La Signora di Parigi
Simonsens, 27 agosto 2014


“…per citare soltanto esempi di capitale importanza, poco esiste di più bello in architettura di quella facciata dove le tre porte gotiche, il cordone ricamato e dentellato con 28 nicchie regali, l’immenso rosone centrale fiancheggiato da due finestre laterali come l’arcidiacono dal diacono e dal sottodiacono, l’alta e fragile loggia di arcate a trifogli che regge una pesante piattaforma sulle sue sottili colonnine, e infine le due brune e massicce torri con i loro tetti d’ardesia, tutte parti armoniche di una magnifica unità, sovrapposte in cinque piani giganteschi, si sviluppano dinanzi all’occhia in folla ma senza confusione, con i loro innumerevoli particolari di statuaria e di cesello potentemente asserviti alla tranquilla maestosità del tutto: quasi immane sinfonia di pietra, opera di un uomo e di un popolo, una e complessa come l’Iliade e i Romanceros di cui è sorella; prodigioso risultato del contributo di tutte le forse di un’epoca, dove da ogni pietra traspare in cento modi la fantasia dell’operaio disciplinato dal genio dell’artefice; creazione umana, potente e feconda come la creazione divina, varia ed eterna.”

Con queste parole Victor Hugo descriveva la facciata della cattedrale di Notre Dame, introduzione più che adatta per questo articolo.

In questo mio breve lavoro andrò ad analizzare l’architettura simbolo della città di Parigi basandomi sul materiale video che sono riuscito a trovare nei vari trailer e gameplay di Assassin’s Creed Unity. Tenterò, inoltre, di rendervi note molte delle differenze fra la struttura reale dell’epoca e il modello presente nel gioco. L’impresa non è semplicissima, sarò sincero, poiché la cattedrale è un’architettura abbastanza complessa e il materiale del gioco su cui basarsi non dà una visione totale della struttura e si limita alla facciata, alcuni interni e ad alcune viste dalla distanza, ma sappiamo tutti che in questo ambiente, in fondo, “tutto è lecito”, quindi procediamo!

La facciata

Iniziamo ad analizzare il materiale proveniente dal gameplay single-player presentato all’E3. Il video inizia con una vista sull’isola dell'Île de la Cité, aprendoci una bellissima panoramica sul centro di Parigi. Ricordiamoci che questo è ambientato nel 1793, anno in cui sulla città si staglia l’ombra del terrore, il momento più controverso della rivoluzione francese. La scena si sposta a Parvis de Notre Dame (la piazza) dove, dalla cima della cattedrale, Arno osserva silenziosamente la folla in rivolta.
Questo video è importante al nostro scopo poiché ci fornisce una visione abbastanza dettagliata dell’intera facciata di Notre Dame, ma prima di cominciare dovremmo fare una serie di considerazioni necessarie per la compressione della storia di questa struttura.
Fondamentalmente la cattedrale venne costruita nel XII secolo con l’obiettivo di dare lustro al vescovato parigino e far riprendere il cattolicesimo dalla profonda crisi dovuta alla caduta di Gerusalemme durante l’ultima crociata. Fu questo il motivo, sostanzialmente, per cui questa struttura fu soggetta alle ripetute e continue modifiche avvenute durante gli anni, agli atti vandalici avvenuti durante la rivoluzione (essendo il simbolo appunto dello strapotere ecclesiastico sulla città) e al restauro che tentò, nel 1800, di riportare la cattedrale al suo originario splendore. Possiamo, perciò, suddividere la storia architettonica di Notre Dame in tre grandi fasi:

Confronto tra il
progetto originale e quello iniziale
  • 1163 – 1250 - Costruzione del primo progetto della Cattedrale gotica.
  • 1250 – 1344 - Terminata la costruzione della Cattedrale i progettisti si resero conto che, anche a causa dei lunghi tempi di realizzazione, questa risultava già obsoleta, in termini di grandezza e maestosità, se confrontata ad altre costruzioni più recenti. Per questo venne avviato, immediatamente, un secondo cantiere con l’intento di superare le misure del primo progetto.
  • 1842 - 1864 - La Rivoluzione lascia una profonda cicatrice sulla Cattedrale. Il simbolo del Clero è stato ripetutamente vittima della furia del popolo. Si arrivò persino ad una proposta di demolizione. Dopo ciò Notre Dame venne adibita ad una varietà infinita di funzioni che vanno da tempio della Ragione a deposito per i vini. Solo con Napoleone Notre Dame tornò sotto l’amministrazione della Chiesa e furono dunque avviate le procedure per il restauro, affidate all’architetto francese Eugène Viollet-le-Duc.


