Scritto da: Markuz, 16 Maggio 2021
Tradotto da: Stefania


La nostra analisi della storia di Assassin's Creed Valhalla sta per concludersi con il penultimo episodio dedicato alla fine storica del gioco!

Nell'articolo analizzeremo tutti gli eventi riguardanti il viaggio di Eivor e Sigurd alla volta di Yggdrasil, con l'accesso alla simulazione del Valhalla, il confronto finale tra Eivor e Odino e la nostra interpretazione, e infine parleremo di Basim che tenta di vendicarsi di Eivor e il significato che questo aveva per lui.

Indicheremo anche alcuni piccoli dettagli che potreste aver perso dal finale storico, che vanno da quella che sembra essere l’incisione della Lancia di Kassandra a diversi dialoghi che sono effettivamente collegati ad altri eventi nel gioco e, infine, un potenziale riferimento ad Assassin's Creed IV: Black Flag!

Detto questo, tuffiamoci nel finale storico di Assassin's Creed Valhalla.



Abbiamo finito l'ultimo episodio di questa serie con Eivor che finalmente e con riluttanza decide di seguire Sigurd in Norvegia, al fine di compiere il suo presunto destino, anche se lei davvero non capisce cosa volesse dire.
E’ un po’ triste, ad essere onesti, dato che è un personaggio principale che quasi per tutta la storia non capisce chi sono gli Isu, di cosa sono capaci le loro reliquie e per cosa sono stati costruiti i loro templi ... o almeno non fa commenti significativi su di essi, come vedremo.

Dopo una breve sosta per far visita al padre di Sigurd, Styrbjorn, e avere un ultimo confronto con lui, Eivor e Sigurd decidono finalmente di passare a quella che Sigurd chiama "la fine del suo viaggio".
Prima di salire sulla nave lunga, però, dice che le sue visioni sono più forti e più presenti che mai e, interrogato in merito, menziona una porta incastonata nel ghiaccio, con la pietra della Saga posta in cima. Questa è la porta che vedremo presto, ma questo significa anche, poiché Sigurd sta vivendo i ricordi di Tyr,
che anche la volta di Yggdrasil era originariamente incastonata nel ghiaccio durante l'era Isu.
Sigurd continua a menzionare altri ricordi / visioni, come l'apertura della porta, il dispositivo Yggdrasil, qui chiamato albero della vita, e i campi dorati del Valhalla, che è la simulazione del Valhalla mostrata alla fine del gioco. Questi sono ovviamente i ricordi di Tyr, il che significa che Tyr ha sperimentato o aiutato a programmare la simulazione del Valhalla, e questo ci verrà mostrato in seguito, poiché vedremo che è persino in grado di controllarla.

Infine Sigurd menziona di aver visto i volti dei "nostri dei" e che lo hanno chiamato amico, fratello e guerriero. È interessante perché dicendo "i nostri dei", Sigurd sta comunicando in modo criptico a Eivor che ha sperimentato i ricordi delle persone che i norvegesi consideravano dèi, ma ahimè, lei non riesce a capire cosa intenda.

Tuttavia alla fine afferma di aver avuto delle sue visioni, menzionando anche Odino, le Norne, Fenrir e l'Albero del Mondo e, curiosamente, dice di aver visto un uomo con... ma non finisce la frase. A giudicare da come si muove la telecamera, sta per dire "un uomo con un braccio", un riferimento esplicito a Tyr... e ancora una volta, almeno a questo punto, Eivor non è in grado di collegare le cose.

È interessante vedere come le visioni di Eivor e Sigurd differiscono in modo significativo. Infatti, mentre quelle di Sigurd sembrano rappresentare eventi reali, personaggi e luoghi dell'era Isu, come vedremo più avanti, Eivor vede tutto attraverso un velo mitologico, che praticamente è molto probabile che esista perché i fan sono stati abituati alla sua presenza e hanno chiesto di questo tipo di contenuto da quando è stato rilasciato Assassin's Creed Origins, ma la lore mostra che i ricordi degli Isu all'interno dei Saggi possono presentarsi in modi diversi, in base alle varie reincarnazioni.

I due si mettono in viaggio quindi per avvicinarsi alla destinazione fissata nella mente di Sigurd e alla fine trovano la grotta dove si trovava il tempio di Yggdrasil. Sigurd prosegue per raggiungere i cancelli, ma, almeno nel nostro gioco, Eivor prende un'altra strada nella grotta, tra le rovine della Prima Civilizzazione e raggiunge
la stanza dove si trova Gungnir, una lancia dell'Eden che apparteneva all'Isu Odino.

