GUERRE D'ITALIA
Capitolo 3: MARIO AUDITORE


Protagonista: Mario Auditore
Ambientazione: Monteriggioni, Italia
Periodo storico: 1454 d.C.




Video introduttivo del capitolo: "Stiamo sincronizzando il DDS. Per la tua sicurezza, ti preghiamo di segnalare eventuali perdite di sangue dal naso, vertigini, nausea, o allucinazioni. La Firenze affamata di terre desiderava il possesso della città murata di Monteriggioni, ma questa resisteva da anni sotto la guida della famiglia Auditore. Esaminerai i ricordi di Mario Auditore che lottava per mantenere la sua città al sicuro durante la seconda metà del XV secolo".





Primo gruppo di ricordi – MILLE RISORSE


Monteriggioni ha retto a innumerevoli attacchi trincerandosi tra le mura e resistendo all’assedio. I fiorentini potrebbero attaccare in qualsiasi momento, ma non ci coglieranno mai impreparati!


Ricordo 1 – LEGNAME
I carpentieri hanno bisogno di rifornimenti continui di legname per mantenere in piena efficienza la città. Nell'eventualità di un assedio, potremo contare su falegnami capaci di costruire alla svelta!

Offro il mio aiuto ai lavoratori per trasportare la legna lungo le strade e accatastarla nel deposito.

Alcuni soldati si offrono volontari per aiutare a trasportare il legname. Così non solo si tengono in esercizio, ma familiarizzano anche con la gente del posto.

Il lavoro non mi spaventa. Prendo un'ascia e mi metto all'opera!

I carpentieri mi insegnano alcuni canti popolari, che tramandano di generazione in generazione. Non azzecco una nota e tutti ridono!

Mentre lavoriamo, mi consulto con loro su come fortificare Monteriggioni. I carpentieri pensano a come attuare le mie idee, ma non esitano a dirmi quando qualcosa è irrealizzabile.

Abbiamo impilato legname a sufficienza per resistere a un attacco. I nostri artigiani fabbricano prodotti con il legno in eccesso da rivendere ai nostri alleati.

Ricordo 2 – GLI ORTI PUBBLICI
Ci prendiamo cura dei campi e commerciamo coi vicini, eppure riteniamo saggio anche coltivare del cibo dentro le mura cittadine. Così, in caso di assedio, non moriremo di fame.

Le piante non sono mai state la mia passione, ma i coltivatori sono soddisfatti dei traguardi raggiunti quest'anno!

I fattori preparano il concime con lo sterco di cavallo e lo mischiano alla terra. Non si può dire che profumi, ma pare che sia necessario.

Osservo i coltivatori scavare canali per irrigare con l'acqua piovana. Immagino che una simile strategia funzionerebbe anche sul campo di battaglia.

Oggi mi sporco le mani! Sto piantando dei bulbi insieme alle adorabili signore che coltivano gli orti.

I coltivatori mi insegnano a usare i vari attrezzi e imparo in fretta! Dopotutto, non è molto diverso rispetto a insegnare ai soldati a maneggiare le armi.

Un ottimo raccolto! Abbiamo eccedenza di cibo, dunque possiamo venderne una parte ai nostri vicini.

Ricordo 3 – IN MINIERA
Di norma importiamo dei minerali, ma possiamo contare su una piccola cava appena fuori dalle mura di Monteriggioni. Fare il minatore è un mestiere pericoloso, ma di primaria importanza.

I miei uomini dicono che scendere in miniera è troppo pericoloso. Li guardo storto e si affrettano a entrare!

Una volta raggiunte le profondità della miniera, è impossibile non pensare ai pericoli in agguato!

Manca l'aria e il calore è quasi insopportabile, eppure i minatori non vacillano.

I miei uomini utilizzano attrezzi vecchi e pericolosi. Prometto di sostituirli.

La miniera è qui da più tempo di me. Mi chiedo quali segreti vi abbiano sepolto i miei antenati. Oggi però non ho tempo di cercarli. Sono qui per lavorare!

Attrezzi migliori e minatori motivati sono riusciti a estrarre più minerale del previsto. Senza dubbio potremo trarre profitto dalla generosità del sottosuolo!





Secondo gruppo di ricordi – LE CAPACITA’ DELLA GENTE


Monteriggioni non sarebbe nulla senza la sua gente, i suoi abili artigiani e le sue guardie, le sue teste pensanti e le sue braccia possenti. Appena posso mi unisco a loro per aiutarli nel lavoro, scoprirne le doti e conoscere i problemi che incontrano.

Ricordo 4 – RAGAZZE IN GAMBA
Le cortigiane di Monteriggioni spesso vengono sottovalutate. In realtà hanno una notevole influenza sulla politica dell'intera regione. Sebbene frequentandole metta a rischio la mia reputazione, credo invece che abbiano molto da insegnarmi.

