Present day Chronicles: il Manuale dell'Impiegato Abstergo - Parte 2
Scritto da: Markuz, 22 Maggio 2015


Per chi avesse perso la prima parte di questo articolo, potrete trovarlo qui.

Eccoci tornati con il seguito e la conclusione dell’analisi del Manuale dell’Impiegato Abstergo. Come forse vi ricorderete ci eravamo lasciati con l’improvvisa e immediata interruzione della storia del ricercatore Robert Fraser, il primo che si è occupato del sequenziamento dei ricordi di Arno Dorian. Fraser, nell’ultimo periodo, pareva essersi ripreso dalle sue gravi condizioni causate dall’Effetto Osmosi e sembrava che tutto fosse tornato alla normalità. Ciononostante, la sua storia nel Manuale è terminata bruscamente. Almeno fino a questo punto.

L'Agente Abstergo ed il presente più recente



Come indicato nell'articolo precedente, la storia del Manuale è suddivisa in due livelli. Il primo è, come abbiamo visto, quello dedicato alla storia di Robert Fraser mentre il secondo è dedicato al cosiddetto “Agente". Il Manuale inteso come oggetto fisico, infatti, è, in realtà, un fascicolo contenente il manuale di Robert Fraser ed ulteriori documenti, consegnati ad un agente Abstergo appartenente ai Templari (non tutti i dipendenti Abstergo sono Templari) in seguito a quanto avvenuto a Fraser nei momenti successivi a quelli in cui lo abbiamo lasciato. Questo agente non presenta, almeno inizialmente, background, caratteristiche o legami specifici in quanto l’intento è quello di creare un'esperienza simile ai recenti capitoli per console e PC in cui il protagonista rappresenta il lettore / utente con cui i vari personaggi della trama interagiscono. In questo modo l'esperienza di gioco, o di lettura in questo caso, si configura a strati in maniera simile ai recenti giochi della saga, sebbene forse più complessa: il lettore / Agente, protagonista in prima persona nel presente (ottobre / novembre 2014) ottiene l'incarico di studiare il lavoro di Fraser effettuato pochi mesi prima (giugno / luglio 2014) relativamente ai ricordi genetici di Arno Dorian. Questa chiave di lettura è importante e necessaria per capire le tempistiche e gli sviluppi relativi all'Agente, che diventeranno più chiari una volta analizzata la trama.

Il Manuale - inteso come prodotto reale - si apre, dunque, con un documento destinato all'Agente, estremamente importante perché inviato e firmato nientemeno che da Alan Rikkin, CEO di Abstergo Industries. Nel documento Rikkin caratterizza l’Agente affermando che il suo nome è stato consigliato personalmente da Melanie Lemay e che il suo comportamento all’interno dell’Ordine non è passato inosservato, specialmente dopo aver passato l’Animi Training Program (il programma a cui i giocatori della saga si sono sottoposti in Brotherhood e Revelations e che è stato passato a pieni voti da Otso Berg).
Rikkin passa, poi, ad illustrare la campagna più recente con cui Abstergo raggiungerà il mercato ovvero il Progetto Helix. L’obiettivo di tale progetto (non chiarissimamente spiegato in Unity) è quello di creare una certa quantità di brevi esperienze virtuali accessibili a tutti e, di conseguenza, di avere migliaia di ricercatori inconsapevoli che forniscono dati ad Abstergo in qualsiasi momento. Per raggiungere tale obiettivo, ovviamente la piattaforma deve essere stabile e non devono verificarsi situazioni che possano mettere a repentaglio il lavoro fatto fino a quel punto. Situazioni come quella di Robert Fraser, dice Rikkin.
Rikkin procede a raccontare la storia di Fraser, "il precedente ricercatore sul caso Dorian", e di come il ricercatore si sia rapportato con Aidan St. Claire, il suo supervisore. Rikkin descrive, poi, negativamente St.Claire, definendolo come inesperto e affermando che, anche a livello dirigenziale, hanno probabilmente sbagliato a pensare che un comune ricercatore e un inesperto supervisore avrebbero potuto affrontare un progetto difficile come quello di Arno. Il risultato - che non conoscevamo dalla storia di Fraser in quanto interrotta prematuramente - è che a seguito degli altissimi livelli di Effetto Osmosi il ricercatore ha distrutto una grandissima quantità di informazioni ottenute e rilevate durante lo sviluppo del proprio progetto e per questo è stato eliminato.
In poche righe, dunque, veniamo a comprendere che Fraser alla fine ha comunque ceduto all'Effetto Osmosi e, nella sua pazzia, ha distrutto tutto quello che ha potuto del progetto a cui ha lavorato e, di conseguenza, tutto quello che ne rimane è il Manuale (ecco perché dei rapporti di Fraser sono rimaste solo poche pagine).
Il compito dell'Agente, dunque, è di visionare il materiale rimasto ed alcuni nuovi documenti , riservati ai soli agenti templari. Oltre a questo dovrà effettuare lo stesso lavoro di Fraser, ovvero usare l'Animus per seguire i ricordi di Arno e scrivere rapporti sulle varie fasi della sua vita (seguendo le stesse cadenze utilizzate da Fraser). Tali rapporti questa volta, verranno visionati e commentati direttamente da Melanie.

