella casa finemente arredata e raggiunto il primo piano, subito Tommy inizia a sentirsi a disagio a causa delle rivolte all'esterno, del fatto che è solo con Adelina ed anche perché sostiene di non essere a suo agio in una casa così ricca e che, al contrario , gli piacerebbe vivere in campagna in una fattoria. Per questo motivo, e per cambiare l'umore in casa, Adelina decide di cantare per lui. Questo è un altro momento emozionante per l'intimità della situazione e perché la donna sceglie di cantare "Home! Sweet Home" di John Howard Payne, la canzone che lei storicamente aveva cantato per il presidente Lincoln e sua moglie durante un tour americano nel 1862. Qui potete trovare un video su Youtube con una registrazione dello stesso pezzo cantato proprio da Adelina Patti intorno al 1905-1906.



Naturalmente Tommy è commosso dalla canzone e dal modo in cui la donna canta, al punto che deve asciugarsi una lacrima...

Il momento è molto toccante, ma pochi istanti più tardi, quando sorge il sole, Tommy vede gruppi di persone muoversi per le strade. Decide di uscire per capire meglio la situazione e mentre Adelina lo aspetta, esplora la casa. Quando Tommy torna, le dice subito che la città è nel caos e che sa che almeno diecimila rivoltosi vagano per le strade, chiudendo fabbriche e stabilimenti e reclutando forzatamente e sotto minaccia tutti i lavoratori, mentre distruggono le linee telegrafiche e le ferrovie per fermare le comunicazioni in città. Tommy si rende conto che non è più una rivolta, è un'"insurrezione" (la stessa conclusione raggiunta dal signor Powell nella storia di Abraham).

Adelina chiede a Tommy se è richiesto in città e lui risponde di sì, ma afferma categoricamente che la proteggerà fino a quando sarà certo che lei sarà al sicuro. Le ore passano fino a che Tommy vede un gruppo di persone che si dirigono verso la loro strada, saccheggiando le case circostanti. Tommy e Adelina decidono che devono fuggire immediatamente dalla casa, ma non prima che Tommy si sia liberato della sua uniforme. Pochi istanti dopo i due lasciano la casa attraverso una scala in cucina che porta nella cantina e da lì al prato posteriore della casa, proprio nello stesso momento in cui una pietra rompe la finestra vicino alla porta.

Mentre lasciano il quartiere, Tommy e Adelina sentono odore di fumo e si rendono conto rapidamente che la folla ha dato fuoco all'Armeria dello Stato, preoccupandosi che i rivoltosi ora possano anche essere in possesso di fucili e pistole. Adelina chiede ancora una volta a Tommy se pensa ancora che possa essere pericoloso per lei tornare al suo albergo e lui risponde affermativamente. Riflettendo su dove andare, Tommy dice che anche ogni distretto di polizia potrebbe non essere sicuro perché la folla potrebbe rapidamente fare irruzione, se lo volesse. Per questo l'unico luogo abbastanza sicuro che viene in mente a Tommy è l'arsenale della Settantunesima divisione della fanteria, confidando che i rivoltosi non avrebbero il coraggio di attaccare l'esercito.

Tommy Greyling
(Fonte: Assassin's Creed:
Last Descendants - Locus)
Prima di raggiungerlo, i due hanno un altro momento romantico, in cui la donna lo ringrazia per tutto quello che ha fatto per lei e per essersi preso cura di lei, anche se non la conosce. Tommy cerca di rispondere, ma la donna lo zittisce con un bacio sulla guancia. Tommy è veramente confuso e ansioso per quello che ha fatto Adelina e lo stesso accade a Sean (il discendente di Tommy Greyling). Effettivamente, Sean è confuso a sua volta perché, anche se sa che è stata Adelina a baciare Tommy, Natalya (la discendente di Adelina) ha sperimentato il bacio tanto quanto lui. Successivamente, Sean comincia a pensare a ciò che lei potrebbe provare e mentre questo sembra essere l'ovvio e forse molto prevedibile scenario per una corrispondente storia d'amore nel presente (che vedremo non avrà un esito molto felice nel libro), serve anche al fine di avere un esempio diretto dei ragazzi che sperimentano l'effetto osmosi e trasferiscono i sentimenti dei loro antenati nella loro vita reale.

Tommy e Adelina raggiungono l'arsenale dell'esercito intorno all'una e non appena arrivano di fronte all'edificio, la vista delle uniformi dei soldati fa scattare qualcosa in Tommy, che si blocca e ha sprazzi di ricordi del tempo trascorso per l'esercito sul campo di battaglia provenienti da "recessi lontani della sua memoria". Comincia a sudare, il respiro accelera e gli tremano le gambe mentre Adelina cerca di farlo tornare alla realtà, invano. L'uomo si "sveglia" solo quando lei gli poggia la mano sulla guancia che ha baciato in precedenza e in quel momento il libro sostiene che Tommy non aveva avuto un episodio simile da un sacco di tempo, il che significa che aveva avuto diversi episodi simili dopo aver lasciato l'esercito e che ha dovuto lavorare sodo per evitarli.

I due parlano con un soldato di fronte all'edificio e riescono a malapena a convincerlo a farli entrare nell'arsenale. Il soldato afferma che non hanno ricevuto ordini di proteggere i civili, quindi deve farli aspettare in una stanza per capire che cosa fare. Tommy e Adelina aspettano a lungo, osservando molti soldati che entrano ed escono dalla stanza, "una modesta unità di veterani che (....) costituirebbero un notevole nemico per i rivoltosi", ma che non sembrano avere alcuna intenzione di uscire e scontrarsi con la folla. Dopo più di un'ora il soldato rivela indirettamente la ragione di tutto questo. In realtà, ha ricevuto l'ordine di mandare i civili ai distretti di polizia e di non farli entrare nell'arsenale, come comandato dal generale Sanford. Aggiunge anche, mentre li conduce di nuovo in strada, che il generale Sanford è anche la persona che deve dare l'ordine di affrontare la folla ai soldati in quell'arsenale.

In questo momento Tommy capisce che c'è qualcosa di sospetto. Sanford è un democratico e fa rapporto al governatore Seymour, che è, anch'egli, un democratico. Tommy si rende conto che i democratici hanno tutto l'interesse a non fermare la folla, perché (nella mente di Tommy), se la ribellione può fermare la coscrizione, i democratici possono forzare Lincoln a firmare la pace nella guerra civile ... e mentre questo "puzza di politica", come dice Tommy, non è davvero (o non solo) il caso. In realtà, come abbiamo detto nella prima parte dell'articolo, Sanford faceva parte della cerchia ristretta di Tweed e quindi è probabile che sia un templare lui stesso. In ogni caso, è molto probabile che Sanford (nell'universo di AC, naturalmente) stia intenzionalmente esitando, per seguire il piano di Tweed di far sì che la Tammany Hall faccia "risorgere dalle ceneri" la città.

Dopo aver riflettuto, Tommy pensa a un'altra soluzione per mettere al sicuro Adelina. Infatti, dopo aver saputo che la ragazza ha una zia a Hoboken, le suggerisce di raggiungere il traghetto di Christopher Street, il mezzo migliore e più vicino per farla uscire dalla città che, tra l'altro, è lo stesso traghetto che Abraham ha suggerito ad Eliza di prendere per mettersi al sicuro.

Tommy e Adelina durante i Disordini
(Fonte: Assassin's Creed: Last Descendants - Locus)


Mentre si dirigono verso Christopher Street, però, Tommy e Adelina si imbattono in un gruppo di rivoltosi che stanno prendendo a calci e pugni un uomo di colore. Tommy si precipita in suo soccorso ed è in grado di sconfiggere i suoi quattro nemici, non prima, però, di subire una grave ferita da coltello che sanguina copiosamente. Tommy cerca di capire se l'uomo di colore è vivo e a malapena lo è, con "la mascella rotta, guance e orbite fratturate, e perde sangue da una delle orecchie", e con "costole rotte, e, probabilmente danni agli organi interni".

L'uomo di colore è a malapena in grado di parlare. Dice che lavora per William Tweed ... e dice che il suo nome è Abraham. Come vediamo, quindi, mentre cercava sua figlia, purtroppo Abraham si è imbattuto in alcuni rivoltosi ed è stato picchiato quasi a morte. E' a malapena in grado di dire dove si trova la villa di Tweed, chiedendo a Tommy ed Adelina di portarlo lì. I due accettano e Tommy si carica Abraham sulle spalle e lentamente comincia a camminare con Adelina verso la casa di Tweed, con il peso di Abraham sulle spalle e una ferita sanguinante su un fianco.

Quindi ... che cosa è successo esattamente ad Abraham e Tommy ed Adelina saranno essere in grado di riportarlo a sua figlia Eliza? Per dare una risposta a queste domande dobbiamo seguire la storia di Eliza, che è quella che lega tutti gli eventi insieme e li porta fino alla fine della parte storica del romanzo. Prima di questo, però, dobbiamo scavare di nuovo negli affari dei Templari, e più specificamente nella storia di Cudgel Cormac.


Il lato migliore di Cudgel Cormac

Seguendo la storia di Varius, abbiamo lasciato Cudgel mentre gli risparmiava la vita e recuperava il "Pugnale", il Frutto dell'Eden per cui avevano combattuto. Dopo aver ottenuto quello che cercava, Cudgel sale fino alla cima del campanile della Chiesa della Fifth Avenue, e pianifica di rimanerci fino al tramonto, per evitare qualsiasi tipo di rischio prima di portare il manufatto al suo Maestro, William Tweed. Dalla sua posizione può controllare tutta la città e vedere se le rivolte stanno procedendo secondo i piani ... e non è così in alcuni luoghi della città, in quanto la folla non è riuscita ad impossessarsi dell'armeria della Second Avenue (anche se Sanford ha tentato di tenere l'esercito a debita distanza), rovinando la loro unica possibilità di prendere realmente il controllo della città.
Cudgel, però, sa che prendere il controllo della città non è più obbligatorio, per via del Pugnale che è stato in grado di recuperare. Seguendo questa idea, Cudgel pensa che sia valsa la pena di distruggere alcune vite e alcuni edifici per dare la caccia al Frutto dell'Eden e per l'eventuale successiva pace per la città stessa e la nazione e, essendo nella sua mente, il suo discendente Javier non può fare a meno di vedere almeno parzialmente le cose dal suo punto di vista.