Parliamo di filosofia, e talvolta mi trovo a non saper ribattere! Io possiedo un sapere che non posso condividere, ma credo che lo stesso valga per lei.

Le cortigiane chiedono ai miei soldati di proteggerle. Ben presto scopro che non sono i fiorentini a preoccuparle, bensì certa gente di Monteriggioni! Chiedo una lista di nomi.

Devo fare attenzione a queste donne. Sono importanti alleate, ma sanno usare parole suadenti per esercitare il loro potere sugli uomini!

Ho appreso a ricavare informazioni utili dai loro pettegolezzi: com'è il morale dei miei soldati, se sono in atto congiure e tradimenti, persino cosa succede nelle città in cui le ragazze si trovano a viaggiare.

Parliamo di astronomia. Le teorie che ha appreso sono ridicole e non esito a dirglielo! Non si può dire che si diverta con me, ma le passerà.

Mi congedo dalle cortigiane, incapace di nascondere un enorme sorriso. Che la gente sparli pure. Io so che le ragazze gestiscono una delle attività più utili qui.

Ricordo 5 – CORSA AGLI ARMAMENTI
Se non vogliamo soccombere ai fiorentini, dobbiamo mantenere armi e armature in condizioni perfette. Non voglio mettere a repentaglio la vita dei miei uomini con la mia trascuratezza.

Osservo un fabbro mentre realizza un progetto per rendere più resistenti le armature. Ci è riuscito! Non vedo l'ora di provarne una sul campo.

Noto che alcuni soldati indossano armature danneggiate. Le porto io stesso a riparare.

Mi cimento con l'incudine. Il fabbro loda la mia forza, ma osserva che manco di delicatezza. Gli rispondo che dicono lo stesso di come combatto!

Studiamo il modello di picca che ha reso celebri gli svizzeri e lavoriamo per migliorare le nostre.

I fabbri mi consegnano una fornitura di armi da riportare alla Villa. Sanno bene che mi saranno utili per addestrare i nuovi soldati.

I fabbri di Monteriggioni hanno forgiato altre armi! Confido che i miei soldati combatteranno con l'equipaggiamento migliore che io possa offrire loro.

Ricordo 6 – RINASCITA
Persino in una piccola città come la nostra si respira un'aria di rinascita artistica. I nostri pittori si recano a bottega presso i grandi maestri in giro per l'Italia, sperando di portare lustro a Monteriggioni.

Mi reco a trovare un pittore che sta affrescando la volta di una chiesa. Come accade di frequente, il tema è la Crocifissione. Avverto la forza della sua fede in ogni singola pennellata.

Un pittore mi chiede di commissionargli un mio ritratto. Gli rispondo che dentro le mura di Monteriggioni ci sono soggetti più interessanti.

Sebbene ci siano più pittori che scultori, questi ultimi vengono molto ben remunerati per il loro lavoro.

Sfrutto le conoscenze di mio fratello a Firenze per acquistare opere d'arte. Sto allestendo una piccola galleria nella Villa. Gli artisti di Monteriggioni possono venire quando vogliono a studiare i miei capolavori.

Investo denaro per abbellire la città. Sebbene la guerra devasti spesso Monteriggioni, dobbiamo fare del nostro meglio per renderla accogliente.

Lascio gli artisti ai loro affari, lieto che portino fama e persino visitatori a Monteriggioni. Più diventeranno famosi, maggiori saranno i legami con le altre città.

Ricordo 7 – UOMINI DI GUERRA
Sebbene cerchi di prendere parte a tutti gli aspetti della vita cittadina, ce n'è uno nel quale sono più esperto: il combattimento. Mi vanto di poter addestrare un ragazzo che non ha mai conosciuto la guerra e renderlo pronto a tutto!

Quest'uomo si crede uno spadaccino, anche se non ha ricevuto un vero addestramento. Lo disarmo in un attimo e lui si arrende. Gli dico che noi non ci arrendiamo mai! Se perdiamo la spada, ne strappiamo un'altra dalle mani del nemico.

Sono stupito dalle capacità di un mio allievo. Ha combattuto in un altro esercito: gli ci vorrà un po' a perdere alcune abitudini, ma è una spanna sopra gli altri.

È importante che il clima sia cameratesco durante l'addestramento. Gli allievi devono sentirsi parte della truppa, non mere reclute.

Oggi ci alleniamo con armi inusuali. Dubito che le impiegheremo mai in combattimento, ma è un utile diversivo per i miei uomini.

Spero di instillare nei miei mercenari un senso di appartenenza. Non posso rischiare che se ne vadano alla prima offerta di una paga più alta.

Una truppa rinnovata è pronta a difendere Monteriggioni. Ho insegnato loro a combattere come se fossero fratelli, per difendere la loro famiglia. Che vengano i nemici, dico loro, così dimostreremo quanto valiamo. Lanciano grida di giubilo!