Stranamente, in questa particolare occasione Eivor sembra riconoscere la lancia come Gungnir, e crediamo che la riconosca perché in alcune occasioni durante le scene del corridoio della memoria, Eivor ha visto Odino brandire la stessa identica arma. Peccato che dopo non ne abbia più parlato, almeno per quel che ne sappiamo.

Dopo questa deviazione, Eivor raggiunge suo fratello all’ingresso del tempio di Yggdrasil e finalmente vede la fessura in cui si trovava originariamente la pietra della Saga, come ha menzionato prima e come lei stessa aveva in qualche modo immaginato durante l'arco di Oxenefordscire, come abbiamo mostrato nell'ultimo articolo di questa serie.

È lì che Sigurd pronuncia le stesse identiche parole scritte sulla Pietra della Saga, in lingua Isu ovviamente, per aprire i cancelli. Ciò significa che il testo posto sopra la Pietra della Saga, e quindi, sopra i cancelli, era la password per aprirli, ma non è tutto. La password, come menzionato nei file sul laptop di Layla, significa "Quando la distruzione e la morte saranno davanti a noi, e il brillamento solare starà per giungere, verso il calcolatore dei futuri corriamo", che non è una frase casuale, considerando il punto in cui la pietra della Saga è stata originariamente collocata.

Infatti, poiché si trovava proprio prima dell'ingresso del tempio di Yggdrasil, significa, almeno a nostro avviso, che di fronte alla minaccia nota (qui chiamata distruzione e morte) dell'imminente brillamento solare, noto come Catastrofe di Toba, gli Isu asgardiani, in realtà, si rivolsero al supercomputer Yggdrasil (qui chiamato calcolatore dei futuri) per trovare il modo di evitare la catastrofe. Quindi sì, non solo una frase profetica, ma molto reale, collegata a ciò che gli Isu avrebbero trovato se avessero varcato quei cancelli durante la loro era.

Di nuovo, Eivor non capisce perché Sigurd conoscesse queste parole, ma i cancelli si aprono ed entrano finché non raggiungono un ascensore che Sigurd riesce a comandare e attraverso il quale vedono l'enorme supercomputer Yggdrasil per la prima volta.

Il supercomputer Yggdrasil è un dispositivo che, in base a ciò che vediamo nel gioco, è in grado di svolgere molteplici compiti, come preservare il corpo e la psiche dei suoi utenti nel tempo e simulare potenziali futuri, realtà alternative e storie controfattuali, come menzionato nel database del gioco e come vedremo presto.

Così i due si dirigono al ponte che conduceva al supercomputer, mentre Eivor chiede ancora una volta a Sigurd come fa a conoscere tutto ciò che è davanti ai loro occhi. Superano un altro ascensore simile ad una torre, che è il luogo in cui avrebbe avuto luogo il combattimento con Basim, e finalmente raggiungono la base del dispositivo, con i numerosi rami simili ad artigli che ricordano molto quelli dell'Animus del film di Assassin's Creed.

Qui è dove Eivor vede Svala, già collegata alla macchina. Come abbiamo accennato nell'episodio precedente di questa serie, quando siamo arrivati a Ravensthorpe Valka menziona che sua madre aveva trovato la sua pace, camminando in un mondo visto solo nei sogni, che è fondamentalmente ciò che la vedremo fare nella simulazione del Valhalla,
dimostrando ancora una volta che Valka potrebbe aver accompagnato sua madre al dispositivo Yggdrasil o molto probabilmente ne ha sentito parlare da lei.

Un'altra idea interessante su Svala, basata sulla recente intervista conclusiva su Valhalla con l'ex direttore narrativo Darby McDevitt, è che è probabile che sia stata lei ad attivare la simulazione a cui Eivor e Sigurd si sarebbero successivamente uniti e non solo.

Darby ha menzionato che forse Svala era l'unico saggio asgardiano che ha usato correttamente il dispositivo Yggdrasil: infatti, l'Isu Freyja ha vissuto tutta la sua vita durante l'era Isu, quindi ha usato il Settimo Metodo prima di morire, forse durante la catastrofe di Toba, poi rinacque nel IX secolo d.C., per poi vivere tutta la sua vita nel suo nuovo contenitori umano e alla fine della sua vita, poco prima di morire, si è agganciata al dispositivo Yggdrasil per poter vivere nelle sue simulazioni per sempre.