I ribelli mentre bruciano il Colored Orphan
Asylum. Harper’s Weekly, 1 Agosto
1863. (Fonte: Blog.nyhistory.org)
Quando arriva la sera, Cudgel è pronto per andare ad incontrare il Gran Maestro quando vede un nuovo incendio a nord. Controllando più a fondo con il suo cannocchiale Herschel è sorpreso quando si rende conto che la folla ha attaccato il Coloured Orphan Asylum.
Il Coloured Orphan Asylum era un'istituzione fondata nel 1836 per accogliere i bambini di colore i cui genitori erano morti o non erano in grado di prendersi cura di loro. Rimase aperto dal 1836 al 1946 e ospitava circa quattrocento bambini ogni anno. Storicamente, il Coloured Orphan Asylum fu incendiato dai rivoltosi irlandesi durante i Disordini del 1863 ed è qui che il romanzo entra in gioco.
Vedendo quello che succede, Cudgel decide di agire immediatamente (anche se deve consegnare il Pugnale) per due motivi. In primo luogo, disprezza l'idea di uccidere bambini e Javier si trova d'accordo con lui. In secondo luogo, pensando alla strategia dei Templari nei disordini, il Coloured Orphan Asylum non è mai stato un obiettivo. In realtà, Cudgel ricorda il suo Gran Maestro dire che i disordini sarebbero stati un successo solo se fossero stati visti come una rivolta popolare e, al contrario, avrebbero fallito se giudicati malvagi o barbari.

Per entrambe le ragioni, quindi, Cudgel deve agire rapidamente e così fa. Raggiunge rapidamente l'edificio e scopre che la folla sta impedendo con la forza ad una dozzina di vigili del fuoco di fare il loro lavoro. L'orfanotrofio è già avvolto dalle fiamme, ma Cudgel scopre che i bambini sono fuggiti attraverso una porta di servizio (questo è realmente accaduto storicamente).

Il salvataggio di uno degli orfani
ad opera di Cudgel Cormac nella
meravigliosa fanart by Sunsetagain
(http://sunsetagain.tumblr.com)
Purtroppo, però, i bambini sbucano proprio di fronte alla folla inferocita e così Cudgel deve reagire rapidamente, se vuole proteggerli. Affronta i rivoltosi e li provoca intimando loro di aiutare i poveri bambini. Naturalmente la folla lo attacca, chiamandolo abolizionista, e l'uomo resiste per un tempo sufficiente a permettere ai bambini di scappare con i funzionari dell'orfanotrofio prima di attaccare a sua volta. Dopo pochi istanti, però, Cudgel decide di fuggire dalla lotta e seguire i bambini dai tetti ed aiuta anche alcuni di loro quando vengono separati dal gruppo principale. Dopo di che, è costretto a "trasgredire" ad alcuni dei limiti imposti dal suo ruolo: infatti, per far sì che tutti i bambini siano al sicuro convince un membro della banda e alleato Templare chiamato Paddy McCaffrey a guidare diversi bus trainati da cavalli insieme ad altri membri della gang, facendogli credere che si tratta di un ordine del Gran Maestro.
Questa parte del libro è interessante perché mostra un po' la personalità di Cudgel e ancora una volta dimostra che i Templari non sono necessariamente i "cattivi" della storia, con motivazioni e comportamenti malvagi e per questo, Javier si avvicina sempre più alle idee e alle azioni di Cudgel.

Dopo essersi assicurato che i bambini siano al sicuro dalla folla, Cudgel decide di raggiungere la casa del Gran Maestro per consegnargli finalmente il Pugnale, ma quello che trova non è esattamente quello che si aspettava. In realtà, nota che la porta d'ingresso della casa è aperta, a quanto pare a calci, così decide di entrare in casa da una finestra della soffitta. La tensione sale mentre si muove lentamente in soffitta, attento allo scricchiolio delle assi di legno, ed in quel momento il templare sente una donna piangere al piano di sotto. Cudgel scende due rampe di scale, mentre sente un'altra donna pronunciare "mi dispiace" e un uomo che dice "Voleva essere portato qui" (torneremo su questi avvenimenti tra poco). Poi, improvvisamente, la donna che piangeva si lascia andare ad un urlo fortissimo, il che fa indietreggiare Cudgel di un passo sulle scale e quasi lo distrae da una minaccia imminente.

Riesce, però, a malapena a schivare un coltello lanciato dall'"Assassino", Varius, che era rimasto nascosto nell'ombra. Subito dopo Varius attacca Cudgel sulle scale ed entrambi cadono a terra, dove il templare vede le tre persone che ha sentito parlare in precedenza (e riconosce solo Eliza, la serva del suo Gran Maestro). Rendendosi conto che la casa è stata compromessa, Cudgel corre verso la porta di ingresso mentre tenta di schivare alcuni altri pugnali da lancio senza successo, in quanto uno di essi lo colpisce vicino alla spalla.

Il Crystal Palace (prima della
sua distruzione), illustrazione
di Karl Gildemeister, 1854
Il Templare corre per le strade e successivamente, anche se dolorante, raggiunge i tetti e decide di cercare di raggiungere la folla e il caos che ha creato intorno all'orfanotrofio per cercare di eludere Varius. Mentre si fa strada verso l'orfanotrofio arrampicandosi, si accorge che l'Assassino lo insegue e si sta avvicinando, così cambia idea e scende in strada fuggendo verso il Crystal Palace, un edificio che era stato distrutto da un incendio cinque anni prima e le cui rovine non erano ancora state smantellate.

Cudgel si addentra nelle rovine e poi torna indietro per cercare di scoprire dove si trovi Varius. Non riesce a vederlo e subito dopo sente una mano che gli afferra il mento tirandogli indietro la testa mentre una lama celata viene premuta sul suo collo. Grazie alla sua armatura in pelle, però, è in grado di deviare il colpo in una frazione di secondo e subito dopo lui e Varius cominciano a combattere corpo a corpo, ma il dolore alla spalla gli fa capire che sarebbe stato in svantaggio in una tale situazione, e dunque cerca di fuggire di nuovo, colpendo Varius con il proprio tirapugni. Mentre fugge, però, viene colpito da un altro coltello da lancio e cade a terra. Tutto sembra perduto quando Cudgel decide di usare l'unica arma rimastagli nel suo equipaggiamento: il Pugnale.

Questo è un altro momento importante nel libro perchè mostra il secondo dialogo tra i due avversari. Cudgel sta soffrendo, riesce a malapena a rimettersi in piedi, con il Pugnale
"Una sensazione come di un
pulsare, una sorta di energia che
si irradia su per il braccio
dalla sua mano"
in mano, e Varius lo schernisce, dicendogli che è solo uno strumento senza cervello nelle mani del suo Ordine, mentre il templare risponde che preferisce essere uno strumento invece che un agente del caos come Varius. E' il solito scontro di filosofie tra Assassini e Templari, ma questa volta Varius suggerisce che ciò che sta accadendo in città è proprio il caos e Cudgel risponde che ciò che sta accadendo è necessario per rimuovere coloro che frenano il progresso della città.

Ancora una volta, Cudgel dimostra di essere molto devoto alla sua fazione, anche mentre sta tossendo sangue e sembra essere stato sconfitto. E' proprio qui che finalmente decide di usare il Pugnale e sente una "sensazione come di un pulsare, una sorta di energia che si irradia su per il braccio dalla sua mano".

Varius si blocca immediatamente, confuso, completamente sotto il controllo del Pugnale, e Javier (il discendente di Cudgel) riconosce subito che è la stessa reazione che il suo antenato Chimalpopoca aveva avuto davanti a Hernán Cortés quando questi usò il Pugnale. Come si vede, dunque, il Pugnale sembra avere abilità simili a quelle delle Mele. Ne parleremo più in dettaglio più avanti, visto che il libro fornisce maggiore informazioni a riguardo.

Cudgel approfitta subito della situazione e colpisce Varius con un coltello, facendo cadere l'Assassino all'indietro. Poi sospira e sente ancora una volta il dolore delle ferite, con uno dei pugnali ancora conficcato nella schiena. Tuttavia è ancora determinato a portare la reliquia al suo Gran Maestro, anche se ciò potrebbe rivelarsi fatale. "Era un Cormac e avrebbe servito l'Ordine fino alla fine".


Eliza: la nascita di una nuova Assassina

Esattamente come nel libro, a questo punto della storia abbiamo bisogno di fare un passo indietro per spiegare un po' meglio come si è arrivati a questa situazione. Effettivamente, la storia fino a questo momento non ha spiegato come Varius si sia ripreso e perché si trovasse nella villa di Tweed in attesa di Cudgel, cosa sia successo a Eliza e il motivo per cui questa fosse tornata a casa di Tweed, chi fossero le persone insieme a lei e molte altre domande.

Ecco perché dobbiamo tornare ancora una volta al primo scontro tra Varius e Cudgel. Come abbiamo visto all'inizio di questo articolo Cudgel ha risparmiato Varius in modo che vivesse con la vergogna (non una saggia decisione, come abbiamo appena visto), ma com'è riuscito Varius a riprendersi così in fretta?

La Astor House e la St. Paul's Chapel
(1862), gli edifici attorno ai quali ha
luogo lo scontro tra Varius e Cudgel
Il tutto dipende dal fatto che Eliza lo trova nel vicolo dove Cudgel lo ha lasciato, mentre stava cercando quest'ultimo nella speranza di trovare suo padre. In realtà, Eliza ha seguito tutta l'azione all'Astor House e si avvicina a Varius solo dopo che Cudgel se ne è andato. Cerca di svegliarlo schiaffeggiandolo, ma non funziona e così deve aspettare per due ore, fino alle prime luci dell'alba, quando Varius finalmente si risveglia. Eliza gli dice che si augura che lui sia Cudgel (sperando di trovare suo padre), ma Varius deve deluderla. Immediatamente, quindi, Eliza gli dice che allora lui deve essere Varius e l'assassino è sorpreso quando scopre che la giovane conosce il suo nome. Dopo un breve momento, non fidandosi ancora completamente di lui, Eliza sostiene che ha trovato il suo nome dopo aver letto una lettera a casa di William Tweed e spiega di averlo fatto vedendo le tracce lasciate dalla lettera originale sulla carta al di sotto di essa. Varius è sempre più incuriosito dalla ragazza, probabilmente perché si rende conto che possiede l'Occhio dell'Aquila, e considerando anche che gli dice che la lettera prevedeva che Cudgel dovesse tornare a casa di Tweed in serata con il Pugnale, decide di rimanere con lei mentre si riprende dopo essere stato colpito dal fucile di Cudgel. I due si fermano a mangiare al Windust's (un ristorante esistito veramente), nei pressi del palazzo del New York Tribune, ed è qui che Varius ha la conferma che Eliza possiede l'Occhio dell'Aquila. Dopo che la interroga a questo proposito, infatti, lei risponde "A volte, vedo qualcosa e so che è importante. Altre volte vedo un uomo, come voi, e posso capire se le sue intenzioni sono buone o cattive. A volte, come con il messaggio, posso vedere le tracce lasciate dalle cose come se fossero illuminate". Varius continua a chiederle della sua "vista" e lei afferma che il padre non ce l'ha, ma sua madre (la seconda moglie di Abraham) invece sì, anche se purtroppo è morta quando Eliza aveva otto anni.