Ricordo 8 – PROBLEMI DA RISOLVERE
L'Abstergo non sarà felice se ti mostro tutto ciò, del resto è per questo che lo faccio. Perché si interessano di nuovo a Monteriggioni? Immagino sia perché il nostro Mario aveva qualcosa a che fare con un manufatto. Sperano che tu ti imbatta in informazioni utili senza renderti conto di cosa si tratta! Per fortuna osserverò tutto anch'io… - Erudito

I miei fratelli arrivano in totale silenzio. Abbiamo molto di cui discutere!

Abbiamo steso una lista di bersagli. Ognuna di queste morti influenzerà gli equilibri di potere in Italia.

I miei fratelli portano notizie sulle attività dei Templari. Cosa avranno in mente?

Notizie da Roma. Si trova lì, sotto protezione. Dobbiamo agire!

Stanotte scivolo fuori dalla città con i miei fratelli. Stanotte si va a caccia.

Avviso di sicurezza: si prega di non rientrare in questo ricordo. È stato danneggiato da un'intrusione esterna e non è più funzionante.





Terzo gruppo di ricordi – MISURE DIFENSIVE


C'è molto che possiamo fare per mantenere Monteriggioni preparata per un attacco. Ci baseremo su attente osservazioni così da predisporre un piano di battaglia e assicurarci che ognuno si muova in base ad esso.

Ricordo 9 – L’ALLEVAMENTO DEI CAVALLI
Ogni mercenario che si rispetti conosce il valore di un cavallo affidabile e ben domato. Qui non corriamo il rischio di montare in sella a un ronzino che in battaglia si spaventa o si impunta.

L'allevatore mi guida nelle stalle. Mi mostra le varie razze: ci sono cavalli tozzi, da tiro, altri infaticabili, per i viaggi lunghi, e infine gli impavidi destrieri che montiamo in battaglia.

Oggi mi dedico con gioia a nutrire i cavalli. In fondo, alcuni di loro moriranno con noi, altri invece potrebbero salvarci la vita.

Mi preoccupa il fatto che le scuderie siano fuori dai bastioni. Nel caso in cui dovessimo chiuderci nelle mura, lasceremmo i nostri cavalli in mano al nemico. Del resto non c'è alternativa, gli animali devono pascolare.

Il mio fido destriero mi ha servito bene, ma ora inizia a sentire gli acciacchi dell'età: non è più agile come un tempo! Sto cercando un cavallo alla sua altezza per rimpiazzarlo.

Oggi alcuni dei miei uomini sono venuti con me alle scuderie. Cavalli e cavalieri devono imparare a conoscersi prima di andare in battaglia.

Le visite alle scuderie mi ritemprano. Monteriggioni continua ad allevare i migliori destrieri della zona.

Ricordo 10 – MUNIRE I BASTIONI
Addestro i mercenari a pattugliare l'intero perimetro dei bastioni. Insegno loro a scrutare l'orizzonte, a posizionarsi in caso di attacco e a mirare da postazioni di tiro così elevate.

Lungo i bastioni sono state erette quattordici torri. A ognuna di esse sono assegnati tre uomini, per aumentare la potenza di fuoco.

Dispongo gli uomini attorno alle mura. Devono tenersi pronti a muoversi in fretta nel caso in cui i nemici danneggino i bastioni in alcuni punti.

Gli architetti mi spiegano che sarebbe meglio ridurre l'altezza delle torri per munirle di armi più potenti. Un lavoro enorme, certo, ma terrò presente il suggerimento per il futuro.

Addestro gli uomini a vigilare anche all'interno dei bastioni. Da lassù le guardie hanno una visuale migliore e possono coordinare gli interventi in caso di problemi.

Ci fermiamo a ogni torre per verificare gli approvvigionamenti e lo stato di efficienza delle armi.

Credo che, se la nostra linea di difesa più esterna dovesse cedere, dalle torri potremmo decimare qualsiasi esercito assediante.

Ricordo 11 – AGIRE NELL’OMBRA
Le informazioni sono il bene più prezioso. Abbiamo reclutato spie che trascorrono più tempo fuori Monteriggioni che a casa. Sanno ingannare e persuadere, sono abili politici e amano il rischio.

Mandiamo la nostra migliore cortigiana a Roma, dove cercherà di familiarizzare con alcuni nobili influenti per poi riferirci ogni cosa.

Ho mandato due artisti, fratello e sorella, a Forlì. Speriamo che stringano amicizia con altri pittori che abbiano viaggiato a lungo per ricavare da loro informazioni utili.

Ho inviato una spia a Firenze. Mio fratello disapproverebbe, ma non ho intenzione di dirglielo.

Sospetto che qualcuno fra noi passi informazioni al nemico! Ho dato incarico ad alcuni agenti di scovare il colpevole.