Alla fine Eivor raggiunge Sigurd alla base del super computer, di fronte ad un dispositivo biometrico sferico simile al dispositivo dell'aurora boreale che Desmond ha toccato quando ha sacrificato la sua vita il 21 dicembre 2012.



È interessante notare che di fronte al dispositivo sferico possiamo vedere un'incisione sul muro con una forma molto familiare, che è quella dell'originale Lancia dell'Eden o Lancia di Leonida di
Assassin's Creed Odyssey. Lo stesso slot può essere trovato nella Forgia di Efesto in Odyssey, che è dove la lancia viene potenziata nel gioco e non è chiaro cosa ci stia facendo anche in Valhalla.
Forse si tratta di un indizio su una futura apparizione di Kassandra nei DLC di Valhalla? Forse nell'espansione non ancora annunciata “Meteora”? O faceva parte di una piccola parte dedicata a Kassandra scartata nel gioco principale? Potrebbe non significare nulla, ma il character concept artist di Valhalla Yelim Kim ha recentemente twittato "Malaka" quindi …

Dopo aver visto il dispositivo sferico, Sigurd afferma di ricordare che è davvero quella la sfera di metallo che attiva lo Yggdrasil, che sembra davvero accendersi mentre parla, sebbene lo Yggdrasil sia già attivo e brillante prima di allora. Anche la sfera stessa è molto importante per il finale del Presente, quindi tenetela a mente mentre ne discuteremo nel nostro prossimo e ultimo articolo di questa serie. Sigurd spiega anche a Eivor come funziona lo Yggdrasil, con i rami che consentono loro di raggiungere il Valhalla (o comunque una simulazione di esso), ed Eivor sembra esitante, ma accetta comunque che si tratti di "strumenti degli dei", anche se continua a non capire perché Sigurd sappia tutto questo, anche se glielo sta sostanzialmente spiegando.

Quindi Sigurd va per primo e Eivor lo segue. Ma prima di essere afferrata da uno degli “artigli” simili a quelli visti nel film, dice "Salve, donatori... è arrivato un ospite", che è una frase tratta direttamente da Havamal o "La canzone di Havi", che è una raccolta di antiche poesie nordiche dell'età vichinga che avevano lo scopo di fornire consigli sul vivere, sul tenere una condotta adeguata e sulla saggezza.

Quando Eivor riprende i sensi, si ritrova finalmente nel Valhalla, o meglio ancora nella simulazione del Valhalla generata dal dispositivo Yggdrasil.
Dopo essersi svegliata in un letto, si unisce alla versione della simulazione della Sala di Odino, dove vede molti guerrieri vichinghi banchettare prima di una battaglia e dove viene persino accolta come Havi - e queste sono le stesse parole pronunciate da altri PNG nell'arco di Asgard quando Odino raggiunge quella versione della Sala dei Caduti, suggerendo come la simulazione sia basata anche sui ricordi dei suoi utilizzatori.

In mezzo alla folla Eivor trova Svala, molto più giovane e vestita come la Freyja della mitologia nordica, un altro riferimento all’Isu di cui è la reincarnazione. Eivor vede anche Sigurd, notando che ha di nuovo entrambe le braccia, ovviamente un altro forte accenno al fatto che questo non è reale.

Nella mitologia norrena i guerrieri morti si univano a Odino nella sua sala per prepararsi al combattimento finale durante gli eventi del Ragnarok. Ora, la simulazione del Valhalla ne ha una sua versione, dove alla fine di ogni giornata gli utilizzatori prendono parte a una grande battaglia, in un bellissimo campo con un enorme albero sullo sfondo che potrebbe rappresentare Glasir, l'albero situato fuori dalle porte di Asgard nella mitologia norrena.

Eivor e Sigurd prendono parte alla battaglia e, come possiamo vedere, le forze sul campo sono vestite da vichinghi e sassoni, un altro indizio che si tratta di una simulazione basata anche sulla percezione e sui ricordi di Eivor, Sigurd e Svala.
Euforico per la battaglia, Sigurd chiede a Eivor di combattere contro di lui e le dice di non trattenersi perché non dovrebbero temere alcuna ferita, accennando al fatto che lui stesso sa che ciò che sta accadendo lì non è propriamente reale.

