Una questione di punti di vista?
Simonsens, 22 Settembre 2013


Il mio primo articolo ufficiale su Access The Animus, una bella responsabilità per certi versi, perciò ho deciso di discutere con voi che ho visto spesso sulle pagine e nei forum ma che, a mio parere, nessuno è mai stato capace di analizzare appropriatamente.
Fra le mille critiche all’episodio sulle avventure di Connor molti hanno accusato pesantemente, e in modo sicuramente prevedibile, il cambio di location.
Assassin’s Creed, infatti,è una serie videoludica che ha fatto della sua componente artistica il suo più grande vanto. Abbiamo visto infatti una lenta e accurata selezione per le location del gioco, che sempre ha saputo colpire i videogiocatori, sapendo sapientemente catapultarli in un mondo lontano e ignoto, quegli scorci visti solo nelle statiche pagine dei libri di storia magicamente prendevano vita e tutto era così vivo e movimentato che sulle 50 ore spese nel gioco la metà era passata a perdersi fra la folla di quelle città perse nel tempo. Assassin’s Creed, soprattutto con la saga di Ezio, è diventato il nostro grande vanto, le nostre città d’arte erano accessibili a tutti in un modo del tutto nuovo e noi stessi ne godevamo. Ma con Assassin’s Creed III tutto è cambiato, con Connor i capitelli corinzi, il classicismo, il rinascimento avevano lasciato spazio all’architettura frettolosa e d’emergenza delle colonie americane, devote ad una costruzione veloce, un’urbanistica immediata e semplice senza fronzoli.

Questo mio intervento fondamentalmente verterà sulla difesa di AC3, poiché credo le critiche, che interessano l’argomento “ambientazione” siano dettate unicamente dalla poca attenzione, o attenzione superficiale, su tale aspetto.

I filtri, questa maledetta ossessione per i filtri. Per chi non sapesse, il filtro fotografico, è un colore che si applica sopra un immagine, che questa sia fissa o in movimento, in parole spicce è un effetto stile Instagram. Assassin’s Creed ha spesso ricreato l’atmosfera di una particolare città attraverso questo espediente. Se vi ricordate infatti Acri aveva dei toni azzurri, Damasco sull’ocra e Gerusalemme sul verde, ma anche le città italiane erano accuratamente caratterizzati, anche da questi colori, ricordiamo infatti Venezia con i suoi toni grigi e Firenze con le tinte ambrate che ricreavano la classica atmosfera delle città toscane. Insomma i filtri, insieme a tutte le componenti artistiche e architettoniche andavano a convergere in una complessità stilistica e visiva sicuramente d’effetto che rendeva uniche tutte le zone del gioco. Ma questo perché? Semplicemente per una questione storica. Ogni ambientazione infatti doveva essere diversa, non solo per questioni artistico-architettoniche, ma anche per questioni storiche. Ogni passaggio da città a città doveva rappresentare il passaggio da un mondo ad un altro (tenete bene a mente questo passaggio). Ogni città trattata nel gioco era uno stato a sé, in guerra il più delle volte, con le altre città visitabili. Ricordiamo che Gerusalemme, Acri e Damasco dovevano rappresentare rispettivamente una zona franca, un dominio europeo e un dominio islamico, cosa riconducibile ovviamente anche alle città dei capitoli successivi.

Il fatto che Roma non riesca a raggiungere i livelli di Costantinopoli è dovuto, in parte, anche a questa mancanza. Roma infatti è una città banalmente ridotta ad un classico frame sulla mediterraneità, con queste luci solari e questo stile barocco, completamente inventato o comunque atemporale. Costantinopoli invece è una città che si riflette perfettamente nelle sue luci e atmosfere, con quei colori verdognoli e dorati, intravisti fra le vermiglie vele delle barche del porto.

Ma veniamo ad Assassin’s Creed III. Gli utenti si sono lamentati della mancanza di personalità degli ambienti, della mancanza di quei filtri che ha reso le zone urbane tutte uguali e indistinguibili fra loro. Allora, procederò per gradi, partendo da una analisi prettamente architettonica e stilistica. A differenza delle città europee è logico pensare che quelle americane abbiano avuto un’evoluzione diversa e parallela. Infatti ogni città d’Italia, d’Europa e in generale del vecchio continente, ha avuto un evoluzione diversa con dominazioni più o meno diversificate (spagnole, arabe, inglesi, tedesche, francesi ecc.) che ne hanno delineato, mattone su mattone, un profilo e un carattere a se. Questo discorso però non si può fare però per le città coloniali, che sono nate si da dominatori diversi, ma che si sono evolute nel bene o nel male tutte sotto lo stendardo inglese (almeno per quanto riguarda le colonie viste in AC3). Ergo le città visitate da Connor sono necessariamente uguali e immerse in quel grigiore delle tipiche città portuali a cavallo di un processo chiamato “rivoluzione industriale”.

E qui che ritorno infatti a parlarvi dell’importanza di usare i filtri non per differenziare l’urbano in se, ma per far capire il passaggio fra un mondo e l’altro. Infatti, cosa che pochi hanno notato, la differenza di tonalità non è posto fra Boston e New York, ma fra l’ambiente urbanizzato e quello naturale. A mio parere un tocco di stile raffinato e non banale come potrebbe sembrare. Banale sarebbe stato infatti porre questa fra tutte le ambientazioni, riportando come in copia e incolla senza senso, quello visto nei capitoli passati. Proprio come il personaggio di Connor, che è posto fra il suo essere figlio dei nativi e di una cultura ancestrale e contemporaneamente erede dell’età moderna, l’ambientazione di Assassin’s Creed divide nettamente il mondo colonizzato e urbanizzato con quello puro e immacolato delle foreste della frontiera, che riportano i raggi del sole fra le fronde dei pini e prati fioriti, vive più che mai nei suoi ecosistemi che imitano le folle della città.

Assassin’s Creed III è un viaggio nelle radici dell’essere umano, che vive quotidianamente la sua ricerca dell’io naturale e come i capitoli di Ezio ci riportano ai nostri gloriosi passati, Connor ci accompagna lontano dalla città e dalla confusione che porta, facendoci immergere in un ambiente di cui forse non abbiamo veramente più memoria.

Lasciate un commento qua sotto per esprimere il vostro parere sulla questione soprattutto cosa pensate delle location del nuovo capitolo!





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