Un messaggio giuntomi via piccione viaggiatore mi informa che i fiorentini preparano un nuovo attacco! Dobbiamo accelerare i preparativi!

Le nostre spie sono partite. Il loro compito è scoprire importanti informazioni sugli spostamenti del nemico, anche se la priorità degli agenti deve essere quella di tornare a casa sani e salvi.

Ricordo 12 – I DINTORNI
Alcuni piccoli villaggi e fattorie si trovano in campagna, fuori dalle mura di Monteriggioni. Sono di importanza strategica, ma chi ci abita rischia molto. È importante mettere a punto un piano per proteggerli, in caso di guerra.

Mi reco in visita a una piccola fattoria in cui quattro persone coltivano diversi campi. Buona parte delle nostre riserve alimentari è dovuta alla determinazione di questa gente. Li esorto a rifugiarsi dentro le mura se arrivasse il nemico.

Un prete della zona non vuole lasciare la sua chiesa nemmeno se arrivasse il nemico. Non riesco a fargli capire che corre un grave rischio!

Molti fattori hanno acconsentito a montare di guardia per cogliere qualsiasi segnale dell'arrivo di nemici. Li pagherò bene per i loro sforzi.

Dispongo alcuni mercenari di guardia sulle principali vie d'accesso, non solo in qualità di vedette ma per dimostrare agli abitanti che ci occupiamo di loro.

Molti ragazzi provenienti da questi villaggi vogliono combattere per difendere Monteriggioni. Rispondo alle loro domande e li incoraggio ad allenarsi seriamente.

Rassicurato per il fatto che i nostri alleati sono sotto la nostra protezione, ritorno a Monteriggioni. Non capisco se vivere fuori dalle mura sia da pazzi o da eroi, ma rispetto la loro scelta.





Quarto gruppo di ricordi – I PANNI SPORCHI


Crescono i disordini a Monteriggioni. Furti e violenza si intensificano. Ronde di cittadini si aggirano per le strade per farsi giustizia da soli. E’ insolito per la nostra comunità: sospetto che dietro ci sia un abile agitatore.

Ricordo 13 – MANTENERE LA CALMA
Nel caos generale, le famiglie si gettano nella mischia. Si lanciano insulti e stoviglie! Sono brave persone, qualcosa deve averle provocate.

Riesco ad attirare l'attenzione della folla. Faccio del mio meglio per placarla.

"Il ragazzo mi ha rubato la collana!", urla una donna. "Non è affatto vero," risponde l'accusato, "sei tu che hai cercato di dar fuoco a casa nostra!". Mi getto fra loro per separarli!

Mando i miei soldati nella mischia per dividere le famiglie!

Ho una voce davvero potente quando mi arrabbio. Zittisco entrambe le famiglie e le obbligo a intendere ragione!

Nessuna delle due parti ha prove di quanto afferma. Suggerisco loro che qualcuno abbia risvegliato volontariamente un'antica faida familiare!

Ho sedato la rissa! Con riluttanza, le famiglie ritornano a casa di pessimo umore, e non sono certo che manterranno la pace.

Ricordo 14 – SE NON PUOI BATTERLI…
Oggi abbiamo sorpreso alcuni ladri all'opera in città. I miei uomini volevano risolvere la faccenda a modo loro, ma sono intervenuto. Forse potremmo servirci di questi banditi!

Questo ladro ha ricevuto istruzioni precise su cosa rubare e dove portare la refurtiva, ma non ha mai incontrato il committente del furto.

Un ladro mi rivela che ci sono persone che agiscono da dentro Monteriggioni per destabilizzare la città, ma non ne conosce i nomi…

Uno dei prigionieri si dimena come una biscia, ma lo calmo con la punta della mia spada! Si rassegna ad ascoltare ciò che ho da dirgli.

Questi ladri sono giovani e arditi, ma il tempo trascorso in strada sembra averli traviati. Ci daremo da fare per rieducarli!

Questi ragazzi non sono di Monteriggioni. Sono stati pagati da individui anonimi per venire qui.

Oggi abbiamo guadagnato validi alleati. Non mi fido ciecamente di loro, per questo medito di inviarli presso un'altra città in futuro. Tuttavia al momento potrebbero rivelarsi utili.

Ricordo 15 – GETTARE LA RETE
Sguinzaglierò ogni agente disponibile in città per trovare l'agitatore! Temo che si addensi una tempesta su di noi, che un attacco dall'interno possa anticipare un assedio.

Un colpo di fortuna! L'agitatore è ancora fra noi…

Offriamo denaro in cambio di informazioni e molti testimoni ci raccontano ciò che sanno. Ma è difficile separare la realtà dalla finzione!

Ci hanno rivelato molti nomi, ma uno spicca su tutti gli altri.

