Le Verità del Codice - Parte 1 - Remastered
Markuz, 26 Maggio 2013


Con questo articolo riprendo un lavoro lasciato a metà quasi un anno fa sulle Verità dell'Animus (da qui il titolo del pezzo) dedicato al Codice di Altaïr per effettuarne una versione rivista e corretta e, finalmente, per portarlo a termine.
Le famose trenta pagine scritte da Altaïr a partire dal suo viaggio a Cipro sono state l'oggetto delle teorie dei fan sin dai tempi di Assassin's Creed 2. Le interpretazioni di ogni pagina sono state molteplici, specialmente su quelle finali. L'uscita di Revelations, però, combinata con l'uscita della Crociata Segreta, ha gettato una nuova luce sul manoscritto di Altaïr, dando adito a nuove interpretazioni, quesiti e risposte. E', quindi, il momento propizio per poter ritornare a dare un'occhiata al diario del buon Altaïr.

E' ora di riaprirti...

Innanzitutto cosa sappiamo del Codice? Si tratta di un diario personale scritto da Altaïr successivamente alla morte di Al Mualim nel 1191, da poco prima del viaggio a Cipro fino all'assedio di Masyaf del 1257 da parte dei Mongoli. Con l'attacco del nemico sempre più vicino, Altaïr dona il manoscritto con il sunto della propria vita e dei propri pensieri ai fratelli Niccolò e Maffeo Polo, affinché possano custodirlo insieme alle cinque Chiavi della Biblioteca di Masyaf. Solo due giorni dopo, però, i Polo vengono intercettati da un drappello di guerrieri mongoli e perdono il libro (si può dire epic fail a un personaggio storico?). Non si sa se poi il manoscritto sia entrato in mano templare o meno.
I Polo, poi, nel 1269 (cit. Wikipedia) tornano a Venezia e incontrano per la prima volta Marco, il figlio di Niccolò, visto che erano partiti per i loro viaggi prima che lui nascesse. Solo due anni dopo, i Polo insieme a Marco, diciassettenne, ripartono per l'Asia per le varie avventure raccontate nel Milione. Durante questo viaggio, secondo le iscrizioni presenti nella cripta della famiglia Auditore, Marco si reca al vecchio palazzo di Temujin, detto Genghis Khan, e recupera il Codice, indicando che in Assassin's Creed la spedizione dei tre Polo era destinata proprio al recupero del manoscritto. Il viaggio nell'estremo oriente dura circa diciassette anni, prima che i tre Polo tornino a Venezia.

Domenico Auditore?
Qui incontriamo Domenico "..." che poi cambierà il proprio cognome in Auditore, dando inizio de iure all'omonima stirpe. Domenico inizia a lavorare come marinaio sulle navi che trasportano le merci di Marco Polo. Durante un pomeriggio estivo Marco Polo lo chiama nel suo studio insieme a suo padre ed ad un altro uomo incappucciato. Gli rivelano di essere Assassini, che l'uomo incappucciato è Dante Alighieri e che questi gli farà da insegnante in cambio di essere scortato in Spagna. Dante gli fa da insegnante e durante una sessione di addestramento gli mostra il Codice che aveva ottenuto da Marco Polo.
L'obiettivo del viaggio in Spagna è di mettere il manoscritto al sicuro, ma così non accade, perchè Dante viene ucciso dai Templari, confermando che questi sapevano degli Assassini e del Codice e volevano entrarne in possesso (o ri-entrarne in possesso?). Domenico e la sua famiglia, quindi, decidono di partire per la Spagna come previsto. La nave mercantile per evitare una tempesta fa scalo ad Otranto e viene assalita dai pirati. Domenico, nascosto nella stiva con la famiglia, strappa copertina e rilegatura e nasconde le pagine del Codice nelle varie casse di merce, affinché non le trovino i pirati. In particolare i pirati si mostrano essere al soldo dei Templari, visto che appena vedono Domenico e famiglia chiedono dove sia il Codice. Domenico risponde di averlo buttato a mare, e quindi i pirati si vendicano, violentando e uccidendo sua moglie, rubando la merce e lasciando lui e suo figlio in mare appesi a un pezzo del ponte della nave.

Le pagine del Codice, quindi, si sono disperse in tutta Italia e come tutti sappiamo, sono state riunite solo nel 1499 da Ezio Auditore, discendente del buon Domenico, il quale riesce anche a scoprire il segreto che si cela dietro alle sue pagine ovvero un mappone contenente l'ubicazione di templi e manufatti della Prima Civiltà. Di quello che succede al Codice dal Rinascimento in avanti si sa molto poco anche se si può ipotizzare che l'attacco a Monteriggioni da parte di Cesare Borgia abbia con ogni probabilità fatto si che gli Assassini lo perdessero.

Quanto ci hai fatto penare...
Sappiamo però quali sono le condizioni del manoscritto ai giorni nostri. Secondo Shaun Hastings, infatti, le pagine sono state di nuovo sparpagliate per il mondo. Una di esse pare si trovi nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, altre sono in mano a collezionisti privati, probabilmente Templari. Forse è anche per questo che i Templari sanno della catastrofe di Toba, come dimostrato nel file 18 del multiplayer di Revelations.
Ma come mai tutto questo? Come mai questa contesa per avere il Codice? La mappa con la localizzazione dei Frutti dell'Eden è sicuramente la risposta principale, ma anche i contenuti, se decrittati, non scherzano. Cercherò di analizzarli pagina per pagina, sorvolando sugli argomenti ormai banali per chi segue la saga. Un ringraziamento particolare a Noctis90 e Spoilt1986 che hanno fornito sul forum di Gamesvillage i testi del Codice in italiano, linkati nei titoli delle pagine


Pagina I    

Ci troviamo qualche settimana o mese dopo gli avvenimenti di AC1 ed il furto da parte di Abbas della Mela, prontamente recuperata da Altaïr. La citazione di "Colui che accresce la conoscenza, accresce il dolore", presa dalle parole di Al Mualim all'inizio del gioco, e a sua volta dall'Ecclesiaste è emblematica per tutta la saga: tutti i protagonisti, prima o poi, volenti o nolenti hanno accresciuto la loro conoscenza della verità e nel mentre hanno perso i loro cari. Ancora enigmatica adesso è la frase "Una società che combatte con le idee e il sapere anzichè con acciaio e le spade", che rende tanto perplesso Altaïr. E' una cosa che Altaïr auspica o è un riferimento alle guerre di oggi basate su informazioni e servizi segreti?
Altaïr, inoltre, comincia ad accorgersi che Al Mualim aveva ragione sul fatto che non sarebbe mai riuscito a distruggere la Mela, anche con i mezzi della carica di Mentore a sua disposizione, anche vedendo i danni che può causare, come nel caso del furto di Abbas e del dolore che la Mela gli stava causando poiché non era in grado di controllarla. E' qui, inoltre, che secondo me Altaïr comincia anche a percepire che nella Mela è racchiusa l'informazione della catastrofe di Toba, ovvero il video che abbiamo visto alla fine di Revelations, e si ripromette di porvi rimedio. Ma per adesso è ancora solamente una percezione...

Pagina II

Questa pagina mi ha sempre fatto soffrire perchè non sono mai riuscito a darle un'interpretazione approfondita e definitiva. Il significato più banale è che Altaïr vuole mostrare al lettore l'esistenza della guerra tra Templari ed Assassini, uno scontro presente da ben prima della sua epoca. Ma potrebbe l'immagine rappresentare un qualcosa di più concreto e meno teorico? Potrebbe essere capitato uno scontro aperto e diretto tra formazioni di Assassini e di Templari durante l'epoca di Altaïr?