È interessante notare che il combattimento finisce con Sigurd che perde il braccio, il che gioca molto bene attorno ai temi dell'inevitabilità e del destino su cui si basa l'intera narrativa del gioco, e allude alla vera essenza di Tyr all'interno di Sigurd, un effetto che la simulazione del Valhalla farà avere anche su Eivor. Infatti, in una scena successiva viene colpita da una freccia, facendole perdere l'occhio sinistro, un accenno all'essenza di Odino che vive dentro di lei.
In ogni caso, alla fine della battaglia, viene suonato un corno e la giornata nella simulazione è finita, il che porta Eivor a svegliarsi ancora una volta all'inizio della simulazione.

Con il passare dei giorni nella simulazione, nota dettagli simili rispetto al suo primo "giorno" al suo interno, vedendo ogni volta Sigurd con entrambe le braccia, combattendo la
battaglia nel campo dorato, vedendo Sigurd perdere di nuovo il braccio... ma in alcune occasioni Eivor sembra vedere anche suo padre Varin.

Questo va avanti fino a quando un giorno Eivor viene svegliata da Sigurd, che in realtà le porta Varin. Suo padre cerca di farle i complimenti, ma lei non ne vuole sapere e lo uccide immediatamente perché è fortemente convinta che non sia davvero lui, dato che non è destinato a prendere parte al Valhalla. Infatti, per lei Varin non dovrebbe essere nel Valhalla perché a suo avviso è morto da codardo e secondo la credenza norrena, solo coloro che morivano onorevolmente in combattimento, con la loro arma in mano, potevano accedere alla sala di Odino.

Questo è molto importante, come menzionato dall'ex direttore narrativo Darby McDevitt, poiché la presenza di Varin nella simulazione del Valhalla E’ il catalizzatore che fa capire a Eivor che il programma Valhalla non è reale, spingendola a decidere di venirne fuori.
Sigurd afferma che Varin è stato il suo dono a Eivor perché ha potere all'interno del Valhalla, cioè all'interno della simulazione, e può fare ciò che vuole, mostrando come la parte di Tyr che c’è in lui stia entrando in gioco e gli permette di controllare la simulazione dall'interno.

Varin scompare persino davanti ai loro occhi e sembra che la simulazione stia per ricominciare normalmente, ma Eivor diventa più curiosa, anche con Svala. La stessa Svala le dice di non preoccuparsi perché possono portare tutte le persone che ama lì dentro, mostrando molti dei membri del Clan dei Corvi in un modo che ricorda molto il
momento in cui Edward Kenway vede tutte le persone che hanno lasciato un segno nella sua vita, durante il segmento Parting Glass nel finale di Black Flag.

Vedere tutte quelle persone nella sala è la goccia che fa traboccare il vaso per Eivor poiché sa che la maggior parte di queste persone è ancora viva e vegeta. Forse lei stessa è in grado di farli sparire perché crede sempre meno in ciò che vede davanti a sé.

Svala la affronta, confrontando la morte insignificante che ha luogo nel mondo reale con la vita infinita all'interno della simulazione, senza morte, senza dolore, senza perdita e senza tradimento. Questa è la scelta che ha fatto Svala, non avendo comunque molto tempo ancora da vivere, ma come dice Eivor, quel tipo di vita non è per lei, portandola a dare a Svala il suo ultimo addio.

Subito dopo, Eivor affronta anche Sigurd, suggerendo che entrambi se ne devono andare, ma Sigurd dice che gli piace il Valhalla anche se è una bugia perché è qualcuno lì dentro, perché ha potere e, soprattutto, non morirà mai.

Eivor chiude gli occhi e uccide tutti i guerrieri intorno a lei, dimostrando che ha anche il controllo sulla simulazione e poi pronuncia una frase molto particolare: “Le mucche muoiono, la famiglia muore, devi morire anche tu. L'unica cosa che non muore mai è la reputazione di colui che è morto."

Questa è un'altra frase tratta dalla raccolta di poesie di Havamal ed è ancora più interessante in quanto questa è la frase vera e propria scritta con le rune nella schermata iniziale del gioco, come scoperto da Cristophorus a La Red De Erudito a maggio. Eivor cerca quindi di convincere Sigurd a lasciare la simulazione suggerendo che la vera gloria e reputazione possono essere trovate solo nel mondo reale, ma quando Sigurd finalmente accetta di andarsene, appare la personificazione di Odino, come si vede nelle confessioni del corridoio della memoria, facendo svenire Eivor e costringendola a rimanere nella simulazione.