L'agitatore potrebbe provare a fuggire. Ma scoprirà che le mura di Monteriggioni servono a imprigionare oltre che a difendere.

Abbiamo quasi catturato la preda. Dargli la caccia è inebriante!

Luciano Pezzati. Di lui non so altro che il nome, ma sono certo che si nasconda a Monteriggioni. Lo staneremo!

Ricordo 16 – SPALLE AL MURO
Abbiamo individuato Luciano Pezzati, ma i suoi uomini ci attaccano! Sono mercenari, non delinquentelli. Non sarà facile sconfiggerli!

Il nemico concentra gli assalti, ci attaccano in gruppi di tre. Alcuni dei miei migliori uomini cadono a terra, gli altri si adattano e cambiano strategia alla svelta!

Un avversario abbocca a una finta. In un sol colpo gli taglio la gola e ruotando su me stesso trafiggo un nemico alle mie spalle!

Una freccia mi sfiora il volto, la sento sibilarmi accanto. Indico l'arciere e i miei uomini lo abbattono!

Un picchiere mi tiene a distanza. La sua è un'arma scomoda, ma la maneggia con destrezza. Ne afferro un'estremità per tenerla ferma mentre i miei uomini lo uccidono!

Uno degli uomini di Luciano prova a scappare, ma i miei soldati sono appostati per le strade. Lo intercettano facilmente!

Le strade sono cosparse di cadaveri, in parte di nemici e in parte dei miei stessi uomini. Li abbiamo scacciati! Luciano ora è vulnerabile, penserò io a lui!

Ricordo 17 – FACCIA A FACCIA
Luciano si è barricato nella taverna. Abbattiamo la porta e lui è lì che ci aspetta, con un pugnale in mano. Dobbiamo prenderlo vivo! Ordino ai miei uomini di edrestare indietro e sfodero anch'io il pugnale.

Entrambi ce la caviamo bene con le armi. Si susseguono attacchi e parate, ma scorre ben poco sangue!

Giriamo attorno ai tavoli di legno. Luciano calcia una sedia e la evito di un soffio!

Mi provoca! Mi dice che Monteriggioni a breve sarà nelle mani dei fiorentini!

Cambio strategia: aspetto che sia Luciano ad attaccare. Quando si fa avanti, gli ferisco le dita, ma è un taglio superficiale. Devo riuscire a disarmarlo!

Si lancia verso di me prima che io possa reagire e la sua lama si macchia del mio sangue. Mi ferisce, ma non profondamente come spera. Non basta così poco per fermarmi!

Schivo un colpo di Luciano e gli conficco il pugnale nella spalla. Il suo braccio vacilla e la sua arma cade a terra, ma impugna una spada nella mano sinistra! Con tutta la mia forza gli sferro un colpo alla tempia con l'elsa del pugnale. I miei uomini lo portano privo di coscienza dentro Villa Auditore. Finalmente avremo delle risposte!





Quinto gruppo di ricordi – NUBI ALL’ORIZZONTE


Il prigioniero ha confermato che i fiorentini marciano verso Monteriggioni! E come se non bastasse, che sono agli ordini di Federico da Montefeltro, uno dei condottieri più spietati della penisola. Egli scoprirà che gli assedi non ci spaventano! Devo sbrigarmi a schierare i miei uomini!

Ricordo 18 – NELLA MISCHIA
Mentre adattiamo i piani sulla base dell'attacco nemico, ho diviso le forze in più formazioni, in modo che ogni unità sia di supporto a un'altra. Combatteremo come un sol uomo!

Invio altri soldati sui bastioni per abbattere le scale nemiche e difendere gli arcieri, nel caso in cui qualcuno riuscisse a penetrare le difese!

Schiero picchieri e arcieri insieme per frenare le cariche dei nemici. Si tratta di una difesa impenetrabile per qualsiasi cavaliere.

Dispongo i miei migliori arcieri sulle torri. La balestra è l'arma ideale per un esercito poco addestrato, ma un bravo arciere è molto più utile.

Incarico la cavalleria di colpire il nemico ai fianchi nel caso si spingessero fin sotto le mura. Quelli armati più pesantemente dovranno caricare insieme per schiacciare i fanti del Montefeltro!

La cavalleria leggera supporterà quella pesante. I nemici cercheranno di separare quest'ultima attirandola in piccole schermaglie per trarre vantaggio dalla loro maggiore velocità.

Le nostre difese sono pronte a reggere a qualsiasi attacco. Questa città è nata per combattere! Si infrangeranno contro i bastioni di Monteriggioni!

Ricordo 19 – INDOSSARE L’ARMATURA
Ordino ai miei soldati di equipaggiarsi e radunarsi sul campo di battaglia. Resta ancora molto da fare prima che arrivino i fiorentini e non dobbiamo farci cogliere impreparati!