L'archiviazione
dei documenti di Fraser
La pagina successiva del Manuale mostra il documento che attesta che il precedente lavoro di Fraser è stato archiviato a seguito della sua morte con un riassunto di quello che contiene e due timbri: "Dipartimento Archivi Abstergo / Oggetto elaborato: 11 Agosto 2014" e "Accettato da: Percy Westcreek". L'interpretazione di tali diciture potrebbe essere duplice: una prima ipotesi potrebbe, infatti, essere che il fascicolo di Fraser sia stato creato l'11 agosto ( dopo essere stato ucciso) e controfirmato da un dipendente degli archivi (Percy Westcreek). Una seconda opzione, invece, potrebbe essere che il fascicolo sia stato consegnato all'Agente (Percy Westcreek sarebbe, dunque, il suo nome) nella giornata dell'11 agosto. In linea con l'idea di creare un protagonista anonimo e con il fatto che il nome di Percy Westcreek compare solo in questa occasione, propenderei più per la prima interpretazione.

In ogni caso l'Agente finalmente inizia ad analizzare i documenti di Fraser, partendo da quelli dedicati all'Abstergo sui vari ambiti in cui questa è impegnata (scienza medica, fitness, telecomunicazioni, tecnologia). Quando arriva alle varie esperienze virtuali in programma per Helix, l’Agente si imbatte in un post-it di Melanie Lemay che gli illustra che all’interno di questo capitolo potrà trovare le prime avvisaglie che hanno portato all’avversione di Fraser nei confronti delle scelte dei Templari (il riferimento è ai commenti sui Borgia e su Edward presumibilmente).
Il primo codice QR
del Manuale
In aggiunta a quanto detto e alle illustrazioni mostrate nel manuale – e questa è prerogativa solo della parte della trama dedicata all’Agente – Melanie afferma che per l'Agente ci sono altre illustrazioni dedicate agli Assassini, che mostrano "come sono fatti veramente". L'elemento interessante, qui, è che l'Agente e, dunque, il lettore, si trova davanti un codice QR che deve riuscire a decodificare e che porta al sito http://abstergo.insighteditions.com/hitmen. A questo link è possibile trovare un memo di St. Claire rivolto a Fraser (non presente nel Manuale) in cui il supervisore descrive, tramite illustrazioni, i personaggi di Altaïr, Ezio ed Edward Kenway in maniera propagandistica negativa, in linea con la loro presentazione nelle esperienze virtuali di Helix nel Manuale.

Successivamente l'Agente prosegue nella sua analisi dei vari programmi di Helix e finalmente raggiunge le fase iniziali della ricerca di Fraser su Arno e la prima parte del suo lavoro, "Dall'infanzia alla Prigionia". Come richiesto e riaffermato da Melanie, l'Agente effettua delle sessioni nell'Animus seguendo i ricordi di Arno in parallelo alle ricerche ed ai profili storici disegnati da Fraser, per cercare di carpire nuove informazioni.

L'Agente, dunque studia il profilo di Arno, la prima lettera al padre deceduto e l'ambiente che lo circonda. A differenza di Fraser, però, che ha potuto studiare solo uno sketch dell'ormai famoso orologio di Arno, all'Agente, affiliato ai Templari in tutto e per tutto, è consentito da Melanie di entrare negli archivi di Abstergo e di toccare l'orologio con mano, soprattutto considerando che - colpo di scena - sembra che l'Agente sia dotato di Occhio dell'Aquila. In poche righe, dunque, abbiamo ottenuto altre due informazioni chiave. La prima è che i Templari non solo hanno effettuato un raid nel rifugio degli Assassini di Parigi ma sono riusciti a mettere le mani anche sull'orologio di Arno: questo significa che esiste la possibilità che i Templari abbiano avuto accesso anche ad altri suoi effetti personali e magari, perché no, anche ad informazioni sulla seconda parte della sua vita. La seconda informazione di cui veniamo a conoscenza, invece, è che il nostro Agente ha ricevuto una connotazione di importanza molto rilevante ovvero è dotato di Occhio dell'Aquila. A quanto pare, inoltre, questa sua abilità sembra anche molto sviluppata, tanto che Melanie gli promette che, se farà un buon lavoro con l'orologio di Arno, potrà mettere le mani su altri oggetti importanti.

L'Agente dunque procede sia nei ricordi di Arno che nei documenti di Fraser, superando i profili di Élise, di Franklin, del Re Luigi XVI e di Maria Antonietta e finalmente arriva ai primi accenni di Effetto Osmosi di Fraser ed al suo primo rapporto (o meglio a quello che resta dell'unica copia rimasta ossia quella stampata da Aidan St. Claire per effettuare i propri commenti).