Vorrei farvi soffermare un attimo sui primi due punti. Dall’immagine qua sopra potete notare come fu ampliata la struttura dopo il termine del primo cantiere. Notiamo che il transetto (il corpo che s’incastra perpendicolarmente con le navate) prima sporgente ai lati è stato inglobato all’interno della struttura con l’ampliamento della zona dell’abside e ulteriormente allungato di 9 metri. In pianta pare che la struttura abbia assunto una certa importanza e sicuramente una pesantezza maggiore dovuta all’aggiunta di ulteriori strutture murarie, ma non è così. Lo stile gotico è votato alla leggerezza e alla luminosità, caratteristica essenziale di questo stile è lo sviluppo in altezza della struttura e la presenza di ampie vetrate che permettano una costante illuminazione all’interno della struttura stessa. Notre Dame, proprio per questo motivo, fu una delle sfide architettoniche più impegnative dell’epoca. Già nel suo primo progetto gli architetti si dovettero attrezzare per comprendere come scaricare al suolo le spinte laterali dei muri dovuto proprie all’esile struttura muraria. La soluzione fu l’utilizzo dell’arco rampante, che oltre a rafforzare la struttura ne ampliò notevolmente l’ingombro. Il problema è che al termine del primo cantiere nel 1250 gli architetti si resero conto che la cattedrale non era abbastanza luminosa e quindi il cleristorio (cioè la porzione di muro più alta della navata, quella dove sono solitamente presenti le vetrate) fu ulteriormente aperto.

Fatto questo piccolo excursus storico e architettonico vorrei aggiungere e anticiparvi che i designer di Ubisoft hanno optato, si, per una rappresentazione estremamente accurata della struttura, ma allo stesso tempo anche per una riproposizione anacronistica e storicamente inesatta. La Notre Dame che abbiamo visto nella demo, e che deduco sia quella definitiva, presenta tutte le caratteristiche della sua versione odierna, con la somma di tutte le modifiche assunte durante i secoli, anche successivi alla rivoluzione e perciò diversa da quella che avremo potuto vedere alla fine del XVIII secolo. Questa scelta stilistica è probabilmente dedita ad una resa maggiormente romantica di Notre Dame, che con il restauro ottocentesco ha scosso l’animo e l’immaginario di parigini e non. Il gotico infatti venne esaltato e se vogliamo reinterpretato dalla nuova corrente romantica e l’architetto Eugène Viollet-le-Duc s’impegnò per ridare una nuova vita all’intera cattedrale. Di fatto Notre Dame divenne sicuramente il simbolo del sublime sentimento insito nell’architettura medievale e gotica, le cui strutture elevavano la città verso il cielo e osservano i passanti con le loro alte vetrate e le complesse decorazioni. Non a caso lo stesso scrittore Victor Hugo, come tanti altri artisti dell’epoca, costruisce le vicende delle sue opere sempre all’ombra della “Nostra Signora”.

La discesa di Arno
Detto ciò possiamo iniziare con l’analisi vera e propria. Arno discende verso la piazza attraversando verticalmente la facciata della cattedrale in diagonale, da destra verso sinistra (da Sud verso Nord per essere precisi). Dunque è possibile identificare punto per punto tutte le sezioni in cui si egli passa e procedere gradualmente analizzando ogni singola area della facciata.