Ognuno di noi si reca a indossare l'armatura con l'aiuto degli scudieri. Preferisco combattere senza troppi ingombri, ma alcuni soldati scelgono di indossare molte parti della corazza.

I fabbri preparano le nostre armi fuori dalla porta principale.

Con le nostre insegne in vista, avanziamo a cavallo.

Ognuno dei miei soldati è in grado di usare vari tipi di arma, ma li esorto a combattere con quella che preferiscono.

Mi volto a guardare le torri e vedo gli arcieri schierati e pronti a colpire.

Con mio sommo orgoglio passo in rivista la prima linea dell'esercito che ho addestrato e rifornito di armi. Ho fatto ogni sforzo per entrare in confidenza con questi uomini e so che riusciranno a evitare che Monteriggioni cada in mani nemiche!



Ricordo 20 – ALLA CIECA
Il Montefeltro manda una pattuglia di cavalleggeri in avanscoperta. Tenteremo di tagliare loro la strada, per minare tanto la sicurezza quanto il morale del nemico. Come immaginavo, in breve tempo ci imbattiamo nel gruppetto!

Pattugliamo la campagna per scovare altri ricognitori!

Ci dividiamo in piccole unità per accerchiare il nemico!

I fiorentini spingono per superarci, ma teniamo il passo!

I loro cavalli sono inferiori ai nostri, li raggiungiamo alla svelta e falciamo i cavalieri!

I miei arcieri individuano e abbattono i ricognitori fiorentini con agghiacciante precisione!

Il nostro nemico è in attesa di un messaggio che non arriverà mai. Questo ci permette di guadagnare tempo. Devo rientrare a Monteriggioni!



Ricordo 21 – UN UOMO PERSUASIVO
Devo dimostrare di aver fiducia nei miei uomini. Si aspettano che li arringhi prima della battaglia, e lo farò! Monto in sella, bevo un sorso d'acqua e poi mi volto verso di loro, con la spada sguainata!

Dico loro che ci sono famiglie unite non dal sangue, ma dalla fiducia. Ogni uomo qui può fidarsi dei suoi compagni. Non ci sono anelli deboli!

Ricordo loro che Monteriggioni ha retto a ogni attacco per oltre 200 anni: non saremo noi a farla cadere!

Brandisco il gonfalone e lo porto in trionfo lungo la prima linea di difesa. I miei uomini mi acclamano!

Li provoco dicendo che potremmo deporre le armi e implorare pietà al Montefeltro. Dapprima mi fischiano, poi scoppiano a ridere!

Dico agli uomini che oggi non c'è spazio per la pietà: dobbiamo ricordare ai fiorentini che a Monteriggioni non troveranno altro che la morte!

Uno dei miei comandanti dice che ho tenuto uno dei discorsi più vibranti della mia carriera! Non ho argomenti per ribattere. I fiorentini sentiranno il ruggito del mio esercito prima ancora di vederlo!





Sesto gruppo di ricordi – RESISTERE ALLA TEMPESTA


La linea del fronte nemico è proprio davanti a Monteriggioni! Ci hanno circondato e ora ci scherniscono per demoralizzarci. Minacciano di incendiare i campi. Pensano di costringerci alla resa, ma non sanno con chi hanno a che fare!

Ricordo 22 – PIOGGIA DI FRECCE
Ordino ai miei arcieri di tirare! Molti sono tiratori scelti e di rado sbagliano un colpo, ma per ora si limitano a sbarrare il passo da lontano ai fiorentini!

Gli arcieri della mia avanguardia scoccano le loro frecce! I fiorentini fanno lo stesso e ci sono perdite in entrambi gli schieramenti.

Mentre il nemico avanza, alcuni dei tiratori scelti iniziano a mirare a bersagli precisi! È un'arte quella di individuare i soldati migliori e ucciderli. Così facendo si minano al contempo le forze d'attacco e il morale.

La mia avanguardia umilia i fiorentini! Per ogni freccia nemica che manca il bersaglio i miei uomini vanno a segno due volte!

Stiamo perdendo una torre per colpa dei balestrieri! Il Montefeltro individua l'entrata e fa portare due scale. Ordino agli arcieri delle torri vicine di prestare aiuto e riescono a fermare gli invasori quando sono a metà della salita!

La cavalleria fiorentina punta verso la mia avanguardia! Ordino loro di arretrare e agli arcieri di lanciare: riescono a frenare la carica del nemico!

I campi attorno a Monteriggioni sono ricoperti di frecce! Le linee nemiche hanno subito pesanti perdite: i corpi dei cavalieri e dei cavalli ostacolano le loro cariche!

Ricordo 23 – VENTI DI TEMPESTA
La cavalleria pesante in formazione al centro attende i miei ordini, mentre quella leggera è schierata nella retroguardia. Si tratta delle forze più agili in battaglia, presto il Montefeltro scoprirà quanto sono letali!