...?

Non tutti se ne saranno accorti, ma questa pagina, come alcune altre, presenta una scritta in arabo che è la fonte della mia sofferenza nell'approccio alla pagina. Per avere una traduzione corretta dall'arabo ho richiesto l'intervento di una consulente straniera che padroneggia la lingua, Ota Ku su Facebook, e il risultato è "Il Gran Mufti di Al-Azhar e la guerra". Shock! La prima reazione a queste parole, guardando anche l’immagine, più o meno è stata questa: “O_O? Ma che ca…”. Niente di questa frase ha o ha avuto a che fare con la trama di AC sia prima della Terza Crociata che dopo.
Mufti, di Jean-Léon Gérôme

Secondo Wikipedia la figura del Mufti viene creata da un sultano ottomano nel XVIII secolo per assolvere all'esigenza di quest'ultimo di apparire come un "buon pastore" dei suoi sudditi a prescindere dalla loro fede. In poche parole (perchè è molto più complesso di così), la figura del Mufti è quella di un esperto giuridico che è autorizzato ad emettere una fatwa, ovvero un responso giuridico su argomenti astratti, basati sulla shari'a, ovvero la Legge di Dio. Si tratta quindi di una figura religiosa, anche se non di alto livello, tanto che la versione inglese di Wikipedia lo paragona alla figura di un diacono. Il Gran Mufti, invece, è una carica ben più importante. E', infatti, la più importante autorità in fatto di legge religiosa in un paese musulmano sunnita o ibadita. Dal XVIII secolo, inoltre, l’istituto del Gran Mufti venne usato in moltissimi paesi: Turchia, Russia, Palestina, India, Francia (a Marsiglia), Bosnia, Australia, Albania, Israele e Egitto. Quest'ultimo è quello che ci interessa di più: il Gran Mufti egiziano, infatti, è il gradino gerarchico immediatamente inferiore a quello di Rettore dell'Università-moschea di al-Azhar, localizzata al Cairo e considerata la massima espressione giuridica ed esegetica del mondo islamico sunnita.

Dunque al-Azhar è un'università-moschea egiziana, ma cosa ha a che fare con Assassin's Creed? Dall’immagine della pagina II del Codice appare una scena unica nel suo genere in Assassin’s Creed. La pagina, infatti, descrive una battaglia campale e frontale tra i Templari e gli Assassini, con vestiti e armi medievali. Una cosa mai vista, considerando che gli Assassini, nelle uccisioni, agiscono prevalentemente da soli, e che i Templari non hanno mai attaccato direttamente gli incappucciati con una battaglia campale. Il problema è che non sono riuscito a trovare guerre avvenute intorno ad Al-Azhar intorno al periodo medievale. Inoltre, il Gran Mufti, come abbiamo detto, è una posizione introdotta solo nel XVIII secolo…

Ciononostante, sono riuscito a reperire dei collegamenti tra Al-Azhar e gli Assassini. In sostanza Al-Azhar è stata fondata nel 969-970 d.C.. In quel periodo le università erano centri di propaganda ed in particolare Al-Azhar era un centro di propaganda della dinastia fatimida, ovvero la dinastia sciita ismailita più importante di tutta la storia dell'Islam. Ai centri di propaganda sciiti si opponevano quelli sunniti in uno scontro che, in termini di risonanza e di diversità ideologica può essere assimilato a quello tra l’ideologia capitalistica proposta dagli USA e l’ideologia socialista proposta dall’Unione Sovietica/Russia nella seconda metà del ventesimo secolo.
L'università - moschea di Al-Azhar

Tra i centri di formazione sunniti si ricordano le università di Baghdad, che fungevano da contropropaganda a quelle del Cairo. In particolare, va citata Al-Nizamiyya, fondata nel 1091 da Nizam al-Mulk, gran visir dell’impero turco-persiano sunnita dei Seljuq. In questo scontro ideologico, gli Assassini / Hashashin / Nizariti, essendo di fede ismailita, si collocano tra le file degli Sciiti. Per questo motivo, quindi, moltissimi obiettivi degli Hashashin erano Sunniti, tra cui, tra l’altro, proprio Nizam al-Mulk, assassinato nel 1092. Questo schieramento si può anche notare nell’immagine della seconda pagina del Codice: gli Assassini stanno nella parte destra, dove si trovano anche gli edifici, il che, magari, indica che gli Assassini, in questa “guerra”, stavano proteggendo l’università di Al-Azhar (sciita come loro) dall’attacco dei Templari (che magari sostenevano i Sunniti). Inoltre, gli edifici disegnati nella pagina assomigliano molto all’università di Al-Azhar. Altra cosa interessante che potrebbe meritare discussione sono i raggi che partono dall'angolo in basso a sinistra e si estendono sulla pagina del Codice, ma coprendo solo il campo di battaglia dei Templari.

Discutendo dell'immagine con la più grande appassionata di Altaïr dell'intero globo terracqueo, ovvero Enrychan, inoltre, è saltato fuori che da questa immagine di Google Maps, che indica dove si trova realmente Al-Azhar, si può anche ipotizzare che gli Assassini presenti in questa pagina del Codice si trovino nell'isola fluviale di Warraq Al-Hadar all'interno del Nilo, come se in questo posto avessero la base della loro gilda del Cairo alla stregua della base nell'isola tiberina o di quella nel distretto di Galata. Altra possibilità è che la battaglia sia avvenuta dove il Nilo si divide nel ramo Rosetta e nel ramo dell'Albero Giallo che poi ne creano il famoso estuario.

Dopo il "dove", l'altra domanda da porsi è il "quando"? In che epoca ci troviamo, non avendo i riferimenti di questa battaglia? L'epoca è quella delle Crociate, come indica questa pagina scannerizzata da Enry dedicata al guerriero crociato (notare il particolare dello scudo molto simile a quello della scan) che afferma che l'armamento è della metà del XIII secolo. Da ulteriori ricerche abbiamo anche trovato che l'Egitto è stato invaso almeno due volte dai Crociati, nel 1118 e nel 1153 (quest'ultima si è protratta negli anni a seguire ed ha anche coinvolto il Cairo).

Il problemi sono due:

1) Quale guerra è quella rappresentata? E' una guerra realmente esistita oppure, avendo coinvolto Templari ed Assassini direttamente, la guerra non è mai stata tramandata? O magari è solo uno scontro tra quattro assassini e sette templari?

2) Che c'entra il Gran Mufti? Il Gran Mufti esiste solo dal 1700. Magari questa guerra è una rappresentazione, con gli occhi di Altaïr, di una guerra avvenuta in un periodo molto più vicino a noi (dal 1700 ad oggi), considerando l'opportunità della Mela di dare immagini del futuro?

Alla community l'ardua sentenza...

Pagina III    

Le varie fasi della realizzazione di una lama celata. Presumibilmente questo dovrebbe essere ancora il progetto delle "vecchie" lame celate, visto che in questo momento Altaïr ha la Mela da poco tempo e ancora non si è recato a Cipro.