Arno si trova inizialmente sul cornicione della Galerie des Chimeras, area della cattedrale che si trova a 46 m di altezza e su cui poggiano le due torri.
Anche qua bisogna fare delle precisazioni. Dobbiamo distinguere due decorazioni architettoniche: I Gargoyles e le Chimere. Il nome Gargoyles (Gargolla in italiano) è un termine francese che indica la decorazione dello scarico delle grondaie nell’architettura gotica (1-A). Il nome Gargoyles deriva dal latino gurgulio, onomatopeico, che richiama appunto il gorgoglio dell’acqua che scorre lungo i canali di scolo.
Una leggenda inoltre narra (in modo fantastico) di come nacque tale decorazione. Il drago Grand’Goule (o Gargouille) iniziò a minacciare gli abitanti di Parigi nel 600 d.C.. Egli aprendo la bocca rilasciava, al posto delle classiche fiamme, ingenti quantità di acqua che andavano ad inondare le strade della città, devastandola. Il solo modo per placarne l’ira era quello di offrirgli in sacrificio dei tributi ogni anno. Fu così che nel VII secolo, San Romano si recò a Parigi con l’intento di stanare il drago e dopo averlo esorcizzato e sconfitto ne fece bruciare il corpo. Le uniche parti rimaste intatte dalle fiamme del rogo furono la testa e il collo che vennero appese alle mura della città. Dal giorno gli scalpellini e gli scultori riproposero questo gesto nella pietra e sulle facciate delle chiese. La Chimera, invece, è una scultura (1-B), dalle sembianze mostruose, per lo più antropomorfe, avente funzione puramente decorativa. Ad esempio Arno in questo momento si trova proprio affianco alla famosa Stryge (in italiano Strige), ossia un demone alato di sesso femminile, per alcuni precursore mitologico del vampiro, e famosa statua presente nella balconata della cattedrale.

Paragone tra Chimere e Gargoyles


Tali decorazioni vanno distinte assolutamente, quantomeno per la loro funzionalità, e qui arriva il problema: seppur i gargoyles siano presenti dal XIII secolo le chimere al fianco di Arno appaiono solamente col restauro ottocentesco e quindi non presenti sulla facciata durante la Rivoluzione Francese. Inoltre, ma questa è una pignoleria eccessiva, potete notare come la Stryge sia ripetuta più volte quando invece tutte le chimere della galleria sono differenti l’una con l’altra.
Arno si lancia dunque giù dalla balconata, per la prima volta vediamo una discesa e non il classico salto della fede. Arriviamo quindi a intravedere velocemente il colonnato del piano inferiore e giungiamo al cornicione del piano del rosone (2). Qua si può vedere tutto l’impegno e la minuziosità del team di Ubisoft nel ricreare questo monumento. Le proporzioni e le decorazioni sono riportate perfettamente nel modello digitale, persino le lesene al lato del rosone e i timpani e gli ornamenti presenti nei contrafforti.

Il rosone centrale


Il rosone centrale si trova al centro della facciata (2-a), una foratura di 10 metri circa che ha l’intento di illuminare la navata centrale della cattedrale. E’ composta da 3 vetrate concentriche ognuna avente decorazioni e personaggi biblici diversi. Davanti a questa è posta una composizione di statue comprendente la raffigurazione della Madonna in trono col bambino e ai lati due angeli (2-c). Tale statua era presente durante la rivoluzione francese, ma ai tempi era incredibilmente deturpata dalle azioni vandaliche e dalle intemperie, infatti la statua che vediamo oggi è un’opera del restauro ottocentesco.
Arno percorre tutta la balconata e discende ulteriormente. Interessante notare come sui muri della cattedrale siano fissati gli stendardi con i vari motti rivoluzionari. Come detto precedentemente Notre Dame fu presa ripetutamente d’assalto dai rivoluzionari che ne devastarono molte parti interne ed esterne. Dunque non è errato immaginare che in quegli anni la cattedrale fosse “adornata” da striscioni del genere.
Giungiamo in seguito alle nicchie della Galerie des Rois (la galleria dei re) (3).



Questa è composta da una serie di nicchie contenenti ognuna una statua raffigurante i re di Giudea, anche se allegoricamente (come era consuetudine nell’arte dell’apoca) questi indichino la dinastia reale di Francia. Col tempo infatti il numero di tale nicchie variò passando da 20 fino alle 28 attualmente visibili. Interessante è la cura con cui i designer di Ubisoft hanno riportato perfettamente non solo le proporzioni, ma ogni minimo particolare di questa area. Come potete vedere (3-d) infatti le nicchie presentano il loro arco trilobato (cioè composto a sua volta da tre archetti) e persino i tratti distintivi dell’ordine delle colonne (un corinzio, notate le foglie d’acanto nel capitello) su cui questo poggia. Non solo il disegno architettonico è riportato alla perfezione, ma persino le decorazioni dello stesso sono presenti, come le gocce poste sopra sopra di esso. Queste minuzie rendono del tutto identico il modello 3D alla sua controparte reale (3-b).
Storicamente però ci sono dei problemi. Nel 1793 infatti le statue furono rimosse dalle proprie nicchie proprio per il loro legame con il regime monarchico. Furono riscolpite e ricollocate al loro posto solamente nel 1800.