Ordino alla cavalleria pesante di attaccare! Si allineano e fanno a pezzi un'unità di fanteria fiorentina!

I cavalieri attaccano, ma vengono respinti da una solida formazione di picchieri nemici! Ordino all'avanguardia degli arcieri di far piovere frecce sul campo mentre la cavalleria si ritira!

Una schermaglia fra le fanterie crea un buco nelle mie difese! Mando i cavalleggeri a chiudere il varco!

I miei arcieri hanno messo in fuga un'unità nemica! Non posso lasciarli fuggire: ordino alla cavalleria leggera di inseguirli!

Le mie unità di cavalleria attaccano senza sosta! Colpiscono e poi arretrano! Io cerco i punti deboli per infliggere danni ingenti a ogni occasione!

Oggi sono stati premiati addestramento e tattica! Questi cavalieri sono i migliori che abbia mai guidato in battaglia e si sono rivelati invincibili!

Ricordo 24 – FORMAZIONI IMPENETRABILI
I fanti nella mia formazione centrale sanno di essere la spina dorsale dell'intera struttura difensiva. Ordino loro di fermare le cariche nemiche!

I nostri arcieri sono sotto attacco, quindi ordino ai picchieri di fare quadrato intorno a loro. Il nemico non riesce a fare breccia!

Tre linee di fanteria si preparano ad arginare una carica. I cavalieri che non vengono infilzati cadono comunque da cavallo! I fanti sono il triplo di loro e sono addestrati a combattere in mischia: i cavalieri non hanno speranze!

Il nemico sfonda una formazione di picchieri, ma dietro li aspettano i miei migliori spadaccini!

Alcuni fanti, armati di balestre, scatenano una devastante pioggia di dardi per poi attaccare le forze nemiche ai fianchi!

I miei uomini non mi deludono! Hanno alle spalle anni di addestramento e non vedono l'ora di dimostrare quanto valgono!

I miei fanti ha subito le perdite maggiori. Sono la linea che separa la patria dal nemico e ogni uomo è un mattone che compone la difesa della città. Senza di loro, Monteriggioni sarebbe caduta!

Ricordo 25 – IN CENERE
Gli uomini del Montefeltro hanno disposto due trabucchi! Dobbiamo distruggerli in fretta, o demoliranno le mura di Monteriggioni! Ogni breccia può esserci fatale.

I trabucchi iniziano a scagliare massi giganteschi. Uno mira lontano, ma l'altro colpisce un lato delle mura con uno schianto assordante!

Ordino ai muratori di Monteriggioni di rinforzare il muro danneggiato. Data la precisione del trabucco, seguiranno altri colpi! Per fortuna, il nemico ha bisogno di tempo per ricaricare, dandoci l'opportunità di agire.

Guido la cavalleria, armata di fiaschi d'olio e torce. I nemici ci scagliano addosso delle frecce, ma siamo troppo veloci per loro!

Verso dell'olio su uno dei trabucchi e poi getto la mia torcia alla base!

Travolgiamo gli addetti a uno dei trabucchi. I miei uomini mi levano ogni nemico di torno mentre io mi occupo del marchingegno!

Dove prima c'erano i trabucchi ora restano solo due pile ardenti che levano fumo fino al cielo. Spero che la punizione per tanta ambizione sia visibile fin da Firenze! Ben presto si spargerà la notizia. Il Montefeltro dev'essere furioso!





Settimo gruppo (segreto) di ricordi – SOTTO IL NOSTRO NASO


Luciano Pezzati ha confessato il vero motivo per cui il Montefeltro ci ha attaccato. Non era interessato a Monteriggioni, ma a qualcosa che si trova qui. Qualcosa che i miei antenati hanno nascosto. Dobbiamo scoprire cosa.

Ricordo (segreto) 26 – PROGETTI
Dobbiamo scoprire cosa cercavano i fiorentini, sia che si trattasse di una reliquia, di un tesoro o di cianfrusaglie. Ho convocato architetti e storici: insieme sveleremo il mistero!

Studiamo le annotazioni degli Auditore e scopriamo passaggi criptici e riferimenti ambigui. Non riusciamo a cavarne un senso.

Batto palmo a palmo gli edifici di Monteriggioni con l'architetto e valutiamo quali di essi possano celare nascondigli.

So che ci sono segreti sepolti sotto la Villa di cui i miei assistenti non troveranno traccia nei registri. Del resto non credo che ciò che ho scoperto possa interessare al nemico.

Di certo la pieve di Santa Maria Assunta è un buon posto dove cercare. Dopotutto, le chiese in passato hanno custodito alcuni dei segreti più turpi dell'umanità. Tuttavia dopo un pomeriggio di ricerche non abbiamo scoperto nulla.

Gli Auditore hanno una cripta a Monteriggioni, ricolma di segreti. Mio fratello Giovanni l'ha esplorata quando era più giovane, e mi ha detto di avere scoperto cose sconvolgenti, ma nessun manufatto.