Ora, questo è interessante perché crediamo che questa versione di Odino, che abbiamo visto all'inizio del gioco quando Eivor sceglie l'ascia di Varin, quella che abbiamo visto in tutte le stanze della confessione che cercava di guidare Eivor alla ricerca di potere, gloria e guadagno personale e quella che stiamo vedendo qui, tutto ciò rappresenta l'essenza dell'originale Isu Odino nel sangue e nella mente di Eivor, che cerca di prendere il controllo del suo corpo nel mondo reale, come è successo per Loki e Basim.

Quando Eivor torna in sé si ritrova in un nuovo ambiente, lo stesso che compare nelle stanze del corridoio della memoria, che in questa occasione possiamo interpretare anche come una nuova simulazione generata dallo Yggdrasill e controllata da Odino, visto che le sta ancora chiedendo perché vuole lasciare quel posto, il che significa che non l'ha ancora fatto.
Odino si fa accompagnare da Eivor attraverso alcuni degli eventi principali della sua storia e la reputazione che si è guadagnata e anche in questa occasione sembra che stia brandendo Gungnir.

Sta cercando di dimostrare che si è già guadagnata la sua reputazione e gloria e quindi il suo posto nel Valhalla e nella simulazione e per questo sta cercando di convincere lei e Sigurd a non andarsene. Ovviamente possiamo immaginare un'ulteriore motivazione da parte di Odino, poiché all'interno dello Yggdrasill è molto probabile che la sua coscienza possa avere molto più controllo su Eivor (e su tutti gli altri).

Odino quindi porta Eivor davanti ad una porta che è molto simile a quella che le ha mostrato durante l'arco di Oxenefordscire quando ha discusso della pietra della Saga e quando ha cercato di farle ricordare i cancelli del dispositivo Yggdrasil.

Alla fine Odino - o nella nostra interpretazione, la coscienza di Odino all'interno di Eivor - la affronta, dicendole che l'ha sempre guidata per farla diventare quello che è, mentre lei nega, affermando invece che è solo merito suo. I due finiscono per scontrarsi, con Eivor che fa di tutto per uscire dalla simulazione e Odino che la riporta indietro, cercando di prendere finalmente il sopravvento.

Ogni volta che Eivor cade, appare un ologramma, che mostra un'ascia per suggerire ai giocatori cosa devono fare, ma anche che, ogni volta che un membro degli amici e della famiglia di Eivor appare vicino ai cancelli per uscire dalla simulazione, fanno il tifo per lei dicendole di alzarsi. All'interno della simulazione, possiamo interpretarli come Eivor che pensa alle persone a cui tiene e che vuole proteggere se riesce a lasciare la simulazione.
Inoltre, se Eivor cerca di fuggire dal combattimento con Odino per ricongiungersi ai suoi amici e familiari, è attraverso l'ascia stessa che Odino è in grado di riportarla sul campo di battaglia, attraverso l'uso di Gungnir.



Il prompt dell'ascia significa che il giocatore e Eivor devono disequipaggiare l'ascia e quella non è un'ascia qualsiasi, quella è l'ascia di Varin e, ovviamente, è simbolica.

In effetti, le visioni di Odino iniziarono ad apparire e poi a impossessarsi di Eivor il giorno in cui Varin fu ucciso e poi soprattutto quando lei raccolse la sua ascia in Norvegia e così, lasciandola cadere, anche lei si lascia alle spalle Odino, di fatto riprendendo lentamente il pieno controllo del proprio corpo.
Una conferma di ciò è che non ha altre visioni di Odino dopo essere uscita dalla simulazione... ma non dimentichiamo che la coscienza di Odino E’ nel suo DNA, quindi non escluderemmo del tutto sue nuove apparizioni nei futuri DLC ...

Alla fine Eivor cerca di fuggire tenendo la mano di Sigurd, ed è in grado di respingere Odino attraverso l'uso della lama celata facendolo arrabbiare e finisce per colpire lei e tutti i suoi alleati mentre continuano a cercare di riaverla indietro, il che può essere interpretato come Eivor che si trascina fuori
dalla simulazione per amore e bisogno delle persone a cui tiene.