Horace Greeley, stampa di
J.E. Baker, circa 1872
In quel momento Horace Greeley, fondatore e direttore del New York Tribune, entra per mangiare, proprio quando Eliza sta per chiedere a Varius della propria "abilità" e di ciò che Cudgel gli aveva rubato. Pochi istanti dopo, Varius sente che le sue gambe si sono riprese e quindi i due ripartono per dirigersi verso la casa di Tweed... in un modo molto particolare. E' in questo momento, infatti, che probabilmente Varius decide di provare ad insegnare ad Eliza alcune delle basi fondamentali degli Assassini (dopo tutto la ragazza aveva già dimostrato di possedere l'Occhio dell'Aquila), dicendole che avrebbero raggiunto la casa di Tweed arrampicandosi e saltando di tetto in tetto. Naturalmente Eliza è contraria, ma Varius risponde con un vecchio classico: "Fidati di me, ce l'hai nel sangue". Per gran parte della giornata Varius insegna ad Eliza come muoversi, come vincere le sue paure ed accettarle per essere in grado di fare i salti più difficili, dicendole anche di usare l'Occhio dell'Aquila per estendere la consapevolezza di ciò che si trova intorno a lei in modo da essere sicuro che sia in grado di fare molte delle classiche mosse di parkour degli Assassini. Durante questa formazione, Varius le dice di essere un Assassino e brevemente le racconta la guerra senza fine contro i Templari e aggiunge anche che solo guardandola sente che è nata per essere un assassina. Varius le dice anche che per essere effettivamente un Assassina, deve essere ufficialmente addestrata e giurare fedeltà alla Confraternita, suggerendole in qualche modo un percorso da seguire. Eliza ha ancora dei dubbi riguardo a ciò che Varius sta dicendo, ma inizia gradualmente a vedere la cosa dal punto di vista dell'assassino e le piace l'idea che ci sia una vita per lei oltre a quella da schiava, "Una vita combattendo per la libertà. Una vita che faccia la differenza".

Il pomeriggio volge al termine e dunque i due decidono di raggiungere la casa di Tweed (ancora una volta attraverso il parkour) ed è qui che la storia di Cudgel e quella di Varius si incontrano di nuovo, insieme a quella di Eliza. Varius ed Eliza raggiungono la casa ben prima di Cudgel e, quando entrano, vedono subito il messaggio che Abraham ha lasciato per la figlia la sera prima, in cui le suggerisce di andare al traghetto di Christopher Street (lo stesso che Tommy ha suggerito ad Adelina) se non fosse tornato indietro in tempo. .
Christopher Street /
Hoboken Ferry Pier, 1893
Fino a quel momento Varius non le aveva detto che cosa fosse davvero il Pugnale e nemmeno ora le domande di Eliza trovano risposta, perché proprio in quel momento Adelina e Tommy entrano in casa, insieme ad un sofferente Abraham che, come abbiamo visto prima, era stato preso a pugni e picchiato quasi a morte da alcuni dei rivoltosi (questo spiega chi erano le persone che Cudgel aveva visto e non riconosciuto durante il tentativo di fuggire dal palazzo, come abbiamo visto in precedenza). Abraham viene posato su uno dei divani della biblioteca ed Eliza è spaventata e preoccupata nel vedere quanto gravemente sia ferito. Varius cerca di esaminarlo, in quanto ha "una certa esperienza con queste cose" (purtroppo non approfondisce la cosa) e subito dopo afferma che Abraham è vivo a malapena, con le ossa del volto fratturate, almeno quattro costole rotte ed una di esse potrebbe anche aver perforato il polmone provocando un'emorragia interna.

Eliza è sempre più preoccupata, e lo stesso vale per Grace, la sua discendente, che si arrabbia con Monroe perché ha fatto provare al fratello il dolore di Abraham, e, mentre Eliza è chiusa nella sua sofferenza, Varius chiede a Tommy e Adelina cosa sia successo ad Abraham. I due rispondono che è stata colpa dei rivoltosi, che lo stavano già prendendo a pugni quando lo hanno trovato. Eliza li ringrazia per averlo salvato, ma subito dopo si china sul petto di Abraham per sentire il suo battito cardiaco, con le lacrime che cadono sulla camicia inzuppata di sangue di suo padre.

Proprio in quel momento Varius guarda in alto verso il soffitto, perché ha finalmente sentito Cudgel entrare in casa, così lascia subito la stanza, mostrandoci il primo vero collegamento con la storia di Cudgel e dimostrando che, anche in questa situazione, la missione (ed il Pugnale) è più importante di ogni altra cosa.

Quello che segue è uno dei momenti più emozionanti e ricchi di azione del libro ed è descritto in un modo molto particolare, visto che gli eventi si svolgono in una manciata di secondi (ne abbiamo già visti alcuni nella storia di Cudgel).
L'impressione grafica di Matt Kirby
nel descrivere il momento
Eliza ignora Varius che lascia la stanza e si concentra su suo padre, ascoltando il suo petto. "Un battito. Poi silenzio.". Matthew Kirby descrive questo momento anche "graficamente" nel libro, usando una nuova riga per ogni piccola azione che coinvolge Eliza e suo padre mentre l'uomo sta lentamente morendo. "Un battito. Poi silenzio." Questa rappresentazione concentra l'attenzione del lettore su questo evento, fino a quando Abraham emette "un lungo sospiro roco, ma non ispira più nulla." (parleremo di nuovo di questo evento, in quanto questa è la prima volta nella saga di Assassin's Creed in cui un antenato muore in una simulazione dell'Animus). Subito dopo Eliza urla con tutto il fiato che ha, "nessuna parola, nessun pensiero, solo dolore, rabbia, pena, solitudine, paura", e questo è un altro elemento che "sincronizza" la storia di Eliza con quella di Cudgel. Come già sappiamo, negli istanti successivi Varius inizia a lanciare alcuni pugnali contro Cudgel, colpendolo mentre cerca di fuggire al piano di sotto nella sala. Anche Eliza sente rumore di stivali nel corridoio e si precipita verso la porta insieme a Tommy e Adelina. Quando raggiungono la sala, vedono Cudgel, un po' sorpreso di trovarsi di fronte a tutti loro (come sappiamo, ha riconosciuto solo Eliza), e in quel momento Varius lancia altri pugnali contro Cudgel, colpendolo mentre si precipita fuori dalla casa. Varius, naturalmente, gli corre dietro, ma quello che non sapevamo fino ad ora era che Eliza fa lo stesso, nonostante Adelina cerchi di fermarla. "Questo è l'uomo responsabile della morte di mio padre". Verrà spiegato in seguito, ma con questa frase Eliza vuole dire che vede Cudgel come simbolo e rappresentazione dell'Ordine dei Templari, che ha causato gli scontri che hanno ucciso suo padre.

Il fucile ad aria compressa
di Cudgel (e Shay)
E' con queste idee in testa che, poi, decide di inseguire Cudgel e Varius, rendendosi conto di quanto l'assassino si sia trattenuto mentre le insegnava i principi fondamentali del parkour. Eliza è a malapena in grado di raggiungere le rovine del Crystal Palace e, mentre entra, sente i rumori, i passi, i pugni e improvvisamente scopre il fucile di Cudgel a terra, in quanto questi l'aveva lasciato cadere prima di scontrarsi corpo a corpo con Varius. Mentre lo raccoglie, sente l'Assassino e il Templare parlare del Pugnale e del fatto che si tratta di una "reliquia dei Precursori".

Eliza si addentra nel palazzo con il fucile in mano e, infine, raggiunge i due avversari proprio mentre sente Cudgel definire i disordini di New York come "un fuoco perfezionatore (...) necessario per liberare la città da coloro che vorrebbero fermarne il progresso". Non è la migliore frase che Eliza potesse sentire subito dopo la morte di suo padre...

Dopo di che, e come abbiamo visto prima, Cudgel finalmente usa il Pugnale per porre fine al suo scontro con Varius, lanciando un coltello nello stomaco dell'Assassino ma, contrariamente a quello che abbiamo visto nella storia di Cudgel, la sua vittoria ha vita molto breve. Eliza, infatti, subito dopo preme il grilletto e, a sua sorpresa, un dardo e non un proiettile colpisce Cudgel. Il Templare cerca di fuggire, ma lei lo raggiunge facilmente mentre questi piano piano rallenta e, infine, crolla al suolo.

Prima di svenire, dice ancora di averla riconosciuta e lei lo accusa di aver ucciso suo padre. L'uomo cerca di spiegare di non essere lui il responsabile, ma lei afferma chiaramente che "hai nutrito i cani che lo hanno fatto e poi li hai lasciati liberi".

Eliza prende finalmente il Pugnale a Cudgel e in quel momento decide di voler seguire il percorso che Varius ha aperto per lei. Afferma che diventerà un'Assassina e posa la lama contro la gola dell'uomo... e non lo uccide, decidendo di lasciarlo a sognare il suo fallimento e promettendo che, una volta diventata un'Assassina, si sarebbero incontrati di nuovo.

Devo dire che questo è uno degli elementi principali del libro che non mi è piaciuto. Anche se il libro ci fa vedere la morte di un personaggio principale, Abraham, mostra più di una volta i personaggi risparmiare la vita al loro peggior nemico, perché il loro fallimento "sarebbe stato una sorte peggiore della morte". Anche se potrebbe essere spiegato con il fatto che il libro è per ragazzi e così l'atto dell'assassinio potrebbe non essere la cosa migliore da mostrare ripetutamente, tale azione sembra non essere in linea con le motivazioni dei personaggi, sia quando Cudgel, un Cacciatore di Assassini, risparmia Varius, sia quando Eliza, piena di rabbia e sete di vendetta, decide di fare lo stesso con la persona che crede essere stata la causa della morte di suo padre.