Il pozzo! Cercando negli archivi di famiglia degli Auditore abbiamo scoperto che uno dei miei antenati fece prosciugare il pozzo per poi scavarlo nuovamente. Non avrebbe senso, a meno che non intendesse nasconderci qualcosa.

Ricordo (segreto) 27 – CHI CERCA TROVA
Porto alcuni soldati con me, oltre ai minatori, e insieme scendiamo nell'antico pozzo. Trascorreremo l'intera giornata laggiù se necessario: so che siamo sulla strada giusta!

Il pozzo è stato prosciugato di quasi tutta l'acqua. Perlustro il fondo in cerca di segni o leve da azionare. I miei uomini mi crederanno pazzo!

Dopo lo scavo sono rimaste alcune strutture in legno. Mi arrampico su di esse per ispezionare la parte superiore della stanza, ma non trovo indizi.

Zittisco gli uomini e rimaniamo immobili. Per qualche minuto ci limitiamo ad ascoltare. Nulla!

Spingo le pareti di roccia, in cerca di pietre smosse o sporgenti. Non si muove nulla.

Non trovo tracce di meccanismi o di funi. Forse si tratta davvero di un semplice pozzo…

Era da pazzi pensare che qui sotto avremmo trovato altro che roccia. Per oggi b… Ehi! La lucerna del minatore! La fiamma trema quando la avviciniamo alla parete di fondo. C'è una stanza segreta! Spingiamo contro il muro con tutta la nostra forza fino a farlo scorrere.

Ricordo (segreto) 28 - UN CALDO BENVENUTO
Entriamo in un corridoio angusto. Ci sono graffiti sulle pareti e lastre sul pavimento. Un minatore, a bocca aperta, fa un passo avanti e viene ridotto a brandelli dal filo spinato. Lo tiriamo indietro, ma ormai è morto.

Procedo lentamente lungo il corridoio con la spada sguainata. C'è dell'altro filo spinato, lo faccio a pezzi.

Una lastra finta! Sto per cadere, ma una delle guardie mi afferra al volo. Abbasso la torcia e vedo un pozzo senza fondo.

Alcuni uomini tornano indietro. Non posso biasimarli.

Iniziamo a prevedere le trappole e ne riusciamo a disarmare molte prima che scattino.

Schivo per un pelo una freccia e questa si conficca nel petto di uno degli uomini dietro di me!

Ci siamo! Non si tratta di un tesoro, ma di una semplice scatola di legno. Avanzo, ma in breve mi accorgo dell'errore: un pendolo si abbatte su di me dal soffitto! Cerco di schivarlo, ma mi colpisce all'occhio sinistro. Sia maledetto l'architetto di questa trappola infernale!

Ricordo (segreto) 29 - MIRAGGIO DI UN MIRACOLO
Una voce mi riecheggia in testa! "IL DOLORE È TEMPORANEO. IGNORALO." I miei uomini credono che il contenuto della scatola possa curare le loro ferite: intimo loro di non aprirla, ma sguainano le spade e mi attaccano!

Rammento ai miei uomini che so tirare di spada meglio di loro, ma mi attaccano tutti insieme!

Li respingo con colpi di piatto e calci, ma non intendono ragione!

Il manufatto non è stato nascosto perché è un prezioso tesoro, ma per essere dimenticato per sempre! Chissà cosa potrebbe scatenare…

Sono costretto ad abbattere due dei miei uomini, altrimenti sarei perduto!

Un uomo mi oltrepassa e cerca di aprire la scatola. Lo pugnalo alle spalle!

Si tratta di un tesoro pericoloso, nascosto nell'oscurità. Dopo tante sofferenze, dopo aver perduto uomini che per me erano amici, ardo dalla voglia di guardarci dentro! Ma non devo farlo.

Ricordo (segreto) 30 - IL POTERE DELLA VOLONTA’
Voglio che questa cosa venga portata via da Monteriggioni! Mio fratello saprà cosa fare. Mentre porto la scatola fuori dalla stanza, continuo a sentire la sua voce. Ma non intendo obbedire!

"FERMATI", mi ordina! Io affretto il passo.

"LIBERA LA TUA MENTE." Non penso che ne sarò mai più in grado, dopo questa esperienza.

"VERRAI CURATO", mi promette. La mia ferita ha già smesso di sanguinare. Ma con cosa ho a che fare?

Cerca di stordirmi urlandomi nella testa! Ci sta quasi riuscendo…

La voce non sembra ostile, sebbene mi dia ordini. Forse vuole davvero solo guarirmi, ma non intendo rischiare!

È fatta. Ho nascosto quella cosa maledetta nella Villa. Presto Giovanni verrà qui a prenderla. Sarà un problema della confraternita, da adesso in poi.








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