Pagina IV    

Le tre grandi contraddizioni dell'Ordine degli Assassini. Meglio ancora, in inglese vengono definite come ironie, perché è di questo che si tratta. Questo passo è estremamente importante quando si vogliono valutare gli approcci di Templari e Assassini, perché effettivamente ad una prima e superficiale occhiata (soprattutto ai tempi dell'uscita di AC2), questi ultimi potevano sembrare i "buoni" contro i crociati "cattivi". Questo passo rende la profondità della trama della saga, che invece del facile bianco-nero mostra diverse sfumature di grigio scuro nei protagonisti (vedere questa pagina del codice) e di grigio chiaro negli antagonisti (l'obiettivo del progresso dell'umanità che traspare da tutti i file del multiplayer di Revelations).

Pagina V    

"Chi erano Coloro che Vennero Prima? Che cosa li ha condotti qui? Quanto tempo fa?" Queste frasi non dovrebbero suonare nuove e infatti sono alcune delle parole che risuonano nella mente di Altaïr mentre entra nella Biblioteca alla fine di Revelations. Poco prima, il Mentore di Masyaf ricorda anche altre parole: (Maria) "Che cosa ti dice? Che cosa vedi?" - (Altaïr) "Strane visioni e messaggi... di Coloro che Vennero Prima. Della loro ascesa, della loro caduta..." Da queste parole e dalla pagina V del Codice scopriamo che Altaïr ha visto ben più che il video della catastrofe di Revelations. Altaïr, infatti, tramite la Mela vede la "ascesa" dei CVP, ovvero come hanno fatto a diventare la specie dominante sul pianeta e quindi con ogni probabilità ha visto anche il video della Verità di AC2.

Siori e siore, la specie dominante


Molto interessante, inoltre, è anche la parte finale di questa pagina. Altaïr riflette sulla natura dei Frutti dell'Eden e sugli intenti dei CVP nell'averli "lasciati" all'umanità. Effettivamente dai dati che abbiamo la prima ipotesi di Altaïr sarebbe quella più veritiera. Sono messaggi in bottiglia, come si può vedere dal messaggio/video della catastrofe lasciato da Giove a Desmond alla fine di Revelations e sono anche strumenti che aiutano e guidano, come è successo all'Abstergo con tutte le innovazioni introdotte nell'ultimo secolo, secondo le parole di Vidic di AC1. Ma perché allora presentare l'ipotesi dei giocattoli scartati proprio dai CVP? Altaïr stava vaneggiando o ha visto qualcosa che ancora noi non conosciamo? E perché i CVP dovrebbero aver scartato i FE? Per cause di forza maggiore (leggere: estinzione) o perchè non erano più efficaci contro gli umani, che avevano esponenti ibridi come Adamo ed Eva?
Sappiamo poi dal Cluster 10 di ACB che l'attività cerebrale degli uomini sta aumentando nei soggetti fino a 30 anni e che le vendite di prodotti di intrattenimento come la televisione (che è un fac-simile di un FE) sono in flessione. Può essere che anche all'età dei CVP l'attività cerebrale degli esseri umani fosse in fermento e che quindi i FE non fossero più sufficienti a controllarli, tanto da essere "scartati"?

Pagina VI    

In questa pagina Altaïr getta le basi per il rinnovamento della Confraternita che poi realizzerà alla fine della sua vita. L'abbandono di Masyaf, la rinuncia alle tradizioni degli Hashashin, l'utilizzo del veleno e soprattutto il cambiamento della strategia da "assassinio spettacolare all'aperto" a "tessitura delle trame in silenzio". Tutto questo era già nella mente di Altaïr già prima di Cipro, degli eventi che si sono sviluppati successivamente, e dell'abbandono di Masyaf.
Insomma, l'attacco a Genghis Khan, la morte di Maria e di Malik e l'esilio ad Alamut sono stati dei semplici contrattempi...

Pagina VII     Adha, questa sconosciuta. La storia di Adha viene raccontata in AC: Altaïr's Chronichles, capitolo uscito per Nintendo DS. L'anno è il 1190, e secondo quanto ci raccontano Revelations e la Crociata segreta, ci troviamo appena dopo l'investitura di Altaïr a Maestro Assassino, o Priore, secondo la nomenclatura del gioco in italiano. Altaïr riceve da parte di Al Mualim la missione di recuperare un manufatto antico, il Calice, e di assassinare un mercante di Damasco, Tamir (da non confondersi col Tamir del capitolo per console casalinghe). Altaïr raggiunge Tamir e lo costringe a dire quello che sa sul Calice, prima di ucciderlo. Il nostro priore scopre, quindi, che il manufatto si trova nell'antico Tempio della Sabbia e dopo diverse peripezie lo raggiunge, ma viene informato dall'allora Gran Maestro dei Templari Lord Basilisk che il Calice non è un oggetto, bensì una donna.
Quella bellezza di Adha

In quel momento il Tempio inizia a crollare e Altaïr fugge, per poi ricominciare la sua ricerca del Calice. In seguito ad altre avventure, l'incappucciato giunge a Gerusalemme e si introduce in una roccaforte dei Templari dove scopre che la donna, il Calice, si chiama Adha. Ovviamente la salva dalle grinfie templari e questa le racconta che i crociati avevano precedentemente corrotto Harash, il vice di Al Mualim al tempo, e reggente della fortezza assassina di Aleppo. Altaïr, quindi, si dirige velocemente ad Aleppo pianificando di assassinare il traditore e fuggire con Adha (da qui il commento nel Codice sul riporre la spada e tornare alla vita normale), ma mentre riesce a completare la prima parte dei suoi piani, la ragazza viene rapita da Basilisk. Altaïr segue i Templari ed il loro Gran Maestro
Purtroppo non ce la farai Alty...
fino a Tiro, dove riesce a sgominarli sulla loro nave e ad uccidere anche Basilisk, ma scopre che Adha si trova su un'altra imbarcazione, che sta fuggendo in lontananza ("Grazie Altaïr, ma Adha si trova in un'altra nave!" Cit.).Il gioco termina con Altaïr che urla ad Adha che la ritroverà, ed è qui che entra in gioco la pagina VII del Codice. Altaïr insegue i rapitori, e anche in questo caso arriva troppo tardi, poichè racconta di aver trovato il corpo della sua amata senza vita. Il germe della vendetta prende quindi corpo in Altaïr, che scova uno per uno tutti i rapitori, assassinandoli, ma tutto ciò risulta inutile, perchè, come afferma, "La loro morte non mi ha ridato la mia amata". L'accenno finale della pagina VII al fatto che Altaïr si sbagliava nel pensare che non avrebbe mai amato un'altra donna è ovviamente un riferimento a Maria Thorpe..


Pagina VIII    

Ora che abbiamo una maggiore padronanza di quello che è successo prima del cataclisma, mi riferisco solo alla guerra tra umani e CVP (e non al video della Verità, su cui ancora attendiamo conferme), possiamo dare un'interpretazione possibile della prima frase di questa pagina: Altaïr potrebbe riferirsi alla sopracitata guerra quando parla di interazione tra diverse specie e istinto di sopravvivenza che porta ad uccidere. La prova si trova anche nelle parole successive: quando Altaïr dice che siamo figli del caos / caso, si riferisce agli uomini ed infatti "Creature generate solo dallo scorrere del tempo, la cui ragion d'essere è stata decisa prima dalla natura, e in seguito dagli uomini stessi... " può essere interpretato come molto vicino ad un passo dell'Enciclopedia che afferma: Dopo secoli - se non millenni - di schiavitù, le prime generazioni di esseri umani si ribellarono, infine, contro i loro padroni e scoppiò la guerra. In prima istanza i secoli / millenni di schiavitù rappresenterebbero lo scorrere del tempo e quindi le "creature" citate nel Codice rappresenterebbero gli umani del passo dell'Enciclopedia. La ragion d'essere dell'uomo decisa dalla natura, poi, si riferirebbe alla schiavitù subita dai CVP, che ne decidevano le azioni tramite i FE, mentre la ragion d'essere dell'uomo decisa dagli uomini stessi sarebbe un riferimento all'utilizzo dei vari FE nella storia da parte dell'uomo nei confronti dei suoi simili oppure anche alla ribellione degli uomini nei confronti del giogo dei CVP. E l'origine del mondo? I piani di un folle? Chi è questo folle? E' un paragone che Altaïr fa o è qualcosa di concreto? Ed il "trionfo di morte e disperazione" si riferisce alla catastrofe di Toba o ad altro?