Risparmiare una vita non porta
mai buone conseguenze in Assassin's Creed


Ciononostante, è con questa situazione che termina la trama nel passato, con Eliza che esce "vittoriosa" su Cudgel, e una conclusione che viene spiegata sia attraverso il passato che il presente della trama.
Nel passato, vediamo Eliza portare Varius in un ospedale e poi raggiungere il traghetto di Christopher Street, con Tommy e Adelina. Qui le loro strade si dividono e finalmente Tommy e Adelina dichiarano il loro amore l'uno per l'altra, solo per un breve momento romantico, visto che Tommy decide di rimanere in città ed affrontare la folla in rivolta.
Quanto a Eliza, la ragazza decide che ha un compito da portare a termine, ovvero ciò che Varius intendeva fare dopo aver sconfitto Cudgel: portare il pugnale a Ulysses S. Grant. Dopo di che, dice a Tommy che dovrà tornare a New York, in quanto ha un conto in sospeso con Cudgel e Tweed.br />

Il presente, il percorso dei ragazzi e il recupero del "Pugnale"

Questo è tutto per la parte storica del libro, ma la trama è tutt'altro che terminata. Tutti i ragazzi lentamente ritornano nel Corridoio Mnemonico per un po' di tempo per lasciarsi dietro tutti i ricordi genetici dei loro antenati, prima di rimuovere i loro caschetti Animus, a parte Grace, che sta seguendo Eliza nel suo ultimo compito, che si spera finalmente mostrerà a Monroe e ai ragazzi la localizzazione del pugnale.

E in questo momento che i ragazzi si trovano ad affrontare il loro primo caso di Effetto Osmosi (o EffettI Osmosi, come il libro / Monroe lo descrive erroneamente o in modo molto... creativo). Monroe lo descrive ai ragazzi, aggiungendo che potrebbero ottenere nuove abilità che possedevano i loro antenati (come l'Occhio dell'Aquila), ma afferma anche chiaramente che "Voi. Siete. Voi.", dicendo ad ognuno di loro che NON sono i loro antenati e che non devono lasciarsi influenzare dalle loro decisioni o sentimenti, ma ciò non è così facile per tutti.

Owen e Javier, per esempio, sono istintivamente arrabbiati l'uno con l'altro, e Owen sogghigna quando si viene a sapere che Eliza ha ottenuto il Frutto dell'Eden. Questo genera un piccolo litigio tra i due, in quanto sono ancora molto legati a quello che hanno appena vissuto. Allo stesso modo, quando Sean (il discendente di Tommy) e Natalya (la discendente di Adelina) escono dall'Animus, Owen si rende subito conto che Sean la guarda in modo diverso. Sean cerca anche di alzarsi in piedi, dimenticandosi di essere costretto su una sedia a rotelle a causa dei ricordi che ha appena rivissuto e cade subito a terra, ancora una volta sperimentando quanto sia difficile per lui il ritorno alla realtà.

David, Illustrazione da Assassin's
Creed: Last Descendants - Locus #3
Il ragazzo che ha avuto l'esperienza peggiore, però, è ovviamente David, che ha rivissuto la morte del suo antenato. Quando Owen cerca di parlare con lui, si prende del tempo per rispondergli, dicendo che il dolore peggiore non è stato quello fisico provato mentre i rivoltosi picchiavano Abraham. Infatti, anche in quella situazione, lui (il suo antenato) continuava a pensare a sua figlia Eliza e al fatto che stava per morire e non poteva aiutarla. Aggiunge anche che, mentre Owen potrebbe sentirsi meglio sapendo che Eliza sarebbe diventata un'Assassina, Abraham non lo avrebbe apprezzato, in quanto non è "il luogo in cui vorrebbe che la sua anima risiedesse". David, in tal modo, dimostra di essere il ragazzo (e il personaggio) che ha avuto lo sviluppo più significativo durante l'esperienza nell'Animus e durante la storia del libro in generale. La "permanenza" del dolore psicologico nei ricordi dei giovani ragazzi, piuttosto che quello fisico, viene spiegata da Monroe, il quale dice che il cervello non è costruito per conservare la memoria del dolore fisico, altrimenti non sarebbe in grado di funzionare ma, più che altro, contiene e trattiene il dolore emotivo, motivo per cui i ragazzi stanno avendo questo tipo di reazioni.

Mentre il ricordo di Grace volge al termine, Monroe chiede ai ragazzi di sedersi sui divani nel magazzino ed è solo in questo momento che tutti si rendono conto di dover tornare a casa (hanno passato appena due ore nell'Animus) in quanto i loro genitori o nonni si sarebbero preoccupati. Le discussioni cessano, però, quando Grace esce dall'Animus e comincia a raccontare l'ultima parte dei suoi ricordi.

La ragazza dice di aver visto la guerra civile attraverso gli occhi di Eliza e di aver anche combattuto. Eliza ha portato il Frutto dell'Eden a Vicksburg sul fiume Mississippi ed ha completato la sua missione consegnandolo al generale Grant, che lo ha riconosciuto, essendo lui un membro dell'Aztec Club. Durante il tempo passato fino a quel momento, Eliza aveva capito come usare il Pugnale, e ciò che significa che la ragazza non ha resistito alla tentazione ed ha effettivamente interagito con il manufatto (e Grace con lei). A causa di questo, Eliza ha parzialmente mostrato a Grant come usarlo, quel tanto che bastava per fargli capire che non si trattava di un souvenir. Il ricordo, però, si conclude e così Monroe cerca di ricostruire gli eventi usando la sua conoscenza storica: Lincoln proclamò Grant generale di tutti gli eserciti dell'Unione e Grant alla fine vinse la guerra e fu poi eletto presidente per due mandati. Pertanto, Monroe ipotizza che Grant sia stato in possesso del Pugnale per tutto questo tempo, forse fino alla sua morte, avvenuta nel suo cottage sul monte McGregor.

Concept art del nucleo Animus
La missione dei ragazzi sembra essere finita, in quanto Monroe decide di portarli tutti a casa con il suo bus, prendendo con sé il nucleo dell'Animus, un oggetto che lui stesso sostiene di non perdere mai di vista. Naturalmente, però, nulla può andare liscio in AC, e dunque non appena il gruppo raggiunge il bus, le vetrate del soffitto esplodono verso l'interno e degli uomini vestiti di nero entrano nel magazzino, calandosi dall'alto usando delle corde. Monroe li riconosce immediatamente come agenti Templari e ordina a tutti i ragazzi di correre.

Questo momento è molto importante per la narrazione del presente del romanzo in quanto è l'ultimo momento del libro in cui tutti i ragazzi si trovano nello stesso luogo, dato che sono costretti a dividersi durante l'attacco dei Templari. Owen corre verso la moto di Monroe, gridando e dicendo a Javier di salire sulla moto con lui. Javier cerca di raggiungerlo, ma deve sfuggire ad un agente che spara con un taser contro di lui (i taser potrebbero sembrare un altro elemento "per ragazzi" rispetto alle pistole e manganelli dei classici agenti Abstergo, ma gli agenti stanno in realtà cercando di catturarli vivi per altri scopi che vedremo). Javier riesce sorprendentemente ad evitare la scarica e addirittura tenta di affrontare l'agente, ma non può fargli molti danni perché indossa una corazza paramilitare (... e perché è un ragazzo di quindici anni che combatte contro di un agente di Abstergo addestrato?).

Proprio in quel momento Monroe salta sul suo autobus da solo e guida attraverso la porta scorrevole del magazzino cercando di fuggire. In questo momento il comportamento di Monroe diventa molto più egoista, un approccio che verrà esplorato più avanti e nell'epilogo del libro. Infatti, avendo tutte le informazioni di cui aveva bisogno sul Pugnale ed essendo di fronte alla minaccia degli agenti Templari, decide di fuggire con il nucleo dell'Animus ed abbandona tutti i ragazzi che lo avevano aiutato, per seguire la propria missione che sarà accennata, ma mai completamente spiegata, alla fine del romanzo.

Un casco Abstergo
da AC: Brahman
La confusione causata da Monroe e dal suo autobus dà a Javier il tempo per raggiungere Owen sulla moto e mettersi il casco (vi ricordo che si tratta degli stessi tipi di moto e caschi utilizzati dagli agenti Abstergo in AC: Brahman, come sottolineato nella prima parte di questo articolo) e si muovono il più velocemente possibile, mentre diversi agenti Abstergo sparano contro di loro con i taser e li mancano. Javier suggerisce di non seguire Monroe e di andare in un'altra direzione, per separarsi da lui ed avere più probabilità di non essere raggiunti. Owen e Javier, dunque, seguiti da due auto, riescono a fatica ad infilarsi con la moto in un vicolo, per ottenere un po' di vantaggio e poi si fermano a pensare dove andare. Dato che non possono tornare dalle loro famiglie, altrimenti condurrebbero Abstergo direttamente da loro, decidono di uscire dalla città (che non è stato ancora nominata), nelle colline circostanti.

Quando finalmente le raggiungono, senza alcun inseguitore, possono finalmente fermarsi e prendersi un momento per pensare a quello che è successo. Monroe aveva detto loro che il suo Animus era offline ed irrintracciabile ma evidentemente non era così e i Templari sono stati in grado di trovarli (la parte "Cudgel" di Javier è addirittura contenta, ma, come dice il libro, "la parte più grande di lui voleva ancora fuggire alla vista degli agenti").

I due riflettono su quello che è successo agli altri, dato che sembra che solo loro siano stati in grado di sfuggire ai Templari (e Monroe, se ci era riuscito con il suo lento bus). Mentre si stanno riprendendo dalla fuga, Javier si riconcilia con Owen, dopo tutti i momenti difficili che hanno attraversato prima della loro avventura nell'Animus ed in particolare quelli che hanno vissuto nella macchina, trovandosi su fronti opposti e davvero intenzionati ad uccidersi a vicenda.

Per ore rimangono seduti dove hanno parcheggiato la moto, sapendo che gli agenti Abstergo li stanno cercando, fino a quando Owen decide di cercare di parlare con Javier di come si fossero allontanati prima della loro avventura nell'Animus (Javier ha deciso di trascorrere del tempo con altre persone e ha smesso di uscire con Owen, come accennato nella prima parte di questo articolo). Per la prima volta nel libro Javier si apre ad Owen e spiega di aver fatto coming out con la sua famiglia circa un anno prima, e che, ovviamente, questo ha cambiato la sua vita. La cosa peggiore per lui, però, è stato vedere suo fratello mandato in prigione perché aveva picchiato un ragazzo che lo aveva insultato dopo aver fatto coming out, a dimostrazione di tutto quello a cui Javier è andato incontro. In questo momento di calma prima della tempesta, quindi, Javier finalmente si apre a Owen, rafforzando il loro legame, ma dopo qualche ora i due ragazzi sono costretti ad affrontare la realtà, ancora una volta.