Il messaggio di Rikkin
Successivamente all'analisi del rapporto di Fraser, l'Agente riceve un messaggio direttamente da Rikkin che si dimostra impressionato dal suo lavoro sull’orologio in quanto gli è stato riferito che anche il loro archivista più esperto non aveva mai visto tanta destrezza ed abilità nell'analizzare un oggetto. L'Agente, infatti, con l'Occhio dell'Aquila è riuscito a visualizzare sull'orologio non solo le impronte di Arno ma anche tracce di lacrime (un altro elemento che aggiunge indirettamente profondità al personaggio di Arno). In particolare Rikkin afferma che l'Agente sia riuscito a identificare nelle lacrime tracce di prolattina, di ormone adrenocorticotropo e leu-encefaline: è, dunque, possibile che l'Occhio dell'Aquila consenta in qualche modo di riconoscere la composizione chimica degli oggetti? Oppure, come molto più probabile, l'Agente ha notato la presenza delle lacrime e poi le ha fatte analizzare in laboratorio? Come indicato su Wikipedia, questa composizione chimica indica che tali lacrime sono state causate da emozioni e non da irritazione dell'occhio a riprova, dunque, di come Arno spesso soffrisse di fronte al ricordo del padre suscitato dall'orologio.
Rikkin è, quindi, fortemente colpito dall'analisi dell'Agente tanto da consentirgli di proseguire col proprio incarico e con la seconda parte della ricerca di Fraser contenente il dossier sugli Assassini che purtroppo, secondo il CEO di Abstergo, non ha sortito l'effetto voluto su Fraser.

L'illustrazione del Calice
dell'Iniziazione di Arno
L'Agente, dunque, analizza tutto il periodo della prigionia nella Bastiglia, fino ad arrivare all'iniziazione di Arno presso gli Assassini. Come scrive Melanie, purtroppo l'Agente non può mettere le mani sul simbolo in marmo degli Assassini proveniente dal covo di Parigi: tale simbolo, infatti, è stato distrutto da Fraser, insieme ad altre opere d'arte, durante il suo "atto finale". L'Agente, dunque, ha dovuto accontentarsi delle immagini delle opere stesse tra le quali, tra l’altro, figurava anche il calice dell'iniziazione di Arno.

Successivamente, l'Agente analizza il dossier dedicato agli Assassini pur essendo, probabilmente, già a conoscenza del suo contenuto. All'interno del dossier, inoltre, è presente un post-it con quello che sembra un normale commento di Melanie sugli Assassini ed in cui cita Otso Berg: "Nel lontano passato gli Assassini avevano un nobile obiettivo, quello della pace. Ma nel corso dei secoli, quell'obiettivo si è evoluto in qualcosa di ben più pericoloso: la libertà". In realtà si tratta della stessa frase pronunciata proprio da Otso Berg nel finale di AC: Rogue, quando il protagonista della trama nel presente scende nei sotterranei della Abstergo Entertainment per inserire la storia di Shay nella Rete degli Assassini (Assassin Network). Si tratta, forse di una coincidenza o di una citazione ma potrebbe anche essere un elemento con cui datare la trama dell'Agente nel Manuale. Se Melanie, infatti, si riferisse proprio a questo dialogo in Rogue (che potrebbe aver ascoltato successivamente, visto che era una comunicazione audio), vorrebbe dire che la trama dedicata all'Agente nel Manuale è successiva ai fatti di Rogue e quindi avviene dopo o durante i mesi di ottobre / novembre 2014.

Il resto del dossier sugli Assassini scorre tranquillo, fino a quando l'Agente non riceve un altro messaggio, ben più importante, sempre da Melanie. A quanto pare le sue ricerche sulle "opere d'arte" dell'iniziazione di Arno hanno portato i loro frutti (anche se non vengono specificati quali essi siano). In particolare viene menzionato il lavoro col Calice che l’Agente ha potuto analizzare, anche fisicamente, e tramite il quale è riuscito a scoprire chi lo avesse maneggiato (attraverso i ricordi di Arno era già possibile sapere chi lo avesse fatto durante la sua iniziazione). Inoltre, i continui successi dell'Agente ed il suo lavoro di alto livello con i vari manufatti messi a sua disposizione, gli hanno fatto guadagnare un viaggio immediato in quello che resta del covo degli Assassini a Parigi sotto alla Sainte Chapelle, al fine di ottenere ancora più informazioni grazie allo studio sul campo del luogo interessato. Insieme al messaggio l'Agente ottiene subito un biglietto per un volo aereo in prima classe da Montreal a Parigi contenente, tra l'altro, un secondo codice QR, che porta al sito http://abstergo.insighteditions.com/. All'interno di questo sito sono presenti tre documenti molto importanti per approfondire il personaggio di Fraser ma che non riguardano direttamente il periodo che l'Agente sta analizzando in questo momento e che quindi vedremo successivamente.