Giungiamo infine a toccare il terreno, cioè dinanzi ai portali d’entrata. Qui termina il materiale visibile dalla demo, ma fortunatamente grazie agli altri video recentemente disponibili possiamo analizzare il portale centrale: Il portale del Giudizio Universale.



Il Portale del giudizio Universale è l’accesso posto al centro della facciata della cattedrale (4-a). La caratteristica ovviamente che si nota immediatamente è l’arco a sesto acuto, simbolo per eccellenza dell’architettura gotica. L’arco presenta, come in altre aree della cattedrale, decorazioni dedite al racconto di aneddoti della Bibbia e come dice il nome questo illustra gli avvenimenti del Giudizio Universale. Alla base dell’arco vi sono i 12 apostoli (nel gioco ne sono presenti 8, fig. 4-b) mentre nell’archivolto sono presenti delle figure angeliche. La lunetta (la parte immediatamente sopra la porta) presenta i bassorilievi del momento centrale del Giudizio Universale con Gesù Cristo sul trono intento a giudicare le anime dei mortali. Vi sono però delle incongruenze storiche fra la versione presentata nel gioco e quella che all’epoca si presentava. Nella figura 4-d potete vedere il portale nel 1850 (vedete l’assenza delle statue della Galleria dei Re sopra citata). Infatti nel 1771 l’architetto Jaques-Germain Soufflot eliminò il trumeau, cioè il pilastro che divideva in due il portale, per favorirne il flusso dei fedeli. L’intervento andò ad intaccare anche una porzione dei bassorilievi della lunetta. Il tutto fu ripristinato però con il restauro del 1842. Detto questo è ovvio che Arno non potesse però trovare il portale con quelle caratteristiche, proprio perché durante la rivoluzione il portale si presentava diversamente (4-d).

La piazza



Raggiunto il suolo possiamo passare ad osservare la piazza davanti alla cattedrale. Parvis de Notre Dame mantiene tutti i connotati che si possono trarre dalle raffigurazioni storiche, seppur con tutta probabilità questa risulti notevolmente ridimensionata. Sempre dalle rappresentazioni possiamo evincere come sia presente una chiesa sul fianco Nord della cattedrale e come sia presente nel gioco la fontana al centro della piazza. La struttura ecclesiastica attaccata alla cattedrale è il battistero di Saint-Jean-Le-Rond, una struttura semplice, a pianta rettangolare. La sua facciata fu restaurata nel XVII secolo. Nel 1748 venne presentata una mozione per la demolizione che avvenne nel 1751. Quindi è corretta l’assenza di questa nel gioco. Un altro elemento presente nella piazza è la Fontana del Digiuno, una struttura a baldacchino dedita alla fornitura di acqua per gli abitanti dell’isola dell'Île de la Cité. Tale struttura è andata distrutta (per problemi durante il suo restauro) nel 1748, ergo non può essere presente durante la rivoluzione francese.

Elementi generali della struttura

Questa analisi si basa su alcune parti della struttura che si possono notare in alcuni video gameplay e trailer perciò non è possibile vederne l’interezza e o analizzarli specificatamente. Iniziamo dunque con la Flèche.