Una moto Abstergo,
sempre da AC: Brahman
All'improvviso, uno sconosciuto scende da un albero e raggiunge i due giovani. Si presenta come "Griffin" e Owen lo riconosce come l'assassino che si era sbarazzato dell'agente Templare la sera prima, quando lui era scappato con Monroe per raggiungere gli altri per la loro missione nell'Animus. Sia Owen che Javier sono un po' scioccati e preoccupati, ma Owen è più interessato a ciò che l'assassino ha da dire (forse a causa dei suoi ricordi nella mente di Varius). Prima di dire il motivo per cui li ha raggiunti, però, Griffin si avvicina alla loro moto e rimuove alcuni fili, confermando che si trattava di una moto Abstergo e dicendo che era equipaggiata con un dispositivo di tracciamento (questo è il motivo per cui è stato in grado di trovarli).

L'Assassino spiega che sa che Abstergo ha catturato tutti i loro amici nell'attacco al magazzino (ne parleremo molto più in dettaglio più avanti) e che, al tempo stesso, Monroe è riuscito a fuggire. Griffin chiede il motivo per cui Monroe abbia radunato loro e i loro amici, affermando che Abstergo lo stava cercando da lungo tempo, e dunque doveva per forza trattarsi di "qualcosa che pensava avrebbe cambiato la carte in tavola". Ancora una volta Owen e Javier sono di fronte ad un punto di svolta e l'effetto osmosi si manifesta in entrambi: Javier non si fida più di tanto di Griffin, mentre, invece, Owen sembra fidarsi di lui così tanto che (egoisticamente? ) decide di raccontare tutto ciò che sa all'Assassino, specialmente riguardo il Pugnale (da dove proviene e dove potrebbe trovarsi).

Griffin ascolta tutto quello che Owen gli dice e dopo essere venuto a sapere ciò di cui aveva bisogno... non li uccide, per fortuna. Al contrario, chiede loro di seguirlo. Owen, sapendo che non hanno molte opzioni, considerando che Abstergo ha catturato gli altri quattro, e tenendo conto che l'agente Abstergo che Griffin aveva eliminato aveva affermato di sapere diverse cose su suo padre, è molto incline ad accettare l'offerta di Griffin.
L'occhio dell'Aquila non sempre
funziona come previsto...
L'assassino gli suggerisce anche di usare il suo Occhio dell'Aquila per analizzarlo e, per la prima volta fuori dall'Animus, il ragazzo lo fa, imitando quello che aveva fatto quando era nei panni di Varius, e, infine, percepisce che Griffin non rappresenta una minaccia (come sappiamo e come potete vedere nella foto qui a lato, però, l'Occhio dell'Aquila non sempre funziona come previsto ...). Griffin cerca anche di convincere Owen e Javier dicendo che lo dovrebbero aiutare ad evitare a chiunque di prendere il potere, come è successo con Alessandro Magno, Giulio Cesare, Attila, Gengis Khan e gli zar russi (un riferimento gigante ai glifi di Assassin Creed II).

Di punto in bianco, Owen chiede a Griffin di suo padre - un altro comportamento egoistico, a mio parere - e l'assassino risponde di sapere che non faceva parte degli Assassini, ma che era stato coinvolto nell'incidente presso la banca. Dice, però, che può aiutare Owen a scoprire di più su quello che è successo perché può provare e vedere se la polizia ha ancora un campione del DNA del padre come prova, per analizzarlo correttamente attraverso un Animus e vedere quello che è successo quella notte. Naturalmente, tutto questo solo se Owen decide di aiutarlo. E lui decide immediatamente di farlo. Javier ovviamente non è d'accordo, ma Owen gli chiede personalmente di fidarsi di lui questa volta, e solo per questo, l'amico accetta di aiutarlo.

Non appena accettano, Griffin dice loro di incontrarlo in strada con la moto e scompare nei boschi mostrando di essere in grado di fare tree-running (una pratica molto rara nel presente). I due ragazzi raggiungono la strada e trovano l'assassino in una "berlina bianca anonima che attira poco l'attenzione". Griffin torna verso la città con Owen e Javier dietro di lui, fino a raggiungere un luogo recintato con diversi garage.
In uno di essi parcheggiano l'auto e la moto (una "sorta di nascondersi in piena vista", come dice Javier), mentre in quello accanto trovano un vero e proprio covo degli Assassini usato da Griffin, contenente alcuni scaffali impilati con casse di plastica e metallo, un tavolo da lavoro pieno di strumenti, lame e alcuni guanti simili a quello usato da Varius, un computer e una branda con un sacco a pelo.

"Un agente dormiente dei Templari
si è infiltrato nella Confraternita...
Griffin spiega che questo è il meglio che lui e, in generale, gli Assassini possono permettersi poiché 16 anni prima "un agente dormiente dei Templari si è infiltrato nella Confraternita (...) ha imparato i nostri segreti (...) ucciso il nostro Mentore". Naturalmente si tratta di un riferimento a Daniel Cross ed alla Grande Purga avviata nel 2000, e che Griffin descrive brevemente. Con questa frase, non solo il libro è in grado di fare un riferimento alla lore della "vecchia scuola", ma è anche in grado di introdurre Owen e Javier (e, naturalmente, i nuovi lettori) al concetto degli Assassini che si nascondono dai Templari nel presente. Un buon lavoro da parte di Matthew Kirby, soprattutto se si considera che sta ancora spiegando le basi della lore di AC anche alla fine del libro.

Se questo non è già di per sé scioccante per Owen e Javier, Griffin prosegue affermando che i Templari sono spietati ora come lo sono sempre stati e sono le stesse persone che hanno rapito i loro quattro amici. Owen, naturalmente, chiede cosa si possa fare al riguardo, ma Griffin dice che prima devono recuperare il Frutto dell'Eden e poi si può parlare di un piano di salvataggio e questo, per me, mostra chiaramente come gli Assassini non siano migliori dei Templari e anche quanto Griffin sia disposto a promettere al fine di ottenere il Frutto dell'Eden...

Owen e Javier, di conseguenza, accettano di aiutare Griffin a recuperare il Pugnale e così i due giovani ricevono la loro prima vera attrezzatura da Assassini: tenuta militare, stivali, felpa con cappuccio, giacca di pelle e tela nera, granate fumogene / stordenti / narcotizzanti / elettromagnetiche (quelle stordenti ed elettromagnetiche sono nuove per la serie), pugnali da lancio (Owen voleva usarli, esattamente come aveva fatto Varius), pistola a balestra (per Javier). Javier chiede anche di usare una lama celata, ma Griffin risponde negativamente, in quanto non se la sono guadagnata, non hanno deciso di unirsi alla Confraternita e non hanno ancora giurato fedeltà al Credo - un'affermazione molto simile a quanto detto da Varius ad Eliza durante la simulazione Animus. Parlando di "guadagnarsi", Griffin dice di aver passato anni a guardare il nonno e il padre mentre indossavano le loro lame prima di poterne utilizzare una e ciò significa che Griffin appartiene ad una famiglia che ha lavorato per gli Assassini per generazioni (anche se non ci vengono fornite altre informazioni su di essa).

Gavin Banks, concept
art da AC: Initiates
Subito dopo che Owen e Javier vengono equipaggiati, compare un altro Easter Egg / citazione che i fan più accaniti sicuramente hanno apprezzato. Il computer emette un suono e Griffin va subito a controllare, aprendo una chat video sullo schermo. L'uomo che parla a Griffin sembra avere "un aspetto stanco e scarno, con capelli spessi e ingrigiti e la barba", e sembrava essere a bordo di una nave. L'uomo chiede a Griffin un rapporto sulla situazione, il che implica che si tratti di un Assassino di alto rango, cosa che viene poi da lui confermata, in quanto sta parlando con Gavin Banks, l'ex leader degli Assassini e capo dell'equipaggio dell'Altair II che è apparso su AC: Initiates! Avere Gavin in questa parte del presente del libro non è solo un Easter Egg per i fan, bensì dimostra anche che Gavin è ancora attivo, ancora sull'Altair II e ancora in una posizione di leadership (l'ultima volta che lo abbiamo visto è stato nel 2014, durante il finale di AC: Rogue, mentre ordinava a tutti gli Assassini nel mondo di nascondersi dopo che Otso Berg aveva inviato un video che mostrava la vita di Shay Patrick Cormac sull'Assassin's Network).

Griffin dice a Gavin che si è assicurato due soggetti mentre "Isaiah" ha ottenuto gli altri quattro. Come vedremo, Isaiah è il leader templare nel presente di Last Descendants, ma ciò che è più interessante è che Gavin ha già un informatore all'Abstergo chiamato Rothenburg che gli ha detto che i Templari stanno cercando più Frutti dell'Eden. Infatti, questo Rothenburg gli ha riportato che sono alla ricerca del Tridente dell'Eden. Per la prima volta Owen e Javier sentono il nome del Tridente dell'Eden, ma in realtà non viene detto loro di cosa si tratti. Al contrario, Griffin afferma di aver recepito le informazioni e dice a Gavin che si recheranno al montre McGregor, dove Ulysses S. Grant ha trascorso le ultime settimane della sua vita in un cottage che poi diventerà il Grant Cottage State Historic Site.

Dopo di che, Gavin risponde a Griffin che può procedere con la missione e subito lo schermo torna scuro. Prima di andare via, Griffin spiega qualcosa in più sul cosiddetto Tridente: a quanto pare esistono altri due pezzi esattamente simili al "Pugnale" e chi li combina insieme può conquistare il mondo (OF COURSE!). Owen e Javier sono di nuovo increduli, ma ancora una volta seguono Griffin perché vedono quanto sia serio, mentre si lasciano alle spalle il garage per raggiungere un aeroporto da cui decollare verso New York. Quando atterrano ad Albany, un'altra berlina anonima li sta aspettando, con la quale raggiungono il monte McGregor meno di un'ora dopo.