Il biglietto dell'Agente per Parigi con il secondo codice QR


L'Agente continua a sfogliare i documenti di Fraser (purtroppo non ci sono altre informazioni sul suo viaggio a Parigi) ed arriva al secondo rapporto, "Dalla Prigionia all'Apprendistato". Anche lui, come St. Claire a suo tempo, si accorge di come Fraser sia stato sempre più colpito dall'Effetto Osmosi e sempre più coinvolto nella storia di Arno. L'Agente poi scorre il primo rapporto della dottoressa Bibeau e vede come Fraser abbia continuato la sua ricerca sempre più a rischio. Si arriva, poi, al 14 luglio 2014, il giorno della Bastiglia in cui Fraser ha avuto una crisi più forte del solito. Come indicato precedentemente, a questo punto della storia Fraser si trovava di fronte a continui ricordi di Élise tanto da lasciare la sua compagna reale Anna, e faceva richiesta per essere sollevato dal caso Dorian. La dottoressa Bibeau però, al contrario, continuava ad esortarlo a continuare promettendogli delle medicine, come fosse più interessata alle sessioni che al proprio paziente. È a questo punto che si collocano i documenti del sito http://abstergo.insighteditions.com/, che non sono più solo delle illustrazioni ma parte integrante della trama.



Nel primo documento viene mostrato il trascritto di un incontro tra Fraser e la Bibeau in cui questa finalmente porta al ricercatore le medicine che aveva promesso. Lui è comunque fortemente preoccupato e afferma di volersi sottoporre a qualsiasi cosa pur di essere curato ed è qui che la dottoressa propone un esperimento che ha funzionato con altri pazienti che soffrivano del suo stesso problema: essendo l'Effetto Osmosi molto simile al disturbo dissociativo dell'identità, Fraser, ogni volta che sentirà i ricordi di Arno come fossero i propri, dovrà scrivere una lettera al proprio Arno interiore (e quindi a se stesso) per dirgli cosa pensa di lui e per ricordargli e ricordarsi chiaramente di essere due persone distinte.

Fraser accetta il consiglio e nel secondo documento (teniamo conto che ci troviamo cronologicamente prima della crisi che ha portato alla pausa di una settimana ed alla presunta guarigione del ricercatore) troviamo proprio una lettera scritta da Fraser all'Arno interiore. Si tratta di una lettera molto sentita in cui Fraser scrive ad Arno affermando di capire esattamente cosa lui provi in quanto era “al suo fianco” quando suo padre e de la Serre sono stati uccisi ed era con lui quando soffriva nella Bastiglia. Gli mostra, inoltre, di essere a conoscenza di quello che prova per Élise e di quanto lei sia bella ma che sia lei che lui (Arno) sono morti da duecento anni. Da qui Fraser dice ad Arno che non può farci niente se il suo lavoro gli richiede di vivere le sue esperienze, e che tante altre persone e colleghi hanno fatto lo stesso senza patire, per cui - in maniera decisa - afferma (indirettamente a se stesso) che in questo caso è colpa di Arno. E' lui che se ne deve andare via perché quello che prova appartiene solo a lui e non deve condividerlo fino a questo punto con nessuno.

La terapia sembra, dunque, funzionare ma in realtà l'Effetto Osmosi torna anche più forte di prima. Nel terzo documento, infatti, il problema è così forte da far sì che Fraser risponda alla propria lettera nei panni di Arno (si capisce dal fatto che la calligrafia di quest'ultima lettera è la stessa di Fraser nel manuale). "Arno" (quello interiore - si, lo so, è complicato :) ) risponde, dunque, a tono a Fraser dicendo di aver ricevuto la sua "epistola" e di non avere alcuna colpa. Per "Arno" è Fraser che internalizza i suoi ricordi e non perché sia un personaggio interessante bensì perché è lui stesso, non avendo una vita propria abbastanza soddisfacente, a volere questi ricordi. Oltre a questo "Arno" afferma di non aver mai consentito che i suoi ricordi - privati e personali - venissero visualizzati e analizzati dall'azienda di Fraser e che tale azione non sia tanto dissimile dal dissacrare i suoi resti. Allo stesso modo, "Arno" si riferisce ad Élise e dice fermamente a Fraser che se cerca l'avventura e l'amore, non deve farlo attraverso di lui ma costruendosi una vita propria. Infine gli consiglia di guardare dentro se stesso e di capire cosa gli manchi davvero perché una volta che lo avrà scoperto, "Arno " avrà una presa molto meno forte su di lui.
Questa lettera, estremamente interessante e che va necessariamente letta nel suo contesto (leggerla da sola potrebbe portare a pensare che Arno stia scrivendo veramente a Fraser 200 anni dopo), non ci dice solo che l'Effetto Osmosi è ormai così forte da non poter essere contrastato con la semplice terapia della dottoressa Bibeau che non è sufficiente a curare Fraser. Leggendo le parole di "Arno", infatti, giungiamo anche a capire alcuni dei pensieri del subconscio di Fraser. In particolare colpisce il fatto che Fraser in parte sia consapevole di essere lui stesso ad avere lacune che cerca di colmare con la vita di Arno. È, dunque, conscio di essere in parte colpevole dell'essersi buttato così a capofitto nell'analisi della sua vita. L'altro elemento importante di questa lettera è che inconsciamente Fraser non approva le azioni di Abstergo e, in particolare, non approva questa analisi così dettagliata dei ricordi altrui in quanto privati e personali. In queste frasi, dunque, si vede che forse non è stata solo la pazzia a spingerlo a distruggere tutta la sua ricerca ed a fare ciò che ha fatto prima di essere "terminato".