Pagina IX    

Questa pagina è una miniera di informazioni.
La prima parte è dedicata al mostrare l'imperfezione dell'uomo nel raggiungere un'unica e vera Verità (perdonate la cacofonia). Se la Verità unica non esiste o è irraggiungibile per gli uomini (perchè ha qualcosa di divino, o comprensibile solo ai CVP?), allora al livello dell'uomo esistono diversi tipi di credo, di pensieri, di "sotto-verità", causati dalle "troppe variabili" di cui parla Altaïr. I Templari, dunque, cercano di imporre la propria verità al mondo, ovvero il New World Order, in maniera forzata ma non visibile: l'appoggio della religione nel Medioevo e nel Rinascimento, il capitalismo nel ventesimo e ventunesimo secolo, la Mela sull'Eye Abstergo e così via. Ma quello che conta, come dice Altaïr, non è il mezzo (gli uomini, i metodi, i FE), bensì l'idea alla base di tutte queste azioni. E ciò è geniale, perchè l'idea non è qualcosa che si può sconfiggere, come ci mostra Altaïr nell'ultima parte della pagina.
Mi risulta impossibile non citare in merito il buon V di V per Vendetta :

"Ci insegnano a ricordare le idee e non l'uomo, perché l'uomo può fallire. L'uomo può essere catturato, può essere ucciso e dimenticato. Ma quattrocento anni dopo ancora una volta un'idea può cambiare il mondo. Io sono testimone diretto della forza delle idee, ho visto gente uccidere per conto e per nome delle idee, li ho visti morire per difenderle… Ma non si può baciare un'idea, non puoi toccarla né abbracciarla; le idee non sanguinano, non provano dolore... le idee non amano."

E ancora:

"Sotto questa maschera non c'è solo carne, sotto questa maschera c'è una idea, Creedy... e le idee sono a prova di proiettile."

La forza dell'idea che non muore perché può essere riscoperta, comunque, vale sia per i Templari con il New World Order, sia per gli Assassini con il loro Credo. Forse è proprio per questo che la guerra tra Assassini e Templari nasce nell'alba dei tempi, non è terminata nel 2012 e probabilmente rischia di non concludersi mai.

Vi Veri Vniversum Vivus Vici..

Tra l'altro, volendo stare a guardare, il discorso di Altaïr ricorda per certi versi (ma con finalità molto diverse) anche il discorso di Giunone sull'immutabilità dei fatti che poteva essere cambiata, anche se nel caso del Codice Altaïr parla di idee, di verità e di punti di vista mentre Giunone parla di fatti, eventi e situazioni più fisiche ed anche i metodi per rimuovere questa immutabilità sono diversi (idee diverse nel caso di Altaïr, Frutti dell'Eden ne caso di Giunone).

In conclusione su quest'ultima pagina, vorrei porre alla vostra attenzione l'ennesimo errore di traduzione di Assassin's Creed 2. Ormai dovreste conoscermi, appena trovo degli errori di traduzione che travisano totalmente il senso dell'originale, mi sale il nervoso e questa volta non fa alcuna differenza. La frase finale della pagina, che è quella che ai tempi doveva lasciare a bocca aperta i giocatori di AC perchè pensavano che Assassini e Templari fossero nati nel Medioevo, nella sua versione originale recita "I believe that even we, the Assassins, have simply re-discovered an Order that predates the Old Man himself..." , mentre in italiano abbiamo "Penso che noi Assassini abbiamo semplicemente riscoperto l' esistenza di un ordine che già mieteva vittime fra gli Antichi...".
E' chiaro, chi non conosce la storia degli Assassini non può capire l'errore, ma voi tutti fan che ormai avrete sentito / letto a iosa la storia degli Hashashin sapete sicuramente che con Old Man ci si riferisce al Vecchio, ovvero al Vecchio della Montagna, ovvero Al Mualim / Rashid ad-Din Sinan. Quello che doveva essere uno shock per i giocatori di AC2 era che l'Ordine degli Assassini esisteva prima di Al Mualim, andando contro le dinamiche storiche scritte sui libri, e non che gli Assassini andavano in giro tra gli antichi (???) e li ammazzavano allegramente. La cosa che poi mi fa più infuriare è che visto che "Old Man" aveva le iniziali in maiuscolo per far capire che si trattava del Vecchio della Montagna, in italiano si è tradotto "Antichi" (che non è manco al singolare...) con la A maiuscola, facendo quindi pensare ai giocatori che avevano terminato il gioco che Altaïr si riferisse ai CVP, dando adito ad una teoria anche plausibile, ma completamente errata alla base causa traduzione errata. Oh, mi sono sfogato.

Pagina X    

Il predicatore. In questa pagina si vede chiaramente un predicatore (magari ecclesiastico) che parla e tutti i suoi seguaci che ascoltano o meglio obbediscono ciecamente perché soggiogati dalla Mela disegnata in alto al centro, a indicare il potere del manufatto. Si vede che è una Mela dell’Eden perché ha le linee classiche lungo tutta la superficie che la contraddistinguono e soprattutto per le scritte in arabo. Anche qui Ota Ku è venuta in mio soccorso, confermandomi che le due scritte sopra alla mela ed al cubo si traducono con "A Piece" e "Of Eden", e accertando quindi che l'illustrazione tratta il Frutto dell'Eden per eccellenza. Tra l’altro, si vedono anche un sacco di simboli muoversi nella scena, esattamente come succede alla fine di ACB (e tra questi due sono alquanto familiari, come vi ho indicato...).
I cubi di metallo

Vaneggio time: c'è la possibilità che la pagina voglia dimostrare è che una mela comune (in alto a sinistra, ha anche il picciolo, non ha linee, sembra proprio una mela) unita ad un cubo di un qualche tipo di materiale, per esempio un metallo, poteva generare una Mela dell’Eden. Dopo una veloce ricerca ho trovato che esistono leggende sui “metalli divini”, come per esempio l’oricalco, metallo utilizzato da Platone nel racconto della leggenda di Atlantide. Tra l’altro nella realtà l’oricalco è una lega di rame e zinco color oro, tanto per gradire. In merito al metallo divino ho anche un’altra teoria: nel video della Verità di AC2, si vedono degli uomini schiavizzati che lavorano proprio del metallo e tra l’altro a forma di cubo. E non è finita qui perchè c'è un possibile riferimento anche nella parte della trama dedicata a Kyros di Zarax, il futuro Ippomene. Kyros, nelle vicinanze delle rovine del Tempio di Afrodite, sviene ed ha una visione / ricordo in cui si trova probabilmente nel Giardino delle Esperidi, e vede quella che dovrebbe proprio essere Afrodite cogliere tre mele dagli alberi raffigurati nell'immagine qui a fianco.
Afrodite?