Griffin dice anche ai due ragazzi che i Templari potrebbero comparire da un momento all'altro e ordina di stare all'erta. A questo punto devo dire che la situazione mi è sembrata un tantino irrealistica: vedere un assassino esperto che porta con sé due ragazzini in una missione dove potrebbero rischiare la vita, anche se sono gli unici "alleati" che avevano visto il Frutto dell'Eden, sembra essere sia irrealistico che un qualcosa di lontano dal comportamento tradizionale degli che gli Assassini avrebbero fatto... o un comportamento molto egoista da parte degli Assassini, che sono pronti a usare due ragazzini e far rischiare loro la vita in una missione per vincere questa battaglia nella guerra perenne contro i Templari.

Il Cottage di Grant, 2009


In ogni caso, Owen, Javier e Griffin raggiungono la loro destinazione, lasciano l'auto e girano intorno alla casa, nascondendosi nel buio. Subito dopo raggiungono il cottage ed entrano da una finestra sul retro, con la situazione ancora calma e tranquilla. Controllano ogni stanza, ma non riescono a trovare alcun indizio fino a che Owen usa il suo Occhio dell'Aquila, nella speranza di sentire la stessa "energia" che Varius aveva percepito mentre cercava il Pugnale nelle sale dell'Aztec Club. Gli ci vuole qualche istante, ma l'idea funziona, e Owen conduce i suoi due compagni attraverso varie stanze fino a raggiungere una grande camera da letto. Owen viene attratto da un punto sul pavimento, sotto a un tappeto di corda. Dopo averlo sollevato, il ragazzo usa un coltello per alzare un'asse del pavimento, ma nota alcuni graffi nel legno e che l'asse si solleva troppo facilmente. Dopo averla sollevata, trova una cavità stretta con un contenitore di metallo al suo interno ... ma è vuoto, o meglio, contiene solo la croce militare dell'Aztec Club. Ciò significa che la posizione e il punto specifico nel cottage erano esatti, ma qualcuno è arrivato prima di loro. Non i Templari, secondo Griffin, forse Monroe, spera Owen.

Non c'è tempo per pensare, però, in quanto subito dopo diversi elicotteri tentano di atterrare attorno al cottage, dimostrando come anche i Templari abbiano raggiunto la giusta localizzazione (vedremo più avanti come). Griffin ordina a Javier e Owen di non attaccare i Templari in quanto non sono addestrati e di seguirlo in un tentativo di fuga ed entrambi fanno cenno di sì col capo, ma mentre fuggono dalla finestra sul retro e poi corrono verso il bosco, essendo stati notati da un agente Abstergo, Owen afferra una delle granate elettromagnetiche e la lancia verso di lui. Questa azione apparentemente insensata in realtà impedisce all'agente di sparare contro di loro in quanto il suo casco smette di funzionare, ma a quanto pare il tutto non basta per Owen, che decide di andare oltre e lanciare un'altra granata elettromagnetica, questa volta verso un elicottero in fase di atterraggio che sbanda immediatamente e si scontra contro un altro velivolo. Entrambi gli elicotteri esplodono causando una trambusto che aiuta Griffin e i due ragazzi a raggiungere la propria auto e fuggire velocemente.

Quando sono a distanza di sicurezza Griffin (ovviamente) si arrabbia con Owen perché ha disobbedito ai suoi ordini e gli dice che se vuole sapere qualcosa su suo padre dovrà fare esattamente come dice da ora in poi. Owen avrebbe ignorato qualsiasi altra minaccia, ma questa cosa gli fa accettare ciò che Griffin gli ordina. Quando gli viene chiesto cosa intenda con "d'ora in poi", Griffin afferma che tutti e tre i Frutti dell'Eden sono ancora là fuori, uno è stato trovato da un terzo e Abstergo ritiene che Owen, Javier e i loro amici siano la chiave per trovare gli altri. Javier gli chiede se abbiano qualche altra scelta e Griffin risponde che, ovviamente, ce l'hanno, in quanto possono decidere liberamente se vogliono andare avanti o meno. Javier sembra essere dubbioso, dopo quello che è appena accaduto, e dice che forse vuole tirarsene fuori, ma Owen è contrario e nella sua ultima frase del libro ribadisce fermamente che non ha cambiato idea, implicitamente affermando che continuerà a seguire Griffin e la sua missione nel tentativo di saperne di più su suo padre.


Gli altri quattro ragazzi, una nuova sede Abstergo ed una possibile retcon

Mentre i prossimi passi di Owen sono molto chiari (e quelli di Javier in realtà non lo sono) il libro spiega ciò che è accaduto agli altri quattro ragazzi dopo che sono stati rapiti da Abstergo. Siamo vicini alla conclusione del libro, ma continuate a leggere perché alcune delle più importanti informazioni riguardo al presente, ad Abstergo e al Tridente dell'Eden sono descritte in questa parte.

Grace, character
design by Caspar Wijngaard
Come accennato in precedenza, dopo l'attacco al magazzino Sean, Natalya, Grace e David vengono catturati dagli agenti Abstergo, alcuni in modo più violento rispetto agli altri (David viene colpito con un taser, per esempio, mentre gli altri sono trattenuti dagli agenti). Gli agenti li fanno salire su un grande furgone bianco blindato e li legano su una panca all'interno, senza dire dove li stanno portando. Mentre sono nel furgone, i quattro discutono su quanto accaduto, con Grace che accusa Monroe per quello che è successo, mentre Sean pensa che Owen e Javier li abbiano abbandonati fuggendo con la moto e Natalya sembra essere la più calma del gruppo. Il principale argomento di discussione, però, è se dire ad Abstergo o meno tutto quello che sanno. Grace sarebbe disposta a tutto per salvare il fratello, mentre Sean è convinto che non dovrebbero dire loro nulla.

Dopo circa un'ora, il furgone si ferma e quando le porte posteriori si aprono i quattro ragazzi vengono accolti da una donna in camice bianco, affiancata da due uomini, invece che dagli agenti in tenuta antisommossa che li hanno portati al magazzino. La donna, che parla con un accento francese, si presenta come la dottoressa Victoria Bibeau, che lavora per la divisione Ricerca e Acquisizione Discendenti di Abstergo Industries.

La prova che i Templari
pensavano che Victoria Bibeau
fosse alleata degli Assassini
Quando ho letto questo nome per la prima volta, il fan che è in me è stato felice di vedere il ritorno di un personaggio proveniente nientemeno che dal Manuale dell'Impiegato Abstergo (non un riferimento molto facile da cogliere), ma durante la lettura ho avuto lentamente la sensazione che ci fosse un grosso errore di continuità in questa parte del libro.
Come abbiamo sottolineato nei nostri articoli dedicati al Manuale Abstergo, Victoria Bibeau era un medico che lavorava per Abstergo Entertainment a Montreal e che, tra giugno e agosto del 2014, condusse valutazioni mediche e psicologiche sui Ricercatori / Analisti, e in particolare su un analista specifico chiamato Robert Fraser, la prima persona a scavare nei ricordi di Arno Dorian. Mentre inizialmente la Bibeau sembrava essere solo un medico, fu poi rivelato, e questa informazione è poi arrivata nelle mani dei Templari (in particolare di Melanie Lemay), che era in realtà un'alleata degli Assassini o un'Assassina lei stessa. Infatti aiutò Fraser a passare i ricordi genetici di Arno Dorian agli Assassini (in particolare a Bishop) prima degli eventi mostrati in Unity. Per di più, nell'ultima pagina del manuale, c'è una lettera scritta da Fraser in cui dice: "Bene, sono venuti per Victoria e presto saranno qui anche per me." pesantemente insinuando che i Templari, dopo aver scoperto che la Bibeau stava lavorando con gli Assassini e aveva fatto trapelare dati altamente sensibili, l'avevano catturata e molto probabilmente uccisa.

"Sono venuti per Victoria e
presto saranno qui anche per me"


Per questi motivi, per me è altamente incoerente vedere Victoria Bibeau viva e che lavora per Abstergo, senza neppure alcun accenno al suo lavoro per gli Assassini (... a meno che non sia "Rothenburg"? Ma allora, come può lavorare per i Templari se sanno da due anni che lei è un alleata degli Assassini?).
Come già detto, "ora" lavora nella divisione Ricerca e Acquisizione Discendenti e in realtà ha un comportamento molto rilassato, arrivando addirittura ad accogliere i ragazzi nella struttura dove sono stati portati e scusarsi per il modo in cui gli agenti li hanno trascinati e trasportati in quel luogo. La Bibeau aggiunge anche che si assicureranno che stiano bene prima di rimandarli a casa (questa cosa non è per nulla sospetta...).

I quattro ragazzi vengono liberati e, infine, possono vedere dove sono stati portati. Il furgone è parcheggiato in un ampio viale circolare, con alti pini tutt'intorno. Di fronte a loro i ragazzi possono vedere diversi edifici composti quasi interamente da vetrate, collegati tra loro da passerelle in vetro sopraelevate e dunque, in pochi istanti, la dott.ssa Bibeau presenta loro l'Aerie, la nuova struttura Abstergo nel presente di Last Descendants.

The Aerie, Illustrazione da Assassin's Creed: Last Descendants - Locus #3


Victoria li conduce attraverso varie sale fino a raggiungere una zona lounge con diverse sedie e tavolini e un tavolo con frutta, dolci, acqua, caffè, succhi di frutta e soda. Come dice Sean, sembra il rapimento più bello di cui abbia mai sentito parlare. Tutti i ragazzi, anche se un po' increduli, prendono qualcosa da mangiare o da bere, ad eccezione di Natalya (un indizio che la ragazza non si fida della Bibeau e di Abstergo).

I ragazzi si siedono e Victoria si mette a parlare con loro, affermando di essere una psichiatra (in manierea non dissimile da quello che faceva nel Manuale Abstergo) e chiamandoli per nome per sapere chi sia chi. Subito dopo afferma che mancano Owen e Javier e chiede ai ragazzi se sanno dove potrebbero essere andati e poi chiede la stessa cosa su Monroe. Sean risponde negativamente ad entrambe le domande, mentre Grace e David sembrano essere disposti a rivelare di essere a conoscenza del fatto che Monroe è con ogni probabilità alla ricerca del Frutto dell'Eden, ma per ora mantengono il silenzio.