Terminata l'analisi di questi documenti , l'Agente prosegue nella sua ricerca e ormai anche lui sta per raggiungere la fine del viaggio di Fraser. Per le sue mani passano i profili di Germain, Napoleone, dei fratelli Montgolfier e di Robespierre, il foglio di carta in cui Fraser ha la sua ulteriore crisi in cui per la prima volta parla in francese ed i documenti con le varie prove per le statuette di Arno ed Élise. Finalmente arriva ai documenti finali e, quindi, la sua analisi si conclude con l'ultima lettera di Arno al
Da Agente ad Agente
Speciale in un post-it
padre, il terzo rapporto di Fraser di cui è rimasta un'unica pagina e, soprattutto, i documenti successivi alla settimana di pausa di Fraser passata in terapia con la dottoressa Bibeau e che pareva averlo curato del tutto (Fraser) prima della sua fine.

La missione dell'Agente *sembra* giunta al termine e ,infatti, in un post-it di Melanie Lemay gli viene confermato che il suo lavoro è stato un successo e che le sue analisi e le informazioni ottenute gli sono valse il nuovo titolo di "Journeyman", ovvero di Agente Speciale. Per questo motivo gli è concesso l'accesso ad un'ultima serie di documenti estremamente riservati, in cui sono presenti "i più grandi segreti" dell'Ordine dei Templari.

Come in ogni uscita di Assassin's Creed, dopo la parte sul passato e quella sul presente è necessaria una parte finale dedicata alla Prima Civiltà ed ai Frutti dell'Eden. Non vi aspettate troppo, però. Se avete già spulciato i file di Unity e Rogue sono poche le novità presenti in quest'ultima sezione (se fossero state di più chissà quanti fan si sarebbero lamentati che tali rivelazioni non si trovassero nei giochi).

Il primo documento che l'Agente Speciale si trova davanti riguarda la Prima Civiltà. Uno dei più grandi segreti dell'Ordine dei Templari (e dunque uno di quelli "promessi" da Melanie), secondo il documento, è infatti l'esistenza di Coloro che Vennero Prima ed il fatto che l'Uomo non è mai stato davvero solo sulla Terra. Il resto del documento è dedicato a descrivere i CVP e la loro storia in base a quello che i fan di AC già conoscono: la creazione degli esseri umani al fine di ottenerne degli schiavi, la successiva liberazione in seguito a incroci tra le due razze, la guerra che li ha decimati ed infine la Catastrofe di Toba che li ha portati "quasi" all'estinzione.



"Quasi", perché come sappiamo (e come indica il Manuale all'Agente Speciale), nel mondo esistono degli esseri che posseggono un'alta quantità di DNA CVP (DNA a tripla elica), i cosiddetti "Saggi", nati da un esperimento perpetrato da Giunone che fa si che Aita, suo marito, si reincarni continuamente, nel caso in cui si verifichino delle condizioni particolari. Il documento dedicato ai Saggi spiega anche come Giunone fosse stata confinata nel Grande Tempio da Minerva e Giove e come questa sia successivamente stata liberata da Desmond Miles per poi tentare di trasferire la propria coscienza nel corpo di un ricercatore (il protagonista del presente di AC4) ad opera del saggio John Standish. L'insuccesso di questo tentativo, spiega il Manuale, ha fatto si che Giunone facesse perdere le sue tracce ma ha anche consentito ai Templari di uccidere John Standish e di utilizzare il suo DNA per il neonato Phoenix Project il cui obiettivo è, a grandi linee, mappare l'intero genoma della Prima Civiltà. Con riguardo al Phoenix Project ed allo
Concept art di Olivier Garneau
studio del DNA a tripla elica, il plico di documenti riservati mostra all'Agente Speciale anche le lettere del dottor Clinton B. Rosenburg comparse su Assassin’s Creed Initiates (che noi abbiamo già analizzato in passato), a riprova del fatto che Abstergo aveva già in mano tutto questo potenziale negli anni Cinquanta e lo ha accantonato. Le cose sono destinate a cambiare, ovviamente, con l'avvento del Progetto Fenice.