La Flèche è una struttura presente sulla copertura della cattedrale nel punto in cui si incrociano la navata con il transetto. Questa si presenta come una guglia estremamente sottile e appuntita costituita per la maggior parte di metallo, almeno nella sua versione odierna. L’originale fu eretta durante la prima costruzione della cattedrale, intorno al 1250, ma fu smantellata nel 1786. Le-duc, nella sua opera di restauro e nel suo tentativo di ridare l’aspetto originale alla struttura, la ricostruì con le tecniche della sua epoca. Durante le avventure di Arno questa era in fase di smantellamento e quindi la sua presenza nel gioco (6-a) (nella sua interezza almeno) non è esattamente corretta (6-b).
Possiamo vedere anche che comunque la sua riproposizione nel gioco è assolutamente fedele alla sua controparte reale. Una struttura a pianta ottagonale che presenta per ogni facciata una bifora (apertura doppia) ed ricoperta da lastre di piombo (6-c e 6-d). Sono presenti anche le statue poste su piedistalli laterali.

Svariati altri elementi che abbiamo potuto scorgere sono le torri e il prospetto Nord entrambi riprodotti in modo accurato e che presentano tutti gli elementi simbolici della struttura originale. Un aneddoto interessante sulle torri di Notre Dame riguarda proprio la loro forma caratteristica, abbastanza inusuale nell’architettura delle cattedrali gotiche e francesi. Infatti molti studiosi ritengono che questa forma sia dovuta ad un lavoro incompleto e che nel progetto originale queste terminassero con delle guglie e non con un tetto piano. Le-Duc nel suo progetto di restauro portò avanti l’idea di realizzare questa nuova copertura e rendere più completo il profilo della struttura. Purtroppo (o non, questo non spetta a me dirlo) tale intervento rimase solo sulla carta, come potete vedere nell’immagine qua sotto.

Gli interni

La ricostruzione della cattedrale doveva rendere l’imponenza e la bellezza della struttura sia al suo esterno che al suo interno. Come detto precedentemente la struttura fu progettata e costruita in modo tale da favorire al suo interno tutta una serie di giochi di luce che avrebbero reso l’ambiente estremamente luminoso. I programmatori di Ubisoft sono riusciti nell’impresa, come abbiamo potuto ammirare nell’ultima demo presentata alla Gamescom. In primis il rosone della facciata nord. Questo si erge sopra il portale nord e sopra una serie di otto bifore (nel gioco sono solo sette), anch’esse decorate. Tutto il rosone racconta le vicende dell’apocalisse e presenta una serie di rappresentazioni di angeli e santi nei vari settori concentrici della sua struttura.



Questo purtroppo rimase danneggiato durante la rivoluzione e buona parte delle decorazione e anche della stessa struttura portante fu sostituita durante il restauro ttocentesco. Ergo non è possibile che questo si trovasse nelle condizioni in cui viene presentato nel gioco.

Abbiamo avuto l’occasione anche di vedere la navata della cattedrale. Questa si presenta come un ambiente snello che conferisce all’osservatore la sensazione di una notevole lunghezza e estensione. La mole di particolari è impressionante e conferisce veramente al tutto un’aria di realismo mai raggiunta nella saga, pensate che anche la pavimentazione è riprodotta nella sua scala reale.
La facciata della navata è suddivisibile in tre grandi fasce e il tutto è sormontato da una copertura suddivisa in campate con volta a crociera a sei vele.



Partendo dal pavimento possiamo trovare il colonnato e le arcate (a sesto acuto) che dividono la navata centrale da quelle laterali. Immediatamente sopra di questo è posto il matroneo, un loggione tipico delle struttura ecclesiastiche. Questo presenta (ben visibile anche nel gioco) delle trifore sormontate da un oculo. Arriviamo infine al cleristorio, la parte più alta della cattedrale e quella maggiormente forata, studiata per permettere ad una maggior quantità di luce di entrare all’interno della struttura. Questa presenta delle alte bifore e rosoni.

Con questo finisce la nostra visita per Notre Dame. Una struttura che ha segnato le epoche e la storia della Francia e che ha catturato nel tempo l’immaginario degli uomini che hanno camminato all’ombra di questa anziana signora. Ubisoft è riuscita a riportare non solo le mura, ma forse anche ad estrapolare un po’ dello spirito di questa struttura e riportare nelle avventure di Arno un po’ del romanticismo che questa struttura riesce ad emanare. Che dire? Non vediamo l’ora di visitarla a fondo e di arrampicarci all’interno e all’esterno!

Vi lascio solo con un ultimo aneddoto: Sapete che Notre Dame è costruita sopra un tempio romano dedicato a Giove? Rifletteteci.






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