Successivamente Afrodite esce dal Giardino e si dirige al proprio tempio, che in questo ricordo è ancora integro (perchè probabilmente questa è una visione del passato all'epoca dei CVP). Qui Afrodite lascia le tre mele sotto la propria statua e subito dopo Kyros si sveglia e si ritrova nel suo presente. Si reca subito all'interno delle rovine del tempio e lì, proprio dove Afrodite aveva lasciato le tre mele intese come frutti, Kyros trova una Mela dell'Eden dorata come quelle che vediamo nei giochi. In definitiva io ho questa teoria sui FE che derivano dall'unione di un oggetto (mela, spada, bastone, tunica, teschio ecc.) con un metallo di un qualche tipo (che viene lavorato nel video della Verità) che conferisce loro le varie abilità. Che ne pensate?
Tra l'altro, come alcuni di voi già sapranno, lo stesso layout di questa pagina del Codice è utilizzato anche nella quarta pergamena di Romolo, dove si vedono due cubi uguali a quello presente nel Codice. Curioso il fatto che Bruto e Altaïr in tempi e luoghi diversi abbiano disegnato nello stesso modo, con lo stesso stile e tratti quasi uguali. Non volendo pensare che siano stati fatti per "convenienza" o "assonanza tra i due giochi", la mia spiegazione è che interagendo entrambi con la tecnologia dei CVP, in qualche modo uno dei due abbia visto la rappresentazione grafica dell'altro.

Pagina XI    

La pagina si spiega in buona parte da sola. Secondo la teoria di Altaïr alcune delle figure divine provenienti da diverse religioni / miti possono ricondursi allo stesso o agli stessi esseri, ovviamente facenti parte di Coloro che Vennero Prima. Come dice Minerva, la verità si è fatta mito e leggenda, e così è capitato anche per i CVP, che non essendo compresi dagli uomini, sono stati divinizzati. Ma che intende Altaïr con vita allungata e trasformata dal Frutto dell'Eden? I FE sono davvero in grado di fare ciò, oppure Altaïr si riferisce alla vita intesa come ricordo della vita, ovvero intende che è grazie o a causa dei FE che il ricordo di ciò che è stato si sia preservato (allungato) fino ai tempi moderni, anche se in maniera alterata (trasformato)?
La disamina sulla figura di Gesù, inoltre, riporta alla ribalta il fatto che i CVP non abbiano mai smesso di "esistere", ma abbiano cessato di farlo solo fisicamente, passando continuamente da corpo degno a corpo degno (leggere: "compatibile"), come dimostrato nei ricordi in pdf di Project Legacy. In questo senso si potrebbe leggere la frase "Possibile addirittura che siano già qui?". Con l'uscita di AC3, inoltre, è possibile dare un'ulteriore interpretazione, allineata a quest'ultima parte. Altaïr con le parole di questa pagina potrebbe riferirsi al sesto metodo, la trascendenza, ovvero quello dedicato allo spostamento della coscienza dei CVP dai loro corpi ad un nuovo contenitore - corpo - hard disk - monolito di metallo (che ho provato ad affrontare in ). Ne provammo sei in successione.... Altaïr, dunque, tramite la Mela, avrebbe avuto l'intuizione del funzionamento del sesto metodo già nel tardo medioevo.

Pagina XII    

L'intuizione sul sesto metodo si rivela non essere l'unica cosa su cui Altaïr era molto in anticipo coi tempi, grazie alla Mela. Alla fine del dodicesimo secolo, infatti, Altaïr conosceva anche l'eliocentrismo.

Non trovando delle immagini nitide delle scritte, sono dovuto ricorrere al mio codice cartaceo e grazie ad una morosa col suo Photoshop, possiamo vedere cosa abbia scritto Altaïr, ma soprattutto come lo abbia scritto. Se guardiamo tutte le parole, notiamo tre lingue: latino, italiano ed inglese. Sperando che non sia solo un'immagine venuta male durante la produzione di AC2, la cosa si spiegherebbe ancora una volta tramite la Mela, che oltre a fargli vedere il sistema dei pianeti (o "Sistema Pianeti", come scritto in alto a sinistra in un italiano terribile), magari gli ha mostrato diverse informazioni in diverse lingue, magari appartenenti anche a periodi temporali differenti.
Tolta la questione della forma, passiamo alla sostanza. Altaïr disegna in questa pagina ciò che la Mela gli insegna sull'astronomia. Mostra, appunto, il sistema dei pianeti, compresa la Terra (Orbis Terrarum, in alto a sinistra), le fasi lunari, il sistema di asteroidi di Giove, e quella che definisce anomalia di Saturno.
Altaïr, quindi, mette in luce diversi fenomeni ancora non noti nella sua epoca, conoscenza rilevante per il proprio Ordine e per i pochi che hanno avuto accesso al suo diario personale.

Nello specifico vorrei porre l'attenzione su alcune particolarità di questa pagina:

La rappresentazione dei pianeti e delle orbite - Partiamo subito con una bomba: il disegno che vediamo al centro della pagina è preso più o meno interamente dal "De Revolutionibus Orbium Coelestium" di Copernico (la pagina incriminata è qui a destra). Com'è possibile? Pongo la domanda in due sensi: com'è possibile che l'immagine del manoscritto di Copernico sia finita nella Mela? E com'è possibile che l'immagine dalla Mela sia passata ad Altaïr? In merito a questo secondo questito mi chiedo quale sia il criterio con cui sia passata ad Altaïr, non le cause, che si possono spiegare con la teoria più volte diffusa dalle Verità dell'Animus sui Frutti dell'Eden che comunicano tra di loro nel presente, nel passato e nel futuro. Dunque, come ha fatto la pagina del manoscritto a finire nella Mela? Io sono un boxaro e quindi non ho mai giocato alle missioni di Copernico su PS3, ma osservando la sua pagina dalla wikia internazionale Copernico si reca a Roma nel 1500, anno del Giubileo.
La pagina del De Revolutionibus

Qui si unisce all'Ordine dei Templari ma in poco tempo arriva ad essere in contrasto con i suoi membri che gli dicono di non divulgare la sua conoscenza. Copernico contravviene agli ordini e per questo i Borgia cercano di farlo uccidere ma Ezio lo salva (con tutti gli eventi che voi sonari conoscete. F*ck.). Copernico compare anche una volta e mezza in Project Legacy. La prima è una mia interpretazione di un ricordo del capitolo di Fiora Cavazza. Qui di seguito il trascritto:

Un accento marcato, che però non riconosco. Quest'uomo arriva da lontano: è qui per il Giubileo e vuole divertirsi, con me naturalmente. In cambio mi parla del suo paese ma anche dell'Italia. Le sue idee sono pericolose, ma a quanto pare molti uomini influenti di Roma sono del suo stesso parere.