Vedendo che non riesce ad ottenere maggiori informazioni e nel tentativo di farli parlare un po' di più, Victoria cerca di ricapitolare quello che è successo. Sa che Monroe ha radunato i ragazzi per usare un Animus rubato con le specifiche modificate e che questi sono entrati in contatto con un Frutto dell'Eden. Chiede loro se lo hanno trovato e, ancora una volta, nessuno risponde, così cerca di spostare la conversazione su Monroe, dando loro (e al lettore) maggiori informazioni su di lui. La donna dice che una volta l'uomo lavorava per Abstergo e che era un ricercatore di altissimo livello fino a quando subì una tragedia personale. Poco dopo diventò scostante e anche se lei e i suoi colleghi cercarono di sostenerlo, rubò l'Animus e altre preziose proprietà Abstergo (la moto, per esempio) e se ne andò.

Isaiah, aillustrazione da
Locus #1. Lui è il cattivo.
Capito? Lui è il cattivo!
A questo punto la Bibeau e i ragazzi vengono raggiunti da un uomo alto e dai capelli biondo pallido in un abito color ardesia. L'uomo si presenta come Isaiah, la persona responsabile di tutta la struttura (e, come abbiamo visto prima, l'uomo menzionato da Griffin, quando stava parlando con Gavin). Isaiah dice che dopo aver analizzato i dati di Monroe è inutile mantenere qualsiasi segretezza, così ammette apertamente che sia lui che la Bibeau sono templari (ancora una volta, un caso di forte incoerenza o...?). Isaiah continua a dire che i Templari sono diversi rispetto al passato, con le imprese che hanno sostituito i regni e gli amministratori delegati che hanno sostituito i politici, adattandosi per essere più efficaci ed ancora cercando di raggiungere i più grandi progressi per la razza umana. L'uomo cerca di convincere i ragazzi che non c'è nulla di sinistro nei Templari, dicendo che anche William Tweed, che è stato sicuramente percepito come un uomo cattivo e corrotto, usò la sua influenza per costruire orfanotrofi, scuole e ospedali, insieme a molti altri miglioramenti che apportò o a cui partecipò a New York.

I ragazzi sembrano iniziare a credergli, dato che non rispondono, così Isaiah continua sostenendo che Tweed, in qualità di 0Templare, ha portato innegabili progressi fino a quando è stato "fatto cadere dall'Assassina Eliza con l'accusa di corruzione". In una breve frase, Isaiah non solo conferma che Eliza era diventata un'assassina, ma anche che lei fu davvero in grado di far cadere in disgrazia Boss Tweed come era sua intenzione, dopo aver sconfitto Cudgel Cormac.

Sean, character
designs by Caspar Wijngaard
Mentre Isaiah parla, stranamente Sean è quello che sembra essere più convinto di quello che dice, trovando la sua descrizione dei Templari molto diversa da quello di Monroe. "Era come se il suo sguardo si fosse delicatamente radicato (nel ragazzo)".

Isaiah continua a cercare di tirare i ragazzi dalla sua parte, chiedendo se Monroe effettivamente ha detto loro perché sono così importanti. La sua spiegazione è e sarà molto rilevante per i prossimi libri della serie Last Descendants, anche se le informazioni svelate mi sembrano molto irrealistiche e, in un caso specifico, molto lontane dalla lore e dal canon di Assassin's Creed.

Isaiah dice che i sei ragazzi insieme rappresentano ciò che Abstergo chiama un Evento di Ascendenza (Ascendance Event), un fenomeno che è stato documentato una manciata di volte in tutta la storia "governato da forze genetiche favorevoli". Nelle parole di Isaiah, vi è una convergenza, una sinergia nei sei ragazzi che si uniscono, generando un potenziale che anche i Templari non sono in grado di calcolare e questo spinge Sean a pensare a quando Monroe mostrò ai ragazzi dove si allineava il loro DNA, generando quella che aveva chiamato Concordanza di Memoria Genetica. Si chiama Evento di Ascendenza perché i ragazzi e le loro linee di sangue stanno "sorgendo dalla fonte dei [loro] antenati", come se il loro lignaggio ed il loro DNA si fossero mossi proprio verso la situazione in cui si trovano in questo momento.
E' complicato, ma concretamente, per quello che ho capito, quando i ragazzi (o le loro linee di sangue e così i loro antenati) si riuniscono, e si trovano nello stesso luogo e nello stesso tempo, hanno il potenziale di essere in grado di avvicinarsi a un Frutto dell'Eden. Quale Frutto dell'Eden in particolare? Naturalmente, il Tridente dell'Eden.

Solo a questo punto, poche pagine prima della fine, il libro spiega che cos'è il Tridente, attraverso le parole della Bibeau. Il "Pugnale" che i ragazzi stavano cercando nell'Animus non è affatto un pugnale. E' solo una delle tre punte / rebbi che, unite insieme, formano il cosiddetto Tridente dell'Eden. Ogni rebbio, secondo la ricerca della Bibeau e la leggenda, ha un effetto diverso sulle persone: uno infonde fede, un infonde paura e uno infonde devozione.

La Bibeau aggiunge che Alessandro Magno possedeva non solo il Bastone dell'Eden (un altro chiaro accenno ai glifi di Assassin's Creed II), che a quanto pare usava per regnare, bensì aveva anche il Tridente dell'Eden, che usa sul campo di battaglia per far sì che i suoi eserciti rimanessero imbattuti. In questo modo, l'impero di Alessandro viene spiegato non solo dal possesso del Bastone, ma anche attraverso l'aiuto del Tridente.

La Bibeau sembra anche avere maggiori informazioni storiche sul Tridente. Quando Alessandro morì, il Tridente fu rotto in tre parti (i rebbi) e diviso tra le dinastie che gli succedettero. Uno andò a Seleuco I Nicatore, uno dei generali di Alessandro e fondatore dell'impero seleucide; il secondo andò a un altro generale, Tolomeo I Sotere che fondò un regno in Egitto; il terzo passò al popolo macedone. Come afferma Victoria, il rebbio macedone e quello tolemaico finirono nelle mani dei Cesari romani e uno di questi due è quello che i ragazzi hanno cercato nell'Animus, quello della fede, secondo l'opinione della Bibeau. Questo rebbio, poi, arrivò in Vaticano e finì nella mani di Papa Callisto III e fu poi consegnato ad Alfonso V, re d'Aragona, forse per ripagarlo per il suo sostegno. Il rebbio rimase, quindi, nelle mani dei re spagnoli fino a quando Carlo V lo diede ad Hernán Cortés.



Dopo questa succosa (per i fan più accaniti) sequenza storic, Victoria continua col dire che, in base a ciò che i Templari sanno, i ragazzi potrebbero aver trovato il rebbio della fede nella simulazione di New York ma, prima di parlarne, mi piacerebbe commentare tutte queste nuove e importanti informazioni e spiegare perché penso che alcune di esse possano essere irrealistiche o un po' in contrasto con la lore di AC.

In primo luogo, gli Eventi di Ascendenza. Nonostante il fatto che vengono introdotti, in modo (troppo) simile ai Saggi, come eventi che sono stati documentati pochissime volte nella storia, quello che mi è piaciuto di meno è la sensazione di "destino" che circonda questi eventi. Come dice Isaiah, è una convergenza, una sinergia, come se fosse una sorta di forza o di predestinazione, che muoveva e muove le linee di sangue dei ragazzi verso il Tridente dell'Eden e ciò che sta accadendo nel presente. L'idea di una forza esterna senza nome (come il destino o qualcosa di simile) che porta i personaggi in determinati luoghi o che li porta a fare quello che fanno è una cosa che, a mio parere, è sempre stata lontana dal lore di AC, dove tutto ha una spiegazione scientifica o pseudoscientifica (anche il percorso di Desmond, per esempio, è guidato da esseri fisici, gli Isu, che hanno inviato messaggi reali attraverso il tempo per alcuni scopi ben definiti). Dunque, vedere gli Eventi di Ascendenza presentati in questo modo mi ha fatto un po' storcere il naso. Spero, però, che i prossimi romanzi ci forniranno una specifica spiegazione "scientifica" per questa situazione (che, sicuramente, viene discussa intenzionalmente in modo vago) per renderla molto più in linea con il modo in cui anche gli elementi più sci-fi della serie di Assassin's Creed sono di solito spiegati.

Per quanto riguarda il Tridente dell'Eden, riprendendo le idee di Loomer mostrate nel primo episodio
Alessandro Magno con il
Bastone dell'Eden (un'immagine simile
è stata usata nei glifi di AC2)
della sua nuova serie dedicata ai libri "Assassin's Read"", per lo meno considerando il modo in cui le sue abilità sono presentate, non sembra essere diverso da altri Frutti dell'Eden, specialmente le Mele e i Bastoni, il che rende la sua creazione e funzione un po' troppo "comune" o addirittura irrilevante se paragonato ad altri FdE. Infatti, a parte il "trasformare un uomo in un re", il Tridente infonde fede, devozione (che credo sia simile alla fede?) e paura nei suoi bersagli. Tutte caratteristiche che le Mele avevano mostrato di possedere e che anche i Bastoni in teoria hanno (per esempio, il Bastone Papale viene usato - senza la Mela - da Rodrigo Borgia nel finale di AC2 per controllare le menti dei preti in Vaticano).

Per di più, la Bibeau afferma che Alessandro Magno possedeva sia il Bastone che il Tridente, che, oltre ad essere un po' irrealistico, ma non impossibile di per sé (altri personaggi hanno posseduto contemporaneamente due oggetti appartenenti alla tecnologia della Prima Civilizzazione e addirittura Frutti dell'Eden) , sembra essere un po' ridondante se si considera che le capacità dei due Frutti dell'Eden si accavallano tra loro. Inoltre, secondo il canon, l'assassina Iltani, dopo aver ucciso Alessandro, recuperò solo il Bastone e non il Tridente, il che è molto strano da un punto di vista della storia, anche se, naturalmente, il Tridente è stato introdotto molto più tardi nella saga di AC.

Comunque, tornando alla trama del romanzo, come accennato prima, la dottoressa Bibeau afferma di ipotizzare che i ragazzi abbiano trovato il rebbio a New York e forse anche interagito con esso. La cosa ancora più interessante, però, è che Isaiah dice che anche alcuni degli antenati dei ragazzi hanno interagito con le altre due punte (ancora una volta a causa dell'Evento di Ascendenza).