Prima di passare ai Frutti dell'Eden, Melanie allega ai documenti delle immagini e degli artwork di Minerva, Tinia e Giunone, appuntando un post-it in cui afferma che il suo predecessore Olivier (Garneau) era venuto a conoscenza di alcune informazioni sulla vera Storia del mondo (riferita all'esistenza dei CVP), "ma non tutti sono pronti per vederla". Queste poche frasi offrono un ennesimo spunto di discussione su quanto sia davvero successo a Olivier Garneau dopo la fine di AC4. Come sappiamo, infatti, verso la fine degli eventi di Black Flag, Garneau doveva presentarsi ad un meeting con gli azionisti a Chicago a cui doveva presenziare anche Laetitia England ma non è mai arrivato a destinazione. Tenendo conto del fatto che il famoso easter egg in Watch Dogs NON è canonico, come affermato da Darby McDevitt, questo ulteriore piccolo pezzo del puzzle fa riflettere sulla sorte dell'ex CCO di Abstergo Entertainment, sebbene la sua fine rimanga ancora avvolta nel mistero. Garneau, infatti, era l'unico membro di Abstergo Entertainment ad essere in contatto con Abstergo Industries e con Laetitia England, dunque probabilmente era anche l'unico ad essere a conoscenza dei vari intenti dei Templari. Con ogni probabilità la conoscenza della “vera Storia del mondo” è dovuta a questi rapporti ed il fatto che secondo Melanie non fosse in grado di reggere la verità potrebbe essere un modo velato per alludere alla sua fine. Garneau, per esempio, potrebbe aver cercato di diffondere la notizia pubblicamente oppure - colpito dalle rivelazioni in suo possesso - potrebbe aver deciso di confidarsi con altri interlocutori, magari gli Assassini, forzando i Templari ad eliminarlo per metterlo a tacere. In alternativa, considerando che anche gli Assassini erano a conoscenza del meeting con gli azionisti grazie al Ricercatore di AC4 ed a John Standish, è altrettanto possibile che questi lo abbiano rapito, come spesso ipotizzato l'anno scorso (ma in questo modo la reazione di Garneau alla "verità" non avrebbe influito sulla sua scomparsa). La fine di Garneau, dunque, resta purtroppo ancora adesso un mistero e come spesso accade in AC, speriamo che su di essa in futuro venga fatta luce.

I Frutti dell'Eden rappresentati nel Manuale


In ogni caso, l'Agente Speciale supera il commento di Melanie e si trova di fronte a un breve dossier sui Frutti dell'Eden (Bastoni, Spade e Mele), anche in questo caso contenente per lo più informazioni già note. Per quanto riguarda le Spade dell’Eden vengono citati dei possessori noti come Perseo, Re Artù, Attila l’Unno e Giovanna d’Arco (una citazione dei glifi di AC2) ma anche voci di corridoio che affermano che anche un Gran Maestro Templare ne ha posseduta una (non è chiaro se il riferimento sia a Jacques de Molay o a Germain). In particolare, il Manuale cita un’affermazione relativa alla Spada: “Si trattava di un’arma di luce, potente e scoppiettante e questa luce obbediva a colui che la brandiva. Poteva distruggere, proteggere e trasportare il suo padrone in luoghi sicuri in caso di necessità. Anche da rotta, la Spada combatterà per conto suo”. Questa citazione, sebbene non se ne conosca la datazione, dà sostegno a quanto visto in Unity ed alle abilità della Spada che non sono state spiegate al meglio nel gioco (sebbene comunque fossero visibili). In particolare, oltre alla questione dell’attacco e della protezione, viene specificato come Germain nelle fasi finali di Unity riesca a scomparire dal punto più alto del Tempio e a riapparire nella Cripta di de Molay: non si tratta di una copia illusoria creata in cima al Tempio, né di una forma di invisibilità, bensì una sorta di “teletrasporto”.
Il resto del documento è dedicato ai Bastoni, con la citazione di Mosè come possessore, ed alle Mele, indicate come strumento di controllo e database per informazioni, che hanno fatto da chiave di volta per moltissimi eventi storici.
Il documento si chiude affermando che Abstergo continua ancora adesso la sua caccia a questi potenti manufatti, una caccia che viene effettuata, ancora una volta, attraverso il Progetto Animus.

Jacques de Molay in
tutto il suo splendore
Un ulteriore documento che racconta i segreti dell’Ordine è un profilo storico (e non solo) dedicato a Jacques de Molay. Tramite questo, l’Agente Speciale viene a conoscenza del fatto che la morte di de Molay è stata la conseguenza di una cospirazione di re Filippo il Bello e di papa Clemente V, entrambi influenzati dagli Assassini (come mostrato all'inizio di Unity). Il documento specifica come, poco prima che l'Ordine dei Templari venisse abolito, de Molay abbia deciso di fare intraprendere all'Ordine una strada simile a quella proposta da Altaïr per gli Assassini, ovvero la segretezza più assoluta dopo il suo sacrificio: per fare questo de Molay ha istruito nove dei suoi migliori uomini affinché prendessero con loro tutta la conoscenza sull’Ordine, sulla Prima Civiltà e sugli Assassini e scomparissero dalla pubblica piazza (informazioni che purtroppo non ci sono giunte, sebbene è possibile ipotizzare che il consigliere di de Molay visto in Unity fosse uno dei nove).
Il resto del documento descrive de Molay in maniera eroica, come un uomo che ha forzato la mano pur di farsi mettere al rogo (inizialmente era stato deciso che fosse confinato alla prigione a vita) al fine di far morire con sé ogni traccia ufficiale dei Templari e di far sì, dunque, che l’Ordine potesse sopravvivere nascosto all’attenzione pubblica. Infine il Manuale conferma in maniera ufficiale quanto scritto da Darby McDevitt su Twitter ma non mostrato in Unity, ovvero che de Molay fosse un Saggio a tutti gli effetti e che, dunque, qualsiasi “reliquia” sopravvissuta alle fiamme del rogo potrebbe contenere tracce di DNA precursore – un’altra possibile pista da seguire di cui non conosciamo gli esiti.
A questo punto le informazioni “enciclopediche” del Manuale sono finite, ma così non è per la storia dell’Agente Speciale e di Fraser, perché restano ancora tre documenti estremamente importanti per la storia che li coinvolge.