Chissà se si riferiva davvero a lui... L'altro riferimento, questa volta diretto, è al ricordo "Osservatori del cielo" del secondo capitolo dedicato a Francesco Vecellio.
Solamente il miglior arciere
della saga di AC
Domenico Maria Novara e Copernico stanno studiando il cielo e Cesare ha mandato un sicario per farli fuori. Francesco sbaglia la mira nel cercare di colpirlo, ma per fortuna arriva quel gran personaggio che è Cipriano Enu e salva la situazione. Sulla base di queste poche informazioni si può ipotizzare che è nel periodo in cui Copernico sta coi Templari che hanno preso la Mela di Mario Auditore, che secondo me l'astronomo salva nel suo database l'informazione delle sue teorie. E' vero che il De Revolutionibus è stato pubblicato solo nel 1543, l'anno della sua morte, ma anche Wikipedia conferma che le teorie presenti nel manoscritto sono state formulate diverse decadi prima.

Dunque abbiamo un'idea di come questa pagina del De Revolutionibus sia arrivata alla Mela, ma come è arrivata invece questa informazione ad Altaïr? L'interrogativo mi è stato posto ancora una volta da Enrica alias Enrychan. Se anche diamo per buono il fatto che la Mela contenga tutte le informazioni "catturate" da se stessa e dagli altri FE in tutte le epoche in cui questi sono esistiti (altrimenti si può pensare ad un database di informazioni avanzatissime creato inizialmente dai CVP a cui si sono aggiunte le informazioni catturate linearmente nel tempo), com'è possibile che Altaïr tra tutte le informazioni presenti, tra cui anche più avanzate di questa, nella Mela abbia visto proprio la pagina scritta da Copernico? Perchè Altaïr dovrebbe aver posto sul suo diario personale una rappresentazione grafica neanche corretta del tutto (viste le orbite non ellittiche) e con testi in latino e non in arabo? Non c'è ancora una risposta data dalla saga (probabilmente non ci sarà mai), ma possiamo tentare per teorie basandoci sui dati che abbiamo a disposizione.
La questione latino si risolve con il fatto che Altaïr era con buona probabilità a conoscenza della lingua, sia perchè la utilizza anche nella pagina XV, sia perchè per un uomo ai tempi delle Crociate era necessario conoscere il latino, altrimenti non avrebbe capito metà dei discorsi delle persone intorno a sè. Dunque Altaïr conosce il latino e capisce cosa intende Copernico nel suo manoscritto.
La domanda invece a cui è più difficile dare una risposta è il modo in cui la Mela presenti le proprie informazioni all'utilizzatore. Come abbiamo visto in diversi momenti della saga, chi usa la Mela è in grado di vedere sia informazioni derivanti da epoche precedenti alla propria che anche accenni provenienti dal "futuro". Ma se consideriamo la Mela come l'enorme database di informazioni che è, bisogna per forza arrivare a dire che quando viene consultata questa non presenta all'utilizzatore tutta la conoscenza che possiede, altrimenti porterebbe al sovraccarico il cervello umano. Lo si è visto anche con altri Frutti dell'Eden, l'episodio che mi viene in mente più chiaramente è quello di Johan, il discepolo di Bombastus che Giovanni Borgia trova nello studio di quest'ultimo a Basilea:

"Ti dico io come va a finire! Tutto quanto! Basta che me lo chiedi (epic congiuntivo time) . Di grazia, chiedimelo! Codardo!"
"Consus?" domanda a un tratto. Gli intimo di ripetere quel che ha detto, ma si rifiuta. Lo tiro in piedi a forza e fisso i suoi occhi vacui. Lo scuoto e glielo chiedo di nuovo!
"Consenso," risponde infine. "Non do il mio consenso a questo! La mia mente è una coppa troppo piccola. Trabocca! Si crepa! Esplode!" Volta il capo e mi indica diverse piccole ferite. Che Bombastus abbia condotto esperimenti su questo povero diavolo?

(...)

"Se non volete che il vostro argento finisca sbilanciato quanto quello del povero Johan, vi consiglio di distogliere lo sguardo."

(...)

Bombastus tiene le mani ai lati del viso mentre studia il libro, a mo' di paraocchi. "Non bisogna assorbire troppo in una volta, " mi spiega.
Nonostante l'avvertimento, lo sguardo mi cade sulla pagina. È bianca, come la seguente. D'improvviso, dei simboli si affastellano nella mia mente!

(...)

Sono sul pavimento. Perdo sangue dal naso. La testa mi scoppia. Bombastus sorride mentre mi aiuta a rialzarmi. Torno a guardare il libro, ma stavolta non vedo altro che pagine bianche.


Il buon Johan

Queste poche righe mostrano l'influsso del sovraccarico di informazioni su una persona normale (il buon Johan) ed un ibrido (ovvero Giovanni Borgia, protagonista del ricordo). Johan ha guardato il Libro direttamente e adesso è ridotto ad un relitto d'uomo, che tra l'altro è anche il titolo del ricordo, intento a scarabocchiare sul pavimento, urlare frasi "quasi" senza senso, e a citare nomi di CVP più o meno a caso. Bombastus commenta a Giovanni che se non vuole far la fine di Johan deve distogliere lo sguardo dal Libro e addirittura gli dice direttamente che deve "assorbire" poco alla volta. Giovanni però continua a guardare il libro e viene colpito dall'ammasso di informazioni. Il risultato è simile ma non lo stesso. Giovanni cade a terra e perde sangue dal naso a causa dello sforzo causato dal tentativo di "affrontare" il libro per scrivere la formula della pietra filosofale, ma non impazzisce. La reazione e soprattutto la sua "stabilità mentale" è dovuta secondo me anche al suo sangue CVP, ma questo comunque mostra quanto il sovraccarico di informazioni possa essere pericoloso anche per gli eletti mezzosangue, specialmente alla luce delle parole di Bombastus che dice di utilizzare il Frutto dell'Eden a piccole dosi.

La stessa cosa penso si possa applicare a tutti gli altri FE in modalità ricerca di informazioni e dunque anche ad Altaïr con la sua Mela. Dunque è necessaria una sorta di intenzione da parte dell'utilizzatore all'utilizzo del FE in quantità limitata (e con quantità limitata non intendo la durata dell'utilizzo ma l'intensità dello stesso), anche un po' per abituarsi agli effetti che questa ha sull'utilizzatore mentre la utilizza. Ed è così che fa Altaïr, per evitare la pazzia e allo stesso tempo per soddisfare la sua sete di conoscenza - come dice lui stesso nella pagina XXVI, "Always it holds one more gift to give", ha sempre un nuovo dono, una nuova risposta da dare.

Guardate come disegna bene... (3D art di Yowan2008)