E' a causa di questo, a causa del significato dell'Evento di Ascendenza, che Isaiah chiede ai ragazzi il loro aiuto, ma c'è un altro motivo, che riguarda Monroe e il suo passato. Infatti, come detto da Isaiah, mentre Sean è sempre più interessato a ciò che il Templare ha da dire, Monroe ha avuto un padre terribile che ha abusato di lui e fatto passare la sua infanzia in circostanze inimmaginabili (curiosamente, nel capitolo 2 del romanzo , Monroe dice: "Oh, giusto. I padri sono importanti", e questo ne spiega il perché). Ciò ha reso Monroe un candidato inadatto per l'Animus, in quanto la sua psiche era troppo instabile e deteriorata. Quando lavorava per Abstergo, Victoria cercò di aiutarlo con la terapia, ma non ci riuscì, perché lui voleva usare l'Animus per andare nei ricordi di suo padre "al fine di esorcizzare i propri demoni" (non riesco nemmeno a immaginare quante conseguenze una cosa del genere avrebbe avuto su una psiche così deteriorata). Isaiah dice che proibì a Monroe di farlo e per questo l'uomo lasciò Abstergo e rubò il progetto su cui aveva lavorato (che è probabilmente uno dei motivi per cui ha sempre con sé il nucleo dell'Animus).

Come si fa a resistere
ad un tale sorriso?
Ascoltando queste parole, Sean guarda Grace e lei guarda verso di lui. Ha la sensazione che ci sia di più dietro la storia di Monroe (che sicuramente verrà approfondita nei prossimi libri della serie), dato che ha sempre pensato che ci fosse qualcosa di strano in lui e nel suo Animus modificato. L'ultimo discorso di Isaiah lo lascia, ancora una volta, a farsi delle domande su Monroe e le intenzioni dei Templari e, infine, anche se Natalya gli dice di non farlo, lui cede alla sua nuova "forma mentis" e fa l'impensabile: proprio lui, che è stato il ragazzo che si è opposto più strenuamente all'idea di dire ai Templari del rebbio della fede del Tridente dell'Eden, alla fine del libro decide di dire ad Isaiah e alla Bibeau cosa hanno visto nella simulazione, con Grace che lo sostiene e comunica anche la posizione esatta del rebbio.

Queste ultime parole hanno praticamente gettato le basi per la prossima parte della storia. Infatti, l'intenzionale cambiamento di mentalità di Sean definisce i confini della situazione che verrà sviluppata nei prossimi libri: da un lato Owen e Javier stanno seguendo e, in un certo senso, rappresentando gli Assassini (con Javier che ha dei dubbi sulla fazione che sta supportando, soprattutto dopo essere stato nella mente di Cudgel), mentre sul fronte opposto, Sean e Grace e forse David stanno aiutando i Templari e forse stanno vedendo le cose dal loro punto di vista mentre Natalya è sempre stata molto determinata ad non dare loro alcun aiuto. E' anche interessante notare che entrambi "i fronti" hanno personaggi che non sono molto convinti della parte da cui si sono schierati, una cosa che forse porterà ad alcuni interessanti sviluppi nei prossimi libri. Per di più, anche se i Templari hanno ottenuto la posizione del rebbio della fede, come sappiamo, non sono riusciti a recuperarlo e nemmeno gli Assassini. Il rebbio, dunque, deve trovarsi nelle mani di un terzo, che è molto probabile sia Monroe, ma non è confermato al 100%.
Natalya, illustrazione da Assassin's
Creed: Last Descendants - Locus #1
L'ultimo capitolo del libro segue ancora una volta i quattro ragazzi all'Abstergo e soprattutto Sean. Dopo che lui e Grace hanno detto ad Isaiah e alla Bibeau quello che volevano sapere, i due dottori hanno lasciato la stanza e i ragazzi sono stati costretti a rimanere ad aspettare. Ancora una volta, per Sean, l'Effetto Osmosi si fa sentire quando guarda Natalya, in modo simile a come Tommy guardava Adelina. Il ragazzo si avvicina a lei e maldestramente le dice "L'Animus. E' una situazione strana. Siamo stati ... sai (...) Voglio dire, erano loro, ma erano anche un po' noi, e io stavo solo -" ma Natalya è molto fredda e lucida nella sua risposta. Gli dice che, come ha detto Monroe, "tu sei tu", mentre Tommy e Adelina erano altre persone, e più specificamente che Adelina amava Tommy e non lui. Naturalmente Sean è deluso da questa risposta, e Natalya si chiede se sia stata troppo dura. La ragazza riflette anche su cosa fare riguardo alla situazione in cui si trova adesso: non si fida dei Templari, ma allo stesso tempo non si fida degli Assassini, dopo averli visti entrambi in azione nella simulazione nell'Animus. Per ora decide di aspettare e elaborare un piano per fuggire dall'Abstergo, proprio come i suoi nonni avevano fatto quando erano fuggiti dal Kazakistan sovietico.

Proprio mentre pensa a come fuggire, la dott.ssa Bibeau torna nella stanza e dice a tutti i ragazzi che hanno contattato i loro genitori e spiegato la situazione (dicendo che i loro figli erano stati rapiti e che erano stati salvati da Abstergo) e che sono in viaggio per raggiungerli. Natalya, ovviamente, medita su quanto sia montata ad arte questa bugia di Abstergo, ma in quel momento Grace chiede se possono andare a casa e la Bibeau riponde che possono, ma Abstergo ha qualcosa da offrire loro, o per meglio dire, da offrire ai loro genitori: continuare la ricerca sui ragazzi all'Aerie in cambio di un significativo "incentivo finanziario", un'offerta che Victoria sospetta verrà facilmente accettata.

L'ultima frase del libro viene pronunciata ancora una volta dalla dottoressa Bibeau. Mentre i ragazzi sono rimasti all'Aerie, Abstergo ha analizzato il loro DNA e ha scoperto un altro luogo di alta Concordanza della Memoria e chiede loro "Avete mai desiderato visitare la Cina?"

In una breve frase, che termina la storia del primo libro, prima del suo epilogo, la Bibeau forse rivela la (prima?) destinazione in cui avrà luogo il prossimo libro della serie di romanzi Last Descendants. Non cita il periodo storico in cui i ricordi si svolgeranno, però, dunque non è così ovvio che vedremo la più famosa assassina cinese, Shao Jun. Al contrario, dando un'occhiata alla descrizione del secondo romanzo di Last Descendants, l'azione si svolgerà nella Cina mongola devastata dalla guerra, dopo (quanto dopo?) che Ghenghis Khan è stato ucciso (da Darim Ibn-La'Ahad):

Il frutto successivo si dice sia stato sepolto con il Signore della Guerra Mongolo Gengis Khan, la cui tomba non è mai stato trovata. Ora i ragazzi su entrambi i fronti del conflitto dovranno inoltrarsi sempre più in profondità nelle simulazioni nella Cina mongola devastata dalla guerra in una corsa contro il tempo per trovare il pezzo successivo (...)

Oh, e comunque, sapevate che anche
Genghis Khan possedeva una Spada dell'Eden?


L'epilogo del libro: le azioni di Monroe e ulteriori riflessioni

Dopo aver accennato al prossimo luogo da visitare, il libro è terminato, ma c'è ancora un epilogo molto interessante che ha il sapore delle scene post-titoli di coda dei film Marvel.

In esso vediamo Monroe per la prima volta dopo la fuga dall'attacco dei Templari. Ha guidato per diverse centinaia di miglia lontano dal magazzino ed è stato sveglio per 36 ore di fila per seguire la sua missione. Il libro afferma che la sua missione era iniziata molto tempo prima e, anche se non spiega in dettaglio cosa questa effettivamente riguardi, dice che lo sta facendo per qualcuno.

Il libro afferma anche che il Frutto dell'Eden era un "deviazione" dal suo scopo primario (e ancora non conferma se l'ha recuperato o no), il che significa che nascondere il Frutto dell'Eden da Assassini e Templari non era la sua missione principale, anche se era una cosa che non poteva ignorare. Nei pensieri di Monroe, "l'Evento di Ascendenza era già cominciato", ma questi spera che Owen e Javier siano stati in grado di sfuggire ai Templari (non lo ha visto durante la confusione presso il magazzino) e che forse Grace possa anche usare le sue abilità provenienti dall'Effetto Osmosi.

Monroe trova conforto nel fatto che ha ancora con sé il nucleo dell'Animus, con i dati provenienti dal DNA dei ragazzi, ed è convinto di essere stato l'unico in grado di decodificare completamente quello che davvero contiene (e, naturalmente, è un'altra cosa che non viene spiegata).
Dopo 36 ore e dopo aver a malapena mangiato, Monroe si rende conto di avere bisogno di fermarsi per acquistare del cibo e riposare, in quanto le sue mani continuano a tremare e non è in grado di concentrarsi appieno. Si ferma in una piccola città, rifornisce di carburante il suo autobus, acquista un telefono usa e getta, mangia qualcosa e, infine, dorme per tre ore.

Quando si sveglia si sente un po' più lucido e pensa ai ragazzi che ha abbandonato. Ammette a se stesso che è colpa sua se sono in pericolo nelle mani dei Templari, in quanto non ha protetto il suo Animus abbastanza bene per evitare di essere individuato. Così decide che deve farli fuggire da Abstergo, ma capisce subito che non può farlo da solo e che ha bisogno di aiuto. Nelle ultime parole dell'epilogo, Monroe fissa il suo nuovo telefono cellulare e compone un numero "che gli era stato dato molto, molto tempo prima, un numero che conosceva a memoria senza sapere se avrebbe mai avuto bisogno di usarlo". Monroe chiama il numero e "qualcuno" risponde... ma il libro finisce con il classico cliffhanger a cui Assassin's Creed ci ha abituati.

E' interessante vedere che Monroe ha tante cose da nascondere del suo passato, non è nemmeno chiaro quando la sua vera missione sia iniziata (quando era all'Abstergo? Prima?) e non è possibile intuire non solo chi stia chiamando, ma anche da che parte stia. Presumibilmente sta chiedendo aiuto a qualcuno che è contro i Templari, considerando che ha bisogno di aiuto per salvare i ragazzi, ma ci sono diverse organizzazioni che possono adattarsi a questa descrizione, senza considerare un aiuto esterno sconosciuto. Facendo un'ipotesi azzardata, direi che Monroe potrebbe aver contattato dagli Strumenti della Prima Volontà, considerando che la sua missione era iniziata molto tempo prima (forse prima di entrare all'Abstergo) e considerando che Giunone o, in generale, il "tocco della Prima Civilizzazione" non è mai apparso in tutto il libro.



Ma questa, come ho detto, è solo un'ipotesi, e con questo, la nostra analisi del primo romanzo di Last Descendants volge al termine. Cosa vi è piaciuto del libro e di quello che ne è emerso? Siete d'accordo o in disaccordo con i nostri commenti in questo articolo?

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