Nel primo, Melanie Lemay si rivolge direttamente all’Agente Speciale affermando che adesso anche lui conosce il segreto dell’Umanità (la presenza della Prima Civiltà e la verità sulla nascita dell’Uomo) ma che lo conoscono anche gli Assassini ed è per questo che per secoli le due organizzazioni si sono scontrate, specialmente per ottenere i Frutti dell’Eden prima e il DNA dei Precursori adesso.
Il riferimento ad Arno
ed al Saggio nel file 07
La pista di Arno Dorian, afferma Melanie, è stata scelta perché Abstergo riteneva che Arno avesse incontrato un Saggio nella sua vita (come affermato nel file 07 del presente di Unity datato 30 maggio 2014) e la cosa preoccupante per i Templari è che anche gli Assassini nel momento in cui lei scrive probabilmente lo sanno. Questo perché Fraser e – colpo di scena – la sua complice Bibeau non hanno solo distrutto dei documenti, bensì sono riusciti a “leakare” un blocco di ricordi di Arno non sequenziati agli Assassini e, purtroppo, i Templari fino a questo momento non sono riusciti a rintracciare che fine hanno fatto quelle informazioni. Ecco perché – prosegue Melanie - i Templari hanno richiesto all’Agente Speciale di ripercorrere ed analizzare i ricordi di Arno il prima possibile, perché con ogni probabilità gli Assassini stanno per raggiungere il Saggio – ed i suoi resti – prima di loro e questa sarebbe un’occasione sprecata per ottenere DNA precursore per il Phoenix Project.
Melanie, poi, prosegue spiegando quanto il DNA precursore sia importante per Abstergo in questo momento e quali siano, da ora in poi, gli obiettivi prioritari da ricercare ovvero gli uomini con altissima concentrazione di DNA CVP (come Desmond), ovviamente i Saggi, le Fiale che “dovrebbero” contenere il DNA di alcuni luminari della Prima Civiltà, e “l’eventuale” Mela che è sempre di valore.

Colpo di scena davvero, questo documento svela molte informazioni e fa valutare il finale della storia di Fraser da una prospettiva completamente diversa, oltre a creare il vero collegamento temporale tra Unity ed il Manuale. Il Manuale, infatti, non è una storia a sé stante bensì è, a tutti gli effetti, un prequel di Unity (per quanto riguarda gli eventi del presente). Come possiamo intuire, infatti, il gesto di Fraser di distruggere tutto quanto rimasto dalle sue analisi non è stato frutto di pazzia bensì è stato intenzionale, coadiuvato da una complice d’eccellenza, la sua dottoressa, Victoria Bibeau. Oltre a questo, Melanie racconta che in qualche modo Fraser e la Bibeau non hanno solo distrutto tutto quello che potevano ma hanno anche leakato i ricordi di Arno agli Assassini (del presente). Questo implica che, essendo Fraser un semplice ricercatore colpito dall’Effetto Osmosi, fosse la Bibeau ad essere in contatto con gli Assassini (o ad essere una Assassina lei stessa). Questo, a sua volta, implica altri due fatti importanti: il primo è che ora si spiega perché la Bibeau, sebbene in qualità di dottoressa, fosse così affascinata dai Saggi e non consentisse mai a Fraser di allontanarsi dal caso Dorian ma, anzi, lo esortasse a continuare tramite terapie e medicinali. Il secondo, forse ancora più importante, è che adesso la settimana di pausa di Fraser in cui sembrava che si fosse ripreso assume un senso. Fraser, infatti, passa la settimana in terapia con la Bibeau ed è possibile che in questo periodo la dottoressa gli abbia raccontato la verità sugli Assassini del presente e che lui, essendo di mentalità pro-Assassina e indirettamente contro la Abstergo, come abbiamo visto, abbia deciso di seguirla in quello che inizialmente sembrava il frutto della pazzia ma che in realtà era un piano ben congegnato: rientrare all'Abstergo mostrandosi il più sano possibile per attirare poca attenzione, rubare i ricordi di Arno, distruggere ogni traccia della ricerca effettuata (comprese le registrazioni video) e trasferire i ricordi agli Assassini in modo che questi potessero arrivare ai resti di Germain prima dei Templari. Questo è il motivo per cui Abstergo ha richiesto all'Agente Speciale di ripercorrere i passi di Fraser e di analizzare in fretta i ricordi di Arno ed è da questo che derivano gli eventi del presente di Unity, dato che nell'Ottobre / Novembre del 2014 gli Assassini hanno potuto ottenere la localizzazione dei resti di Germain sebbene i ricordi di Arno fossero in possesso di Abstergo già almeno da Giugno dello stesso anno. Da questo, inoltre, otteniamo un'ulteriore indicazione sul periodo in cui l'Agente Speciale lavora: considerando che la sua esplorazione dei ricordi di Arno è "in competizione" e dunque in contemporanea con quella degli Assassini, anche la sua storia dovrebbe essere ambientata intorno a Ottobre / Novembre 2014.