Lo si può davvero vedere in uno dei momenti migliori del gioco, dove Odino le chiede di cos'altro ha bisogno oltre al potere e alla gloria che le ha dato e ovviamente lei risponde con il catartico “Tutto il resto” che le permette di uscire finalmente dalla simulazione.

Quando finalmente si ritrova nel mondo reale, afferma "Sigurd, sei con me?", ovviamente cercando suo fratello, ma questa frase specifica è interessante in quanto è la stessa detta da Basim ad Aletheia quando lui stesso viene finalmente rilasciato dal dispositivo Yggdrasil.
Purtroppo Eivor non trova Sigurd con lei poiché - colpo di scena - è stato catturato da Basim che li ha seguiti fino in Norvegia e ora sta finalmente mostrando la sua vera natura, ovvero la reincarnazione di Loki che vuole vendicarsi della reincarnazione di Odino dopo tutti gli eventi che hanno avuto luogo nell'era Isu che abbiamo analizzato nei primi articoli di questa serie. E a proposito dei nostri articoli precedenti, dobbiamo correggere un errore nell’ultimo che abbiamo pubblicato.

Infatti Basim ordina a Eivor di avvicinarsi a lui in modo che possa guardarla adeguatamente e dice che è stato accecato dalla verità per tanto tempo e infine, come molti di voi hanno sottolineato nei nostri commenti, e solo a questo punto , la riconosce come la reincarnazione di Odino.

Finalmente quindi, dopo aver aspettato letteralmente per secoli, Loki, che ha il pieno controllo di Basim, può avere la sua vendetta e combattere contro la reincarnazione del suo ex amico che ha imprigionato suo figlio per la vita, sull'ascensore della Prima Civilizzazione che abbiamo visto prima... Peccato che anche qui Eivor non abbia la minima idea di quello che sta realmente accadendo, anche se lo stesso Basim allude al rancore e che questa lotta è per suo figlio e le suggerisce di guardare nei suoi ricordi.

Durante il combattimento Basim inchioda Eivor e la costringe a mostrargli il collo per avere conferma che è davvero una reincarnazione prodotta dal Settimo Metodo e ride ironicamente del fatto che non abbia riconosciuto che era lei, proprio perché il Lupo l'aveva morsa da piccola cancellando il simbolo che è posto
sul collo di ogni saggio asgardiano come abbiamo visto nei nostri articoli precedenti.

Ancora una volta, anche dopo 75.000 anni, Eivor batte Basim, che decide di fuggire per attaccare Sigurd. Dopo una sequenza di parkour tra gli edifici e le rovine della Prima Civilizzazione, Eivor li raggiunge e, stranamente, entrambi stanno parlando tra loro come se fossero le loro controparti Isu.

Sigurd chiama Basim traditore in quanto Loki ha infranto il suo giuramento a Odino e ad Asgard facendo entrare di nascosto suo figlio e allo stesso tempo causando una battaglia con gli Isu greco-romani che ha portato a così tante vittime, mentre Basim lo chiama giustiziere perché, beh, Tyr era il signore della giustizia.

Basim gli dice che è sempre stato gentile, un riferimento al fatto che Tyr era l'unico a prendersi cura di suo figlio Fenrir ad Asgard, ma alla fine ha scelto la parte di Odino, quella sbagliata secondo Basim, che rispecchia le minacce di Fenrir che abbiamo visto alla fine dell'arco di Asgard quando ha detto che le parole gentili di Tyr non lo avrebbero salvato.
Eivor salva suo fratello al momento giusto, spingendo Basim a combattere contro di lei, mentre Sigurd corre verso il dispositivo sferico che controlla lo Yggdrasil.

La lotta continua e alla fine, anche se riceve alcuni colpi pesanti da Basim, Eivor riesce finalmente a farlo afferrare con forza dal dispositivo Yggdrasil, spingendo Sigurd a ridurre drasticamente la potenza dell'enorme supercomputer con una mossa che ricorda il sacrificio di Desmond in Assassin's Creed 3, in modo che Basim possa essere intrappolato nella macchina una volta per tutte... più o meno.

E questo è tutto per questo articolo, e siamo così felici di essere finalmente riusciti ad affrontare la fine storica del gioco, dopo così tanto tempo!

Unitevi a noi nella nostra prossima e ultima analisi di questa serie, dove daremo uno sguardo al finale del Presente del gioco come conseguenza di ciò che è accaduto nel IX secolo d.C. e dei potenziali piani di Basim per il futuro!

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