A questo punto sappiamo che Altaïr ha usato il più delle volte la Mela a piccole dosi in quello che è stato il suo studio giornaliero del manufatto, la domanda successiva è finalmente quella iniziale. Come mai la pagina di Copernico è passata dalla Mela ad Altaïr? Perchè quella pagina e non qualcosa di più avanzato?
La mia teoria, supportata da Enry, è che l'utilizzatore decida quanto usare la Mela, ma che sia la Mela stessa a selezionare cosa fargli vedere (ed è una cosa che più o meno comunque già si sapeva, altrimenti tutti i possessori avrebbero avuto risposta a tutte le loro domande immediatamente). Resta da chiarire, quindi, sulla base di cosa la Mela abbia presentato questa pagina ad Altaïr. Abbiamo già visto in più occasioni che la Mela può essere interrogata in diversi modi: Ezio nel teaser trailer di ACR diceva "Bring me the answers and the road that lead to truth, reveal to me, once and for all, how all of this will end", ovvero chiedeva alla Mela direttamente di mostrargli cosa sarebbe successo, Giovanni Borgia in PL pensa ad un'aquila e questa si mette a "volare", ed anche il buon Desmond è indeciso se chiedere o pensare la domanda che vuole porre alla Mela relativa ai templi in ACB. In ogni caso, in un modo o nell'altro l'utilizzatore definisce a grandi linee una sorta di ricerca, di query nel database della Mela e questa restituisce dei risultati, il più delle volte dedicati al passato o al presente ma in alcuni casi legati anche al futuro. Nelle parole della XVI pagina, "La Mela è ben più che un catalogo relativo a ciò che ci ha preceduto. Nel suo interno luccicante ho intravisto lumi sul futuro.". Con Enry, però, abbiamo formulato anche un'altra teoria: è possibile che la Mela proponga i risultati della ricerca anche in base alle conoscenze, ai ricordi ed agli interessi di chi la usa. Per esempio quando Desmond chiede alla Mela informazioni sui templi, la Mela gli mostra i simboli dei glifi che lui ha già incontrato più altri (da cui poi gli Assassini rilevano che la prossima destinazione è la Rivoluzione Americana). Altri esempi in questo senso possono essere le macchine da guerra create da Leonardo dopo aver usato la Mela, il perfezionamento della lama celata da parte di Altaïr citata a pagina XIII del Codice, forse le scoperte scientifiche di Tesla e con ogni probabilità le "invenzioni" create dall'Abstergo e dai Templari in generale, visto che come dice Vidic in AC1 "Per essere precisi non le inventiamo. Noi le troviamo". Dunque, in base agli interessi di Altaïr oppure ad una sua richiesta diretta o indiretta, e probabilmente in base alle sue conoscenze del latino, la Mela gli presenta la pagina di Copernico e lui, comprendendola, la piazza sul Codice, contornata dei simboli astrologici dei pianeti.

Saturno e l'anomalia - Su internet si trovano diverse pagine dedicate alle "anomalie di Saturno" riferendosi a quelli che parrebbero oggetti giganteschi comparsi in alcune osservazioni degli anelli del pianeta. Si parla anche di un affermazione dell'astronomo del SETI (Search for ExtraTerrestrial Intelligence) Craig Kasnov relativa a tre oggetti (come quelli presenti nella pagina del Codice), forse astronavi aliene, che stazionavano sugli anelli e che adesso si stanno dirigendo verso la Terra a gran velocità e che secondo i calcoli raggiungerebbero la Terra verso dicembre 2012. Peccato si tratti di una bufala, come smascherato in più occasioni ed in diverse pagine internet.

Il sistema satellitare (lunare) di Giove - Il sistema rappresentato è quello dei quattro maggiori satelliti di Giove, scoperti da Galileo Galilei e Simon Marius nel 1610. Nella pagina si vede la versione in piccolo delle orbite dei quattro satelliti all'interno del disegno tratto dagli scritti di Copernico e la versione più in grande nell'angolo in basso a destra della pagina. Le due versioni sono richiamate tra di loro dal simbolo astrologico di Giove utilizzato a mo'di asterisco. In ogni caso i nomi dei satelliti sono Io, Europa, Ganimede e Callisto, tutti personaggi presenti nella mitologia greca. Per i più appassionati di glifi i primi due nomi saranno conosciuti perchè compaiono nel glifo 14, come "compagne" di Giove e "luogo" di incontro tra uomini e CVP per la creazione degli assassini, figli dei due mondi (non espando troppo, se no non avrò da scrivere quando sarà ora :P).

Io (prima riga, seconda selezionata) ed Europa (seconda riga, terza selezionata)

Anche per Ganimede e Callisto la storia è simile, ed in definitiva per tutti e quattro i personaggi mitologici si può fare il discorso generale di Zeus che si invaghisce di uno di questi quattro giovani e per sedurlo/a cambia le sue sembianze (provoca una qualche illusione con un Frutto dell'Eden?) creando quindi nell'universo di AC quelli che conosciamo come ibridi.
Anche in questo caso la conoscenza dei quattro satelliti di Giove scoperti da Galileo può essere arrivata ad Altaïr come nel caso delle informazioni relative agli studi di Copernico.

Le fasi lunari - Poco da dire in questo caso. Altaïr mostra a chi leggerà il suo diario le fasi lunari. Fasi lunari che, tanto per buttarla lì, erano calcolate anche dalla Macchina di Anticitera.

Pagina XIII    

Al di sotto dell'immagine è presente il seguente testo (da AC wikia Italia):

La Lama Celata è stata nostra fedele compagna nel corso degli anni. Alcuni dicono che sia un nostro tratto distintivo, e non hanno del tutto torto. Senza di essa non avremmo ottenuto i nostri successi. Eppure quest'arma inizia ad essere obsoleta, perciò sto lavorando per migliorarla, al di là delle modifiche che renderanno inutile l'amputazione di un dito per impugnarla.
La prima modifica è l'aggiunta di una placca metallica in grado di deviare i colpi. Gli altri Assassini la ritengono forgiata in una nuova lega metallica, di cui mi attribuiscono la scoperta della formula (acclusa a questa pagina). Meglio che non sappiano la verità. Ho anche collaborato con Malik per mettere a punto nuovi metodi di assassinio: dall'alto, dalle sporgenze, dai punti nascosti. Mosse semplici, ma letali.
La terza miglioria è la più semplice: l'aggiunta di una seconda lama identica alla prima. Nel caso in cui un Assassino dovesse uccidere due bersagli, potrà calibrare l'attacco in modo da colpirli allo stesso momento. Le lame saranno in numero limitato, data la scarsità del metallo necessario per forgiarle. Bisognerà valutare bene chi è degno di portarne due...


I cambiamenti tecnologici ed offensivi apportati da Altaïr. Il nostro mentore, proseguendo nel suo lavoro di ammodernamento della Confraternita si accorge che la lama celata comincia ad essere un po' antiquata per i tempi che corrono e quindi, probabilmente grazie alla Mela, la migliora con la formula che scrive nell'illustrazione. In arabo. Anche in questo caso la brava Ota Ku è intervenuta in nostro soccorso. Il risultato è il seguente, almeno nella sua interpretazione (su internet ne ho reperita anche un'altra, così da confrontarle):

Pagina XIII Tradotta    

Dunque l'immagine in alto a sinistra mostra come viene forgiata la lega metallica creata da Altaïr. Gli elementi di base sono l'acciaio o più probabilmente il ferro ed il carbone (scritto caol ma dovrebbe essere "coal"). La scritta sotto al forno in cui vengono immessi ferro e carbone recita "White Damascus". Il riferimento è all'Acciaio Damasco, più particolarmente all'acciaio "wootz" o acciaio al crogiolo. Come mostra wikipedia, la tecnica della creazione di questo tipo di acciaio consiste nel mettere il ferro spezzettato, ottenuto dai forni fusori primari, in piccoli crogioli in argilla refrattaria insieme a carbone di legna e vari tipi di foglie, come si vede nella pagina del Codice.

Dettaglio di una spada in acciaio damasco del XIII sec.

Dalla pagina si vede poi quali siano gli strati di ferro e carbone necessari per la composizione della lega metallica creata da Altaïr, ed anche le fasi di forgiatura e tempratura della stessa, fino ad arrivare alla lama finita. Sulla scritta che funge forse da titolo alla pagina, posizionata al di sopra tella testa dell'assassino, la seconda interpretazione traduce "Twice the White" ovvero due volte l'acciaio (damasco) e quindi è un riferimento alla doppia lama celata, la vera innovazione di questa pagina.
La seconda metà della pagina, invece, è dedicata alle nuove tecniche di assassinio inventate da Altaïr, che Ezio apprende bellamente grazie a Leonardo. In merito alla tecnica di assassinio "in volo" c'è una sorta di problema di continuity (ma in realtà è una nerdata clamorosa) che è saltato fuori in un podcast dell'anno scorso. Se Altaïr inventa queste tecniche quando scrive il Codice, e cioè dopo la trama di AC1, com'è possibile che riesca ad uccidere in volo Haras, il novizio assassino convertito in templare, nel ricordo della prima Chiave di Masyaf, collocato prima di AC1? Altaïr teneva le tecniche per sè quando era giovane?

Pagina XIV    

Il tema sempre in voga dei pregiudizi, delle prevaricazioni e delle convenzioni sociali. Il rimando d'obbligo è quello alla situazione del mondo reale in cui certe situazioni continuano a verificarsi. Questo tema, tra l'altro, dovrebbe stare molto a cuore agli Assassini, perché essenzialmente tramite esso viene violata la libertà di molte categorie di individui. Quello che mi incuriosisce è la reazione del Mentore Altaïr rispetto alle parole del Mentore di The Fall. Altaïr dice che non c'è spazio per il dialogo e che per lui l'unico metodo al momento è l'uccisione di chi è causa di queste prevaricazioni sociali. Il Mentore di The Fall, d'altro canto, dice che gli Assassini moderni basano la loro filosofia sul "Change by example", ovvero il cambiamento tramite il buon esempio (purtroppo non conosco le esatte parole in italiano), considerando che se a un uomo si dà la possibilità di fare una buona azione, questo probabilmente la farà. Io ho sempre trovato quest'ultimo modo di vedere abbastanza ingenuo rispetto alla situazione nel mondo reale, ma tant'è.

Pagina XV    

Cyprus Insula, l'isola di Cipro. Questa pagina ci dice tutto e niente. Ci contestualizza che Altaïr è arrivato a Cipro o sta pensando di recarvisi, alla ricerca del Gran Maestro templare Armand Bouchart, insieme alla sua futura compagna e moglie Maria Thorpe.
Cipro è il teatro di diversi svincoli narrativi della saga. Appena prima delle vicende di Bloodlines l'isola viene venduta da re Riccardo ai Templari, i quali la trasformano nella loro nuova roccaforte che ha la funzione di base per l'ormai famoso Archivio Templare sito a Limisso / Limassol, archivio in cui i Templari avevano posizionato gran parte della loro conoscenza, armi e manufatti, come scopre Altaïr man mano che progredisce nella sua avventura. Altaïr arriva dunque a Limassol, dove si trova Bouchart all'inizio di Bloodlines e comincia a mietere vittime. Questo spinge il Gran Maestro a fuggire verso Kyrenia e quindi Altaïr ad inseguirlo, immaginando che Bouchart si stesse recando verso l'Archivio. Buona parte del gioco è dedicata alla liberazione di Kyrenia ed alla ricerca di Bouchart e dell'Archivio da parte di Altaïr fino a quando il nostro mentore viene informato della fuga improvvisa del crociato verso Limassol, dove si trova realmente l'Archivio. Altaïr (e Maria) finalmente raggiungono Bouchart all'interno dell'Archivio e solo allora il templare li informa che la fuga a Kyrenia era solo un pretesto per distrarre Altaïr mentre i Templari rimuovevano tutto quanto in loro possesso presente nell'Archivio e lo spostavano in un altro luogo nascosto. Altaïr ovviamente sconfigge Bouchart e finalmente rende Cipro una roccaforte assassina, anche se non riesce a scoprire dove sia stato spostato l'Archivio.

Gli attimi prima dello scontro tra Altaïr e Bouchart

Sempre in relazione ad Altaïr, Cipro è anche degna di nota perchè sempre a Limassol si sono tenute le nozze con Maria nel 1195 e perché a causa della inadeguatezza di Abbas Sofian (o forse della sua intenzione), l'isola è stata ripresa dai Templari tra il 1225 ed il 1227 perché non sono stati inviati rinforzi. Un massacro, secondo le parole del mentore di Masyaf.

Ultima cosa, ma non meno importante e con una piccola digressione annessa, è da Cipro che proviene la Mela di Ezio. Se ne è discusso più volte in passato nelle varie community ma vale la pena ricordare che difficilmente può essere una coincidenza. Sappiamo da AC: Recollection che tale Mela era nel 1453 in possesso del ventunenne sultano dell'impero ottomano Mehmet II, che la usò proprio in quell'anno per conquistare Costantinopoli, allora in mano di Costantino XI Paleologo, zio del Manuele Paleologo che abbiamo incontrato in ACR. Mehmet II, sei anni dopo ebbe un figlio, Cem, che alla morte del padre nel 1481 non fu in grado di ottenere il trono ma venne a sapere della Mela e del suo ruolo nella conquista di Costantinopoli trent'anni prima. Cem, segretamente membro dei Templari, dunque, prese la Mela per raggiungere i sui intenti ma questa non funzionò come aveva fatto col padre e dunque Cem decise di chiedere aiuto ai Templari che più avevano fatto ricerca su questo tipo di manufatti. Peccato che questi Templari fossero quei simpaticoni e mai avidi dei Borgia, nello specifico Rodrigo. Cem, dunque, avendo paura di venire ingannato dai Borgia, decise di nascondere la Mela prima di vedere quanto fossero affidabili prima di inviare loro il manufatto ed il nascondiglio, guarda caso, fu proprio l'Archivio di Cipro. Cem dunque raggiunse Rodi per incontrare i Templari ma venne arrestato dai Cavalieri Ospitalieri e portato dai loro "Maestri in Europa" (cit. AC Wikia). Mentre suo fratello Bayezid II diventava sultano, dunque, Cem era finito in Italia, in quelli che adesso definiremmo arresti domiciliari, sotto il controllo di Rodrigo Borgia per diversi anni. In questi anni Cem scrisse più volte a suo nipote Ahmet (si, il main villain di ACR) ed è in queste lettere che Ahmet apprese del diario di Niccolò Polo ed ottenne le indicazioni per trovarlo e ottenerne i segreti che conteneva, compresa la nozione della Biblioteca di Masyaf. In ogni caso in questi anni di prigionia il Borgia tentò più volte di convincere Cem a dirgli la localizzazione della Mela, e, vedendo che ciò non bastava, passò alla tortura fino a quando non ebbe successo. Per completezza, Cem passò il resto della sua vita in varie prigioni dell'Europa fino ad essere ucciso dagli Assassini.
In ogni caso, dopo averne ottenuto la localizzazione, la Mela è stata recuperata dai Templari grazie ad una spedizione diretta a Cipro iniziata nel 1486 su ordine di Rodrigo Borgia e terminata due anni dopo. Altro dettaglio importante è che la Mela è ritornata in un contenitore uguale identico a quello che aveva la Mela di Altaïr ritrovata nel Tempio di Salomone.
In ultimo, Ezio nel 1510 si è recato a Cipro con in suo possesso una mappa disegnata da Piri Reis donatagli da Ma'Mun, un personaggio appartenente al romanzo di Revelations. Anche Ezio ha visitato l'Archivio, ma purtroppo non ci ha trovato niente.

E questo è tutto per la prima metà del Codice.
Continuate a leggere su Le verità del codice - Parte 2.





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