L'ultimo documento di Rikkin...
A questo punto sappiamo approssimativamente quando è ambientata la storia dell'Agente Speciale, ma non sappiamo ancora tutto su come questa sia terminata. Resta ancora un ultimo documento, scritto da Rikkin un numero imprecisato di giorni dopo l'ultima lettera di Melanie. In questo Rikkin definisce l'Agente Speciale "collega Templare", perché è questo quello che presto diventerà in maniera ufficiale. Questo è dovuto non solo al fatto che l'Agente Speciale è riuscito ad andare più a fondo di Fraser nei ricordi di Arno (e dunque è arrivato anche lui alla localizzazione di Germain?) ma anche al fatto che si è recato nell'appartamento di Fraser per analizzarlo col suo sviluppatissimo Occhio dell'Aquila. Il risultato è stato che l'Agente Speciale ha trovato delle impronte che i Templari sono riusciti a riconoscere e ad attribuire ad una Assassina che utilizza il nome in codice Bishop (ulteriore colpo di scena!). Questa frase lega definitivamente il Manuale con Unity, perché implica che il contatto degli Assassini vero e proprio che Fraser e la Bibeau avevano era Bishop stessa e dunque è direttamente a lei che hanno leakato i ricordi di Arno.
Nel documento, infine, Rikkin promette un ulteriore ricompensa all'Agente Speciale, ovvero una nuova posizione di lavoro. L'alleanza con gli Assassini da parte di Fraser è avvenuta sotto gli occhi del suo supervisore Aidan St. Claire, e questo è stato inammissibile per i Templari. Per questo motivo St. Claire è stato “terminato” (eliminando, dunque, l'ultimo testimone dell'accaduto) e dunque, per il momento, sarà l'Agente Speciale a ricoprire la posizione di Project Manager, quella che in AC4 era occupata da Melanie Lemay.

I Templari, dunque, mostrano di avere un altro eccellente agente "in via di sviluppo". Si tratta di una sorta di Otso Berg (sebbene meno operativo ma maggiormente abile nel lavoro nelle retrovie grazie al suo Occhio dell'Aquila) i cui successi continui lo stanno facendo entrare sempre di più nell'Ordine, scalandone la gerarchia. Speriamo, dunque, che non rimanga confinato al Manuale e che magari venga riutilizzato in futuro.

Il Manuale è ormai terminato, le premesse per Unity sono state definite e le storie dei vari personaggi hanno trovato ormai la loro conclusione. Resta soltanto una pagina, l'ultimo foglio scritto da Robert Fraser, una sorta di epilogo dell'intreccio narrativo ed in particolare della sua storia.

L'ultimo documento scritto da Fraser
Si tratta di un documento particolare, con ogni probabilità trovato dall'Agente Speciale nelle sue indagini ed in cui Fraser mostra di avere coscienza di sè ma di essere ancora preda dell'Effetto Osmosi. Avendo ormai portato a termine il suo compito (ha appena trasferito i ricordi di Arno agli Assassini), il nostro ex ricercatore sente di non avere più alcuna utilità. Come sempre in questi momenti ricorda la "sua" Élise, e scrive addirittura di averla vista morire, evento che non era stato trattato nei vari rapporti consegnati a St. Claire (anche in questo caso è possibile che Abstergo non abbia dati a riguardo perché Fraser ha cancellato ogni tipo di informazione prima di fuggire).
Ancora una volta Fraser, sentendosi Arno, continua a pensare ad Élise e ammette di aver imparato una lezione dalla sua morte: non c'è sofferenza nel morire se qualcuno può essere vendicato. E' per questo che Fraser, affermando di essere a conoscenza del vero obiettivo dell'Animus grazie a quanto raccontatogli dalla Bibeau, ha voluto "vendicarsi", leakando i ricordi di Arno agli Assassini. E' interessante, inoltre, il modo in cui scrive questa parte. Fraser, infatti, scrive che è stata la Bibeau a dirgli cosa fare, e soprattutto a consigliargli di farlo come vendetta per quanto i Templari avevano fatto ad Élise 200 anni prima. Queste poche righe danno un'ulteriore interpretazione ai fatti perché, da come scrive Fraser, sembra non solo che la Bibeau (ed indirettamente gli Assassini) non abbia mai davvero cercato di curare l'Effetto Osmosi del ricercatore ma che addirittura abbia sfruttato le pessime condizioni in cui il ricercatore versava per convincerlo ad effettuare il suo “atto finale”, essendo probabilmente conscia che questo lo avrebbe portato a morte certa.

E per Fraser l'atto di vendetta è stato sufficiente, perché in qualche modo anche lui era conscio che i Templari lo avrebbero raggiunto e lo avrebbero ucciso ma tutto questo era fatto per vendicare Élise nella sua mente e la morte per lui era un modo per poter "tornare" dalla sua amata.

E con questo finalmente si chiude il Manuale dell'Impiegato Abstergo, il prequel della trama del presente di AC: Unity. Il Manuale, però, è solo una limitata parte di questa trama nel 2014. Cos'altro è avvenuto e quali sono stati gli ultimi sviluppi relative alle varie fazioni in gioco nell'universo di Assassin's Creed? Cercheremo di analizzarlo nei prossimi